22. i suoi occhi

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<<Jungkook!>>
Sentendo il suo nome venir urlato a gran voce diverse volte, il ragazzo in questione si voltò in direzione di quel suono solo per incontrare un viso che riconobbe come quello che meno avrebbe voluto vedere in quel momento... O in tutta la sua vita.
<<Jungkook che... Che stai facendo?>>
Se anche le sue intenzioni non fossero state quelle, la sola vista di Jimin gli fece venire ancora più voglia di lasciarsi andare. Il ragazzo arrestò i suoi passi ad una decina di metri da lui, con espressione visibilmente allarmata. A Jungkook faceva male la testa, e la vocina acuta e ad alto volume del biondo non faceva che peggiorare le cose.
<<V-vieni giù di lì, è pericoloso.>>
E continuava a parlare, parlare, parlare. Perché non se ne stava zitto?? Perché non se ne andava da qualche altra parte fingendo di non averlo visto? Ogni singolo suono era una martellata nella mente del moro, che cercava di ignorarlo concentrandosi sul rumore dello scorrere del fiume. Così calmo.
<<Mi senti?? Ma sei impazzito per caso?>>
Impazzito? Nah, le cose non gli erano mai state chiare come in quel momento, e forse anche a questo erano dovute le sue azioni. Era ferito, piuttosto. Ferito dalle persone, dalle situazioni, da sé stesso, ferito dall'amore, quello stesso amore in cui lui aveva creduto tanto fino ad immaginarselo. Perché per lui non c'era amore e non ci sarebbe mai stato. Faceva male, troppo. Nella sua testa aveva troppo con cui avere a che fare, e desiderava solo che tutto quello smettesse.
Un altro passo, solo uno. Un piccolo sforzo.

<<Quindi è così. Ti arrendi?>>
Il più basso aveva raggiunto la ringhiera, e vi stava ora poggiato sopra con le braccia pochi passi alla sua destra, a guardare l'acqua sotto di loro.
<<È troppo facile in questo modo, non mi rappresenti nemmeno un degno rivale così. Tutti sono capaci a lasciarsi andare, ma restare e combattere... È per quello che ci vuole davvero tanto coraggio.>>
<<Non c'è più nulla pr cui combattere, non per me almeno. Sarai contento di sapere che l'amore della mia vita è tutto tuo adesso.>>
Il minore si sforzò di mantenere un tono piatto e deciso, ma la sua tristezza traspariva più che limpida dalla voce che quasi a tratti minacciava di spezzarsi, mentre stringeva con forza le dita attorno al corrimano.
<<No, non sono per nulla contento di far soffrire un'altra persona, e mi dispiace di non averlo tenuto in conto. Ma dopo averlo visto questa sera, sono pronto a tirarmi indietro, non è giusto quello che sto facendo.>>
Disgustoso. Disgustosamente gentile ed onesto, forse era per questo che riusciva a piacere tanto a Yoongi, si ritovò a pensare il più piccolo prima di rispondere.
<<Non hai fatto nulla di sbagliato, anche se rode questo lo so riconoscere. Lo hai sentito no? Noi due non stavamo insieme, non c'era niente, non avevamo niente.>>
Ognuna di quelle parole rapprezentava una coltellata dritta al suo stesso cuore, ma era arrivata l'ora di affrontare la realtà ed uscire da quel sogno che per troppo tempo aveva lasciato gli offuscasse la mente.
<<So che sono probabilmente l'ultima persona che vorresti vedere, soprattutto ora. Ma non sono qui per fermarti, o per dirti che cosa fare. Non ne ho nessun diritto, hai ragione, non sono nessuno per te. Volevo solo che avessi ben chiare le due opzioni che hai, ora che sei ancora in bilico... Se andare avanti o tornare indietro.>>
<<E se io non fossi abbastanza coraggioso?>>
Si riallacciò al discorso precedente, e Jimin ci mise qualche secondo a comprenderlo, faticando per tenere il filo del discorso.
<<Senti, io non sono bravo con le parole, non ho mai parlato molto. Probabilmente se ci fosse stato Taehyung avrebbe iniziato uno di quei suoi discorsi filosofici sulle stelle, le persone, o... Qualunque cosa gli passi per la mente. Sono talmente tanto intricati che ti convincono per forza, perché ti perdi e non riesci più a star dietro ai suoi ragionamenti.>>
Una brevissima risatina scappò dalle labbra del biondo, mentre invece l'intero corpo di Jungkook s'irrigidì alla sola menzione di quel nome.
<<N-no. È meglio che non ci sia Taehyung.>>
<<E per quale motivo?>>
<<I-io... Non lo so. Non voglio lui... Non lo voglio qui adesso.>>
<<Perché hai paura che lui sia in grado di fermarti?>>
Il silenzio ed il leggero vacillare del ragazzino ancora appeso a quella dannata ringhiera risposero per lui.
<<Anzi. Perché sei sicuro che lui ce la farebbe.>>
<<Smettila.>>
Sputò breve, rabbioso, il moro, mentre faceva dei respiri profondi nel tentativo di riguadagnare il controllo.
<<Cosa ha fatto più male??>>
<<Eh?>>
<<Stasera. Che cosa ti ha ferito di più di tutto... Vedere Yoongi con me? Essere stato rifiutato da lui?? Il fatto che Taehyung abbia visto tutto? O... Oppure il fatto che, nonostante tutto, lui ti stesse sorridendo ancora?>>
Il tono di Jimin si abbassava sempre di più, fino ad arrivare a quasi un sussurro all'ultima frase. Essa, unita al ricordo di quello splendido sorriso quadrato che il minore aveva dipinto nella mente in ogni suo minimo dettaglio fin dalla prima volta che lo aveva visto, furono abbastanza per spezzarlo dentro. Una singola e solitaria lacrima scese dal suo occhio sinistro, percorrendo veloce tutta la guancia, e lui si voltò per non farla notare all'altro.
<<È la cosa che colpisce di più in lui, vero? - Continuò Jimin.- Il suo splendido sorriso, tanto quanto il fatto che riesca a sorridere sempre, non importa che cosa succeda.>>
Jungkook aveva ormai gli occhi chiusi e si aggrappava a quell'immagine così come era aggrappato in quel momento a quella ringhiera, o forse anche di più. Allentò leggermente la presa ed iniziò lentamente a scalare verso il basso a ritroso, un piede sotto l'altro.
Capendo di aver trovato un punto su cui far effetto, il biondo continuò quello che ormai era diventato il suo monologo.
<<Lo sai, vero, che se fai un passo sbagliato non lo rivedrai mai più? Né il suo sorriso, né lui. Non sentirai più la sua risata, la sua voce, il suo calore.>>
Altre poche mosse ed uno dei piedi del moro toccò di nuovo il marciapiede, e Jimin poté tirare un sospiro di sollievo.

AFEFOBIA - [m.yg/p.jm, k.th/j.jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora