Mattinieri.

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Entrata in camera mi butto sul letto, sento il mio corpo rilassarsi completamente, faccio un sospiro di sollievo, il primo giorno è andato.

Metto il pigiama e mi intrufolo sotto le coperte, chiudo gli occhi e cado in un sonno profondo.

-Lasciatemi stare!- urla, solo urla. Sento urlare, mi sta scoppiando la testa.

-Scappa, Amanda!-

-Va all'inferno puttana.- vedo il suo viso. Non riesco a respirare. Voglio svegliarmi, non c'è la faccio più.

Scappo, corro e non so dove andare, riesco solo a piangere e nient'altro.

Apro gli occhi di scatto, sono sudata e ho il fiatone.

-Amanda sei nella tua stanza, va tutto bene.- chiudo gli occhi e continuo a sussurrare questa frase.

Mi calmo un po' e noto che sono le cinque del mattino, mi passo una mano sul viso e sospiro. E' solo un incubo. Decido di fare una doccia visto il mio stato pietoso.

Dopo mezz'ora mi sento rinata, apro la finestra ed esco fuori, fa un po' freddo ma non importa.

Chiudo gli occhi e assaporo questo momento, un leggero venticello accarezza la mia pelle, intorno a me solo silenzio e mi sento leggera, mi sento forte.

-Buongiorno.- la sua voce è impastata dal sonno, si sarà svegliato adesso anche lui.

Mi giro a guardarlo.

Dio mio, non potevi dargli un aspetto di merda, no vero? E' uno spettacolo divino. Un corpo cosi perfetto, quei capelli tutti scompigliati e per non parlare dei suoi fottuti occhi, come si fa a fingere che non mi è indifferente? Se ne sta li mezzo nudo, con solo dei pantaloncini, a fissarmi.

Fingo un colpo di tosse e torno a guardarlo negli occhi.

-Buongiorno a te.-

-Sei una tipa mattiniera?- ok, distolgo lo sguardo se no si fa strani film mentali.

-Di solito no, amo dormire.- taglio corto.

-Non ci credo, mi stai parlando senza cercare di uccidere me o distruggermi qualcosa.- Inarca le sopracciglia stupito.

-Non ci credo, sei più simpatico del solito.- Mi poggio alla ringhiera davanti a lui, così da essere faccia a faccia.

-Perché sei scappata ieri mattina?- chiede serio.

Ma che gliene frega dico io? Farti i cazzi tuoi mai.

-Perché ero di fretta e sinceramente non credo debba interessarti .-

Distoglie lo sguardo dal mio e guarda il cielo con le sue sfumature, ed è bello anche cosi, di profilo, con lo sguardo serio e la mente chissà dove. Perché non riusciamo ad avere una conversazione normale?

-Hai una sigaretta?- mi chiede tornando a guardarmi.

Prendo il pacchetto che avevo messo vicino la finestra e glielo porgo, lui ne prende una e gli passo anche l'accendino. Ne prendo una anch'io.

-Ti faccio compagnia.- Dico aspettando che mi ridia l'accendino, invece si avvicina con le mani a coppa e mi fa accendere lui, i nostri sguardi rimangono legati, mi ridà l'accendino e si allontana, potrei fare un salto e sarei già sul suo balcone per quanto sono vicini.

-Ti piace leggere?- gli chiedo, non so perché.

Mi sorride -Diciamo che la trovo come una via di fuga.- butta fuori il fumo.

-E' un modo per scappare dalla vita reale, non credi?-

-Hai ragione..- dico sovrappensiero.. la penso come lui, mi stupisce il fatto che lui legga.

Take me home.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora