Resto a fissare la sua mano, poi incontro i suoi occhi, belli come non mai.-Lo so, non volevo interrompere la tua serata con quell'oc...- tossisco -Cioè bellissima ragazza..- lascia il mio braccio e si tocca i capelli.
-E' una rompi coglioni quella li, e poi non ti avrei mai lasciata andare a piedi da sola, a quest'ora poi.- continua a fissarmi e non riesco a distogliere lo sguardo.
-Quindi? Dai andiamo.- Si volta e va verso la sua macchina, lo seguo.
Mette in moto e partiamo, inizialmente penso che stiamo andando a casa, poi svolta in un'altra strada e non capisco dove stia andando.
-Dove stai andando? Dovevi girare prima.- chiedo
-Lo so.- dice tranquillamente.
-non vorrai mica uccidermi e nascondere il mio cadavere.- dico scherzando.
-Chi lo sa, forse.- dice serio, che simpatico.
-Idiota.- sussurro, ma credo abbia sentito. Lo guardo, è attento alla guida, ha dei lineamenti ben definiti, un po' di barbetta e i capelli completamente fuori posto. Si volta verso di me.
-Vuoi una foto?- fa un piccolo sorriso.
-Sei sempre cosi stronzo?- Sputo acida, mi metto a braccia conserte e fisso le mie scarpe che sono molto interessanti in questo momento.
Parcheggia e non mi sono neanche resa conto che siamo al mare, lontano dal locale, chilometri più avanti, esco in fretta e la prima cosa che faccio e togliere le scarpe e mettere i piedi sulla sabbia fredda e soffice, chiudo gli occhi e inspiro l'aria, sento l'odore del mare e il rumore delle piccole onde, bellissimo.
Sento i suoi passi avvicinarsi.-Perché mi hai portata qui?- parlo piano,
-Vengo spesso al mare di notte.- dice iniziando a camminare verso la riva, lo seguo e arrivata quasi davanti alla riva mi siedo e lui fa lo stesso.
Le nostre spalle quasi si toccano. È strano essere qui con lui, però mi sento bene.-Se tu fossi un colore, quale saresti?- chiedo di botto, così senza un motivo, mi sento a disagio se non dico niente.
-Dovevo aspettarmela qualche domanda strana da parte tua, comunque, grigio.- dice guardandomi, si morde il labbro, forse per nascondere un sorriso. - tu?- continua.
-io credo il nero.- dico tornando a guardare il mare, sento il suo sguardo addosso.
-È bellissimo. - dico. Seguono attimi di silenzio, poi inizia lui a parlare.
-cosa vuoi fare quando avrai finito di studiare?--Sto studiando per diventare un'avvocatessa.- dico fiera di me.
-Per il caratterino che hai è perfetto.- sento la sua risata, ed è un suono bellissimo.
Gli do una spinta con la spalla.
-Allora sai ridere? Wow- dico guardandolo.Resta a fissarmi, sono incatenata dentro i suoi occhi, che anche di notte sembrano brillare.
-Come mai l'avvocatessa?- chiede distogliendo lo sguardo.
-Voglio giustizia, voglio aiutare e difendere le persone che non hanno più speranza o forza di farlo.- guardo il mare -Non voglio essere un avvocato di quelli che si fa corrompere o fa questo lavoro solo perché si guadagna, voglio essere una di quelle serie con le palle, che fa il culo a quelli che se lo meritano.-
Stringo i pugni ripensando a quel bastardo, la pagherà, eccome, e con lui anche le carogne che ha appresso.
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Take me home.
RomansaAmanda Anderson, una ragazza forte e fragile allo stesso tempo, coraggiosa e umile, con una bellezza rara e semplice, una ragazza dal passato burrascoso pieno di tormenti che continuano a perseguitarla. Può porre fine a tutto questo da sola , certo...