Sento un rumore assordante che mi sta massacrando le orecchie, apro un occhio cercando la sveglia e la spengo, solita storia di ogni mattina praticamente, metto la testa sotto il cuscino e cerco di riprendere sonno, cosa che a me viene molto facile da fare, voglio dormire solo altri dieci minuti giuro.
-Amanda! Sei ancora li? Muoviti è tardissimo.-
Sento colpirmi la schiena da qualcosa e mi viene un flash, mi metto subito a sedere ricordando che oggi inizio l'università, guardo l'ora e mi sbatto una mano sulla fronte, forse un po' troppo forte, l'occhio mi cade sulla ciabatta che c'è sul letto.
Una ciabatta?-Mi volevi uccidere con questa , per caso?-
-Muoviti! E' l'unico modo per farti alzare.- urla lanciandomi un'altra ciabatta, poi va in cucina.
Okay, è impazzita.
Volo giù dal letto e inizia la mia corsa per tutta la casa, mentre corro verso il bagno mi vesto poi mi lavo il viso, i denti e mi trucco leggermente, prendo la mia "borsa zaino" al volo e anche la brioche, saluto mamma e scendo giù.
Riesco ad arrivare appena in tempo, guardo i miei orari e vado verso la mia aula. Apro la porta e noto che sono già tutti arrivati, butto giù un sospiro quando guardo verso la cattedra e no n c'è nessun professore, prendo posto vicino ad una ragazza e aspetto.
-Ciao, piacere io sono Sofia, tu sei?- chiede con troppo entusiasmo.
Come fa a sorridere cosi a prima mattina, solo lei lo sa.
-Sono Amanda- dico con un sorriso tirato.
E maledetta me quando ho deciso di sedermi qua, sta iniziando a parlare a raffica che non capisco neanche quello che dice.
Vengo tirata da un braccio all'improvviso.
-Ma quanto tempo tesoro?! Vieni che ci sono due posti liberi più avanti, scusate l'interruzione ovviamente, ciao Sofia.- Dice una ragazza che non ho mai visto prima.
Sofia magicamente si blocca e io vengo trascinata dalla mia salvatrice verso i banchi in fondo all'aula.
-Dio mio quanto parla, non c'è la fa a stare zitta.- sbuffa sistemando le sue cose sul banco, poi torna a guardarmi.
-Beh allora grazie, stava iniziando a venirmi mal di testa.- dico alzando gli occhi al cielo.
-l'ho conosciuta la scorsa settimana ed è stato un 'incubo. Ho visto la tua faccia e ho pensato di salvarti, io sono Tessa piacere.- mi porge la mano e gliela stringo.
-Amanda.- dico sorridendole, mi sembra una ragazza apposto.
Oh, non ci credo stai socializzando con un essere umano? Non ci posso credere cosa c'era in quella brioche?
Ma che simpatica.
Entra il Professore e inizia la lezione.
Finalmente ho finito il mio primo giorno, andando verso la mia macchina noto tessa parlare al telefono a pochi passi da me.
-Sei una grandissima stronza, odio prendere il pullman e lo sai. Ti odio.- Stacca il telefono e lo mette in tasca, è abbastanza incazzata. Non si è ancora accorta di me.
Entro in macchina veloce e la raggiungo, abbasso il finestrino e urlo.
-Dai salta su, ti do un passaggio.-
Si volta e appena vede che sono io, sale in macchina con un sorriso stampato in faccia.
-Ti conosco da sei ore e già ti adoro, quella stronza di mia sorella non è voluta venire, ho la macchina dal meccanico e sono a piedi.- dice esasperata.
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Take me home.
Roman d'amourAmanda Anderson, una ragazza forte e fragile allo stesso tempo, coraggiosa e umile, con una bellezza rara e semplice, una ragazza dal passato burrascoso pieno di tormenti che continuano a perseguitarla. Può porre fine a tutto questo da sola , certo...