Avete presente quando siete circondati da persone, ma resti comunque chiuso nella tua bolla a pensare e rimuginare, senza neanche riuscire più a sentire i loro discorsi?
Ecco in questo momento mi sento così, e mi odio, non riesco mai a rilassarmi e mandare a fanculo la mia vita e riuscire a godermi una serata tranquilla tra amici.
Siamo a casa di Jake da un'ora e stiamo finendo di mangiare le nostre pizze, tutti parlano tra di loro e non seguendo i loro discorsi non ho la più pallida idea di cosa parlino.
Ripenso a chi ho visto poche ore fa e solo al pensiero mi viene voglia di mettermi sulla macchina e cercarlo fin quando non lo trovo.-Posso sedermi o mi mangi?- chiede Jake dopo essersi seduto.
-Perché me lo chiedi se già ti sei messo bello comodo?- dico guardandolo con un sorrisetto, mi dispiace averlo trattato male, ma è l'unico modo per tenerlo lontano da me, deve essere solo il mio capo.
Finisco l'ultimo pezzo di pizza e prendo il mio pacchetto di sigarette andando fuori sul balcone, mi godo la bellissima vista che vedo ogni giorno.
-Cosa mi nascondi Amanda.- sento la sua voce roca, è dietro di me e le sue labbra quasi sfiorano il mio orecchio, mi ritrovo circondata da due braccia possenti, poggiate alla ringhiera rinchiudendomi senza vie d'uscita e ritornano i brividi che solo lui mi fa sentire, sento un tremolio dentro me di eccitazione mista a paura, paura che lui possa sapere la verità.
-Niente.- dico rimanendo ferma.
La sua mano ora è sul mio braccio e lentamente mi gira, ora siamo faccia a faccia. Fortunatamente ci sono le tende e nessuno là dentro vede niente.
Restiamo a fissarci e la prima a parlare sono io.
-Non capisco questa tua.. ossessione? Cosa vuoi da me Jake? Forse non mi sono spiegata bene dentro l'ascensore.- dico acida.
-Ossessione? Non sono ossessionato da te, pensi davvero di essere così importante? Sei una mia impiegata e non vorrei che quell'uomo che ho visto oggi si presentasse al mio locale facendo chissà quale scenata da ex ragazzo.-
Forse uno schiaffo o un pugno avrebbero fatto meno male, resto a guardarlo, sento pizzicarmi gli occhi, ma stringo i pugni e chiudo per un secondo gli occhi cercando di non dare di matto, pensa che sia un fottuto ex?
-Non è nessuno, e tranquillo non c'è nessun ex ragazzo nei dintorni. Ora se non ti dispiace vorrei entrare dentro.- butto la sigaretta e cerco di entrare dentro.
-Amanda.- mi ferma prendendomi delicatamente dal polso.
-Jake è tutto okay, ora sono più tranquilla, so perché mi hai fatto tutte queste domande, è per il tuo locale e fai bene.- dico sorridente. Lui lascia il mio polso, vedo del rimorso dentro il suo sguardo.
Entro dentro e mi unisco agli altri, dopo qualche minuto sentiamo il campanello suonare e Jake va ad aprire, ed eccola qui, una ragazza si presenta davanti a noi, deduco che sia del loro gruppo visto che saluta tutti tranquillamente, ma noto anche che nessuno è felice di vederla qui. Alta, fisico da urlo, dei lunghi capelli nero corvino, un vestitino troppo stretto e un po' troppo trucco sul viso.-E tu chi sei? - Si rivolge a me con quell'aria da snob che mi irrita in una maniera assurda.
-Sono la ragazza della porta affianco.- le rivolgo un sorriso smagliante.
Alza un sopracciglio e mi guarda dalla testa ai piedi, io me no sto tranquilla ad ignorarla.
Si avvicina a Jake e si sistema comoda sulle sue ginocchia e gli da un lungo, forse troppo lungo per i miei gusti, bacio sulla bocca, tolgo subito lo sguardo da quella scena disgustosa.
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Take me home.
RomanceAmanda Anderson, una ragazza forte e fragile allo stesso tempo, coraggiosa e umile, con una bellezza rara e semplice, una ragazza dal passato burrascoso pieno di tormenti che continuano a perseguitarla. Può porre fine a tutto questo da sola , certo...