Zucchero.

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Oggi è sabato e io sono beata nel mio grande letto,
non ho lezioni quindi sto ancora un po' a dormire, non ho nessuna intenzione di alzarmi, ma qualcuno non è d'accordo con me visto che il mio telefono inizia a suonare. Apro gli occhi piano, molto lentamente prendo il telefono e senza guardare chi sia rispondo.

-Pronto?- dico con la voce impastata dal sonno.

-Ancora dormi?!?!- ecco chi è la stronza di turno - E' mezzogiorno.-

-Ti odio, che vuoi?- chiedo piagnucolante. Ho sonno lasciatemi dormire.

-Anch'io ti voglio molto bene- ride Tessa. - Ti volevo avvisare che stasera usciamo, è sabato e una bella sbronza ci sta.-

-Mi hai chiamata solo per questo?- le urlo incredula.

-Si, anche perché volevo romperti i coglioni.-

-Tu sei stronza forte.- dico.

-Stasera quando finisci di lavorare mi mandi la via dove stai che vengo e ti preparo per bene.-

-Ma perché mi devi torturare?- alzo gli occhi al cielo, già non mi piace vestirmi troppo femminile, ora arriva lei e non ho idea di cosa le passi per la testa.

-Dai ci sentiamo, hola chica.- non mi da il tempo di rispondere e chiude.

Mi alzo e dopo essermi stiracchiata un po' mi alzo e vado a fare la doccia.

Guardo il mio telefono e noto che sono le 10.30 del mattino, io la uccido, seriamente, non solo mi ha svegliata, mi ha pure preso per il culo.

mia madre finirà tardi oggi quindi mi conviene mangiare da sola più tardi, apro l'armadio e prendo dei jeans chiari strappati sul ginocchio, un maglioncino nero e in fine le mie converse nere. Vengo distratta da dei rumori, provengono dall'appartamento di Jake, sembra che qualcuno gli stia distruggendo casa. Corro subito davanti la sua porta preoccupata, è chiusa quindi suono il campanello.

Mi apre lui a petto nudo con un'espressione abbastanza incazzata, che novità. Mi squadra dalla testa ai piedi poi resta a fissarmi.

-Che vuoi?- chiede scontroso.

-Tutto okay..?- chiedo calma, sembra che si stia calmando un po'.
Sembra distrutto, fragile.

Si passa una mano tra i capelli.
Credo sia un tic, lo fa spesso.

-Si tutto okay.- mi guarda intensamente, e non c'è niente di vero in quello che ha appena detto.
-Hai bisogno di qualcosa?-

E ora che mi invento?

Gli dici semplicemente la verità, eri preoccupato per lui e basta.

Ha ha ha, tu stai fuori come un balcone, no assolutamente.

-Zucchero.- mi guarda inarcando le sopracciglia confuso.

-Mi è finito lo zucchero e me ne serve un po'. -

Tu sei proprio rincoglionita.

Sparisci, grazie.

-Entra.- si mette di lato per farmi passare.

Entro e mi trovo davanti un bellissimo salotto moderno collegato a una grande cucina con la penisola. Alla faccia mia. La sua camera è di fianco la mia sicuramente visto che abbiamo i balconi vicini, l'avrà tipo distrutta per il casino che sentivo da camera mia.
Qui è tutto apposto.

Va verso la cucina e lo seguo. Mi siedo su uno degli sgabelli e giro su me stessa, sono così belli e comodi, poi mi ricordo di essere fissata e ritorno normale. Lo trovo a fissarmi stranito, pensa che sono pazza, sicuro. Prende un pacco di zucchero intero e me lo porge.

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