Mi confondi.

38 5 0
                                    

Guardo fuori dal finestrino della macchina, non ci siamo detti niente finora , forse siamo entrambi persi nei nostri pensieri per poter dire qualche parola.
Sta facendo il tragitto più lungo, e a me sta bene, siamo vicino al mare e i ricordi si fanno vivi nella mia mente di quella sera, eravamo solo io, lui e il mare a farci da sfondo.

-Vuoi fare una passeggiata in spiaggia?- chiede calmo.

-Ad una condizione..- lo guardo, e lui fa lo stesso per qualche secondo per poi tornare a concentrarsi sulla guida.

-Cioè?-

-Non buttarmi in acqua.- dico ripensando a tutte le risate che ci siamo fatte quella notte.

Gli nasce un sorriso sulle labbra, quelle fottute labbra che mi tormentano.

-Va bene. Promesso.- una piccola risata gli scappa, anche lui starà ripensando a quella notte.

Parcheggia e scendiamo, tolgo le scarpe e corro verso la sabbia, amo il contatto con essa, tranne quando sono sudata che si appiccica ovunque.
Aspetto Jake e quando mi raggiunge ci avviamo verso la riva.

-La prima volta che ti ho vista volevo ucciderti, chi ti ha dato la patente?- chiede ridendo.

Gli do un colpo alla spalla.

-Idiota- dico ridendo anch'io -comunque la tua macchina non era e non è per nulla ammaccata o graffiata.- dico ovvia.

-Lo so.- schiocca la lingua sul palato e butta la testa indietro.

-Ah già, dimenticavo che devi mostrarti costantemente stronzo.-

-Non costringermi a buttarti di nuovo in acqua.- si volta verso di me per guardarmi.

Strabuzzo gli occhi.
-oh no, ma io stavo scherzando sei affascinante, calmo e simpatico.- dico gesticolando.

Scoppia in una grande risata e io mi unisco a lui.
Poi torna serio e resta a fissarmi per qualche secondo.
-Come stai?- chiede piano.

Torno seria anch'io e distolgo lo sguardo, deglutisco e butto un sospiro. -Bene.- una cazzata col botto proprio.

-certo che sei forte, dove hai imparato a difenderti così?-

-Fino a due mesi fa praticavo arti marziali.-

-Beh allora ricordami di non farti incazzare, ancora mi fa male il ginocchio.- stasera quel sorriso non se lo vuole togliere da quel bel viso.

Rido, mi ero dimenticata che lo stavo quasi per massacrare di botte se non l'avessi riconosciuto quella mattina. Fossi stato in lui manco morta mi sarei avvicinata a un soggetto come me.

-Eppure dopo tutto quello che ti ho fatto, siamo qui, a passeggiare sulla riva del mare, buffo no?- torno a guardarlo.

-Hai ragione, infatti non so per quanto ancora posso reggerti.- dice prendendomi in giro.

-Mi sa che in acqua ti ci butto io ora.- gli do una piccola spinta, che ovviamente non lo fa spostare di un millimetro.

- Tu, con quale altro esercito? - si, mi sta prendendo per il culo.

-L'hai detto tu stesso di non farmi incazzare.-

-Hai ragione, dietro quel metro e cinquanta c'è una leonessa che vuole uscire fuori.-

-Ehi, sono un metro e sessanta.- gli faccio la linguaccia. 

-Oh, scusami.- alza le mani in segno di resa.

-Dai andiamo, devo rientrare.- dico con malavoglia, starei qui con lui a scherzare e fare battute stupide, tutta la notte.

-Okay.- dice. Mi sorride e insieme andiamo verso la sua auto, arrivati saliamo e partiamo.
Lungo il tragitto il silenzio che c'è nell'aria è leggero e tranquillo, per niente imbarazzante.

Siamo davanti la porta di casa mia, ho ancora la sua giacca addosso e il suo profumo è ammaliante, mi stordisce in tutti i sensi.

-questa è tua.- me la tolgo e gliela porgo.

Lui resta a fissarmi, mi guarda dalla testa ai piedi, poi decide di prenderla.

-questa gonna è corta.- corruga la fronte.

-Direi di no, e poi è molto carina.- dico arrossendo, perché deve guardarmi così? Io non arrossisco mai, arriva lui e mi fa diventare un piccolo peperone.

-Buonanotte Amanda.- dice guardandomi serio. Si avvicina lentamente e lascia sulla mia fronte un bacio delicato, si allontana ritornando a guardarmi.

-comunque sei bellissima, ugualmente.-

-Buonanotte Jake, grazie.- abbasso lo sguardo per poi rialzarlo e rincontrare le sue iridi azzurre. Sento come se il punto che mi ha baciato volesse prendere fuoco, perché quando si avvicina mi rende vulnerabile? Non riesco a sopportarmi quando mi sento così debole.
Mi ha fatto un complimento, non posso crederci, sono sotto shock.

Mi fa un piccolo sorriso e va verso il suo appartamento.

Chiudo la porta alla mie spalle, resto ferma, ripenso a tutta la serata di merda, ma non posso lamentarmi di come è finita grazie a Jake, è come se avessi a che fare con due persone diverse, uno stronzo e uno scherzoso e dolce. Bipolare.  Mi confonde il suo atteggiamento, perché prima si comporta in un modo e poi in un altro nel giro di tre secondi.

Però ti piacciono tutti e due, ammettilo.

Non mi sei mancata per niente sai?

Non ti credo.

Lascio perdere la 'me interiore' e vago in giro per la casa cercando tracce di mia madre, ma niente è ancora fuori. Vado in camera, metto il pigiama e poi vado a struccarmi in bagno.

Finalmente il mio bellissimo letto, e solo a pensare che domani posso svegliarmi anche alle tre di pomeriggio, salto di gioia.
Sono in conflitto con il mio cervello, che continua a pensare a Jake. Io non voglio pensarlo, non devo e non posso.

Ed è uno strafigo, ammettilo, ti fa impazzire!

Vai a dormire per favore?

Decido di chiamare mia madre e dopo tre squilli risponde.

-Amore, sono proprio davanti la porta.- chiude senza neanche darmi il tempo di rispondere, subito dopo sento la serratura scattare, segno che è qui.
Ed eccola qui, davanti la mia porta, si è già tolta i tacchi. Viene verso il mio letto e si butta accanto a me.

-tutto okay?-  chiede guardandomi.

-Mmh.. tu?- rispondo.

-per adesso va tutto per il verso giusto.- fa una piccola pausa.
-che hai?- continua poi.

-credo di volermi fermare qui, mi piace quello che sto creando intorno a me, non voglio scappare più.- con lei mi viene facile parlare e sfogarmi.

-Vieni qua.- mi fa segno con le mani di avvicinarmi e mi stringe in un abbraccio.

-Non scapperemo più, te lo prometto.- sussurra.
Chiudo gli occhi e cado in un sonno profondo, sicura di non fare incubi con lei accanto a me.

—————————————

Fine decimo capitolo

Take me home.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora