Non di nuovo.

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Apro gli occhi piano, sento dei rumori che provengono dalla cucina, sicuramente sarà mia madre che starà preparando qualche sua ricetta segreta, io glielo dico sempre che doveva fare la cuoca.
Mi giro e rigiro nel letto e mi stiracchio un po', guardò l'ora sul mio telefono e sono mezzogiorno, ci voleva tutto questo riposo.

Mi alzo e vado a fare la doccia, decido di mettere dei pantaloncini, un maglione leggero e le mie converse bianche, non fa né troppo freddo ma neanche caldo quindi andrà bene.
Entrata in cucina vedo mia madre che si dà da fare e sento già un buon profumino.

-Tu!- si volta verso di me puntandomi con la paletta di legno.

-Non mi avevi detto di avere un capo così strafigo, ed è per giunta il nostro vicino di casa!- urla sconvolta. -ho fatto due chiacchiere con lui stamattina, è un ragazzo con la testa sulle spalle.-

Oh mio Dio.

-Mamma fai sul serio?- dico scocciata. Mi siedo a tavola e mi verso un po' di succo che era già lì.

Lei mi guarda con occhi socchiusi. Ora inizia con il terzo grado.

-Devi dirmi qualcosa che non so?- un sorrisino le spunta sulle labbra.

-È il mio capo ed è un bipolare del cavolo. Tutto qui.- anche se non c'è devo sempre sentir parlare di lui, bastava solo Tessa.

-Prevedo una fantastica storia d'amore.- si mette a ridere, è pazza non c'è altro da dire.

-Mamma!- alzo gli occhi al cielo.

-Non mi piace per niente.- dico secca.-Si sente il re dell'universo.-

-Si certo, immagino.- dice dandomi le spalle, immagino già la sua faccia, mi sta prendendo per il culo.

Dopo aver mangiato parlo un po' con mia madre e poi vado a chiudermi in camera a studiare un po'.

È passata un ora e non c'è la faccio più, a momenti mi scoppia la testa sicuro. Sento suonare il campanello, aspetto due secondi per vedere se va mia madre, ma suonano una seconda volta, scocciata mi alzo e vado ad aprire e di certo non mi sarei aspettata lui davanti la porta.

-Ehm, ciao.- dico confusa, che vuole?

-Ciao, devo parlarti del contratto e dei tuoi orari, potremmo farlo davanti ad un caffè se vuoi.- dice con la sua solita formalità, ma non si stufa mai di essere sempre così teso?

Inaspettata dalla sua proposta resto muta come un pesce per qualche secondo poi il mio cervello decide di riprendersi e rispondo.

- Si, due secondi e arrivo, se vuoi puoi entrare.- detto questo vado in bagno a sistemarmi la faccia che mi ritrovo e sono pronta, ritorno in sala e trovo mia madre e lui che parlano tranquillamente.

-Eccomi, andiamo?- dico guardando mia madre comunicandogli con gli occhi di non sparare cazzate.

-Bene, divertitevi ragazzi!- dice mia madre.

-È una cosa di lavoro mamma.- alzo gli occhi al cielo.

-Oh si certo!- dice con un sorrisetto.

Jake la saluta e dopo averlo fatto anch'io usciamo da casa mia.

Siamo arrivati in un bar molto carino, davanti al mare, prendiamo posto e ordiniamo.

-Per lei signorina cosa porto?- mi chiede il cameriere guardandomi troppo a lungo.

-Due caffè, e veloci grazie.- dice Jake in modo duro, la sua solita gentilezza, il cameriere va via.

-Come sei gentile.- dico. Lui mi guarda e io faccio lo stesso, i suoi tratti duri si ammorbidiscono.

Take me home.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora