Schiavo

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Era una scusa, quella? Solamente una scusa al dolore. Quella scheggia nel cuore, che brucia come una pugnalata di fuoco liquido. E per scusare quel dolore, quella terribile, inspiegata sofferenza... qualsiasi cosa. Il rifiuto di una ragazza, la pioggia, il gelo delle stelle.

Il subdolo fiato della depressione, soffocato notte dopo notte in una bottiglia di vetro trasparente. Non si ammette, questo male antico, non si accetta. Si scusa. Giorno dopo giorno, il sole brilla di meno. Le nuvole sono grigie, non piú bianche. Forse era uno sguardo di disapprovazione, quello laggiú? Forse un amico ti sta giudicando, mentre ti osserva nutrirti del bruciante nettare, quello che allenta la morsa del mostro. Forse è pietà quella negli occhi di chi ti guarda, ma tu non la vuoi, non la puoi vedere né sentire.

Forse troverai l'autostima sul fondo di quel calice, forse troverai il te stesso che hai perduto. Sei stato avvertito, non hai voluto ascoltare. Non sei debole, vuoi dimostrare la tua forza. Ti odi per non essere forte. Hai perso la scommessa, tutto ruota intorno. La Terra forse completerà il suo giro. Ti è stata donata la grazia, ma non la vuoi vedere. Il cuore di qualcuno batte per te, ma tu non lo vuoi vedere. Non vuoi amare ma vuoi essere amato. Non vuoi credere ma vuoi essere creduto.

Forse c'è il coraggio, sul fondo di quel calice, forse troverai il coraggio che non hai mai avuto il coraggio di trovare. Dimostri agli altri di non essere debole. Eppure ti odi, per essere codardo.

Errore dopo errore, vuoi dimostrare di non esserti sbagliato. Colpo dopo colpo cerchi di celare i lividi. Ma non vedi che te li procuri da te? 

Tu sei l'aguzzino di te stesso. Il carceriere, la sentinella, il boia!

 Non vuoi uscire, non vuoi respirare l'aria del sereno giorno? Chiedi ad altri di aiutarti, ma non raccogli l'aiuto. Affermi di non sapere che fare, ma ti è stato detto cento volte. Forse vuoi soffrire? C'è a chi piace, soffrire. Ho visto il mostro che giace nel mio cuore, lo tengo sottochiave e ogni tanto esce, al guinzaglio. La sofferenza fa lo stesso, ma non vedi che in questo modo mi fai perdere il controllo, mi fai spezzare il cuore perché ti amo, ti amo come solamente un'amica puó amare! Non tentare di sedurmi, non è questo il tempo né il luogo, non sei tu la persona e non sono io. Non sono qui per questo, non sono il premio di consolazione. Voglio solo stare qui e sentire che stai meglio. Voglio solo sentire che sono utile, che servo... e se non sono utile, posso anche morire. Posso anche sparire. Come la nebbia al levarsi del vento, al nascere del sole, mi squaglierei. Sono soltanto azioni e parole, sono pensieri che corrono confusi e non riescono ad afferrarsi. 

Li sento torcersi nel petto e non è altro che amore in catene.  

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