Motorino rotto

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Non c'è risposta al suono sordo del vento. Le nuvole corrono in cielo senza abbassare lo sguardo. Se guardassero in basso, precipiterebbero in amari acquazzoni. È meglio l'indifferenza?

Quando senti che il cuore batte ancora ma non trasmette nulla, quando pensi che forse sei solo al mondo, quando ti illudi e all'improvviso sei schiacciato, stremato, stritolato dalla consapevolezza che tutto grava su di te... e poi il tutto diventa nulla. Quando il petto sembra un groviglio di fili elettrici, e tu cerchi di sbrogliarli ma ottieni solamente scosse e scintille. Allora forse sei rotto. Allora forse non funzioni piú. Eppure quel dolore ti tiene vivo. Ti muovi, continui a muoverti, proprio perché sei rotto. Ti contorci, gridi, forse non ci riesci ma ci provi, proprio per questo ci provi. Ti sforzi di respirare solo quando i polmoni sono accartocciati. Desideri alzarti quando le gambe sono spezzate. Vuoi volare quando sei confinato in prigione.

Quando vorresti urlare, e senti il tuo grido nella testa, e non lo lasci uscire, e non lo lasci andare. Stride come la frenata brusca di un automobile in corsa. E senti tutto il corpo tendersi in uno spasmo, e gli occhi che bruciano, e il petto che si torce. E poi cadi. E nessuno ti prende. Tra tutte le persone che ti circondano, quelle di cui ti fidi, quelle che ami... nessuno ti afferra. E allora cadi, e mentre cadi gridi, e non sai neanche piú cosa fa piú male, se la caduta o la solitudine. Forse è la responsabilità, la responsabilità della tua vita che devi mandare avanti e che un giorno manderai avanti da solo. La responsabilità di altre vite che ti saranno affidate. Gatti, cani, bambini... forse. Oppure no.

Da qualche parte una donna serve latte caldo agli assassini di sua figlia, ogni bicchiere e un tentativo di perdono. Ci riesce?

Da qualche parte un uomo ha stuprato una ragazza, forse l'ha uccisa, forse l'ha uccisa dentro.

Da qualche parte una donna prende a pugni un muro, e le sanguinano le mani, ma non riesce a smettere.

Da qualche parte c'è qualcuno che chiamano pazzo, ma forse non lo è. Forse.

Da qualche parte...

Un calcio a un sasso è uno sparo di mitragliatore, il sole sorge e tinge le nuvole di sangue.  

Sento un'anima gridare, eppure non muore. Eppure va avanti.

Anche con i sensi di colpa, va avanti. Quando capisci che un errore puó far del male, quando comprendi che puó ferire, puó strapparti in due e poi non ti ricomponi piú come prima, qualcosa rimane dentro, una scheggia che ti brucia, ti prude, ti ricorda sempre quell'errore. Forse un giorno lo dimentichi. Forse un giorno tutto passa. Forse un giorno prenderemo tutti le giuste decisioni, sempre al momento giusto. Forse un giorno saremo perfetti e non dovremo avere dubbi su niente. Per ora tutto è un dubbio, persino noi stessi. Non possiamo sapere cosa faremo domani. Cosa accadrà domani. E se saremo felici, o se piangeremo fino a farci bruciare gli occhi, il naso e il cuore.

Forse un giorno non sentiremo piú ultimi respiri, né lamenti di dolore, né fusa di gattini trasformarsi in scatti di motorini rotti. Mai piú, mai piú sentiremo un motorino rotto. 

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