Braci

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Ho guardato le braci del tramonto scivolare nella polvere.

Con sguardo di vetro, ho lasciato che la malinconia scavasse nel mio cuore. Un orgasmo di veleno. Solo una lacrima ne è stata testimone, sfuggente amica del gelo. Ho osservato l'ultimo raggio torcersi nel buio, come danzando sull'orlo di un abisso. Una splendida danza di morte.

E quell'Ombra, quell'affascinante macchia contro l'orizzonte, mi ha sorriso. Ho allungato esitando una mano, le dita pallide contratte nel buio, e l'ho ritratta al freddo tocco.

Come un oscuro miraggio, ho visto spiegarsi le nere ali. Il vento gelato mi ha sussurrato parole di una lingua lontana, sfiorandomi le labbra.

C'era un albero all'incrocio, quale strada porta al sorgere del giorno?

Ho vagato lungo un prato, ho rimandato la scelta. Ho cercato la bellezza nell'inverno. Fiocchi di neve tra i capelli. Ho percepito le stelle, invisibili, oltre le nubi. Ho seguito strade grigie, percorsi senza meta.

E quell'Ombra, quell'elegante figura d'inchiostro, ha danzato con me lungo i sentieri di cenere. A piedi nudi nella neve, persa in un sogno fatto di nebbia. Rose rosse imperlate d'acqua.

Per mille stagioni ho danzato tra le ombre. Ho lasciato che la malinconia scorresse nelle vene. Come acido, avrebbe infine scavato un passaggio per l'anima... cosí che, libera, avrebbe visto i raggi di un nuovo Sole. Per mille e mille anni ho vagato tra le ombre, cogliendo rose rosse nella neve.

C'era un albero all'incrocio. Quale strada porta al sorgere del giorno?

Petali di rosa, colore rosso sangue.

Ho guardato le braci del tramonto scivolare nella polvere. Ho osservato l'ultimo raggio torcersi nel buio. Ho danzato anche io sull'orlo dell'abisso. 

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