Il peggior Nemico

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Guardo in faccia il mio nemico. Non ho segreti ormai, non piú, per me stessa. Ho visto quanto a fondo puó penetrare l'affondo dell'odio. Ho visto la mia anima assorbirlo come nettare, mentre tentava invano di rigettarlo. Come se fosse miele avvelenato. Come se fossi una pianta e le mie radici non riuscissero a impedirsi di compiere il lavoro per il quale sono state create.

Nascondere l'odio è diventato un mestiere. Seppellirlo come se fosse morto dentro di me, ma sapendo che risorgerà. Imperterrita, lo ricaccio nelle viscere del mio Inferno. Lo ricopro con i fiori piú dolci del mio Paradiso, tento di soffocarlo d'amore. A volte funziona. A volte la pressione lo fa eruttare come un vulcano.

Una parola cattiva, pensata, detta, urlata.

Guardo in faccia il mio nemico. Ha il mio stesso volto.

Una luce divina mi avvolge nel sonno, mi mette in bocca parole di pace. In sogno non conosco l'agonia della fede, solo la sua serenità. Perché quando mi sveglio non è lo stesso? Perché i sogni uccidono le mie tentazioni, i miei dilemmi?

Le mie stupide paranoie.

Ascolto le strida della morte attorno a me. Ascolto i canti della vita, dell'amore. Lo sbraitare dell'odio.

Dove si trova la cattiveria, il male degli uomini? Nell'anima? Nel corpo? Nella mente? Esiste, il Male?

Cosa spinge un uomo a compiere il suo dovere in guerra senza sentire i morsi della colpa? Cosa spinge un essere umano, nato dal ventre di una madre, cresciuto con amore e dolcezza, educato nell'ordine, a trovarsi tanto a proprio agio nella distruzione?

A crearla.

Guardo in faccia il mio nemico: ricambia il mio sguardo. Non cede sotto l'accusa, e le parole che vorrei gridargli contro sono da lui stesso suggerite. Ha il pieno controllo della mia rabbia. Essa vive in lui.

Unico rimedio, la pace. Come? Come trovare la pace nell'uragano della disperazione? Non c'è appiglio.

Guardo in faccia il mio nemico! Non cedo sotto i suoi occhi troppo scuri. Sostengo la sua determinazione. È anche la mia determinazione. Vorrei colpirlo per ció che mi ha fatto, per il modo in cui stravolge la mia vita. Ma non posso farlo, vincerebbe lui.

Il mio nemico ha il mio volto, la mia voce. Il mio nemico mi sussurra giudizi, mi sibila invidie e desideri.

Mi fa vedere il mondo in briciole e ride dei miei tentativi di rimetterlo in piedi. Mi fa odiare chi spegne la mia speranza nell'uomo. Mi fa odiare chi intiepidisce i miei intenti, i miei obbiettivi.

Mi fa ridere del dolore altrui.

Il dolore di quelle persone che mi hanno umiliato.

Quando guardo il mio nemico, non sono piú sua. Lo riconosco, lo saluto mentre lo allontano da me. Riconosco la mia essenza. So che tornerà, ma per oggi l'ho sconfitto. Per oggi l'ho annientato.

Mi riapproprio della mia forma, del mio cuore, della mia anima. Mi riapproprio dei miei pensieri e delle speranze che non si sono mai davvero spente. Arresto l'Inferno con un soffio di Paradiso. Sa di fiori e di vento. 

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