Il Bocciolo

Sabbia

Ho paura della sabbia, al calare delle tenebre. Ricordi sbriciolati,  oscuro memento di un passato troppo vivo. Ho paura della sabbia, perché il vento che la spazza non conta mai i singoli granelli. Ho paura della sabbia, del dolore di cui è intrisa, del significato che non muore e leva al cielo gli occhi pallidi. Ho paura del suo tocco, il suo ruvido afferrare, quando il sole cala oltre le colline.

Non mi ha dato pace, ho i granelli nei vestiti.

Ogni fiore giunge al suo tramonto; guardo i petali bruciare. Nelle tenebre del tempo, sento scorrere un arido ruscello. Da che parte si rivela l'anima degli uomini? La mia anima. Ho udito voci di speranza, poi il sole è tramontato. Giardini rigogliosi sono caduti nel silenzio, le zampe aride del tempo li hanno soffocati. Ho paura della sabbia, al calare delle tenebre. 

Non ho due corpi, per potermi abbracciare. Può l'anima reggere da sola? Graffiata dal vento, caldo soffio dal Sahara, sento le strida del tempo incitarmi alla corsa. Sparire, sparire per sempre, inghiottita dalla sabbia. E sento la rabbia urlare, e abbattersi contro le pareti di quest'anima di vetro. Soffocata dalla sabbia.

Come reggere all'oscura corsa del tempo?

Come una fenice, potrei prendere il volo in un turbine di fuoco. Se sono un fiore, brucerò i miei petali. Cristalli di ghiaccio e insulti, come prendere il controllo? L'ho perso nella sabbia. Vuoi che muoia dentro? Brucerò i miei petali, e farò un volo di fenice. Ali di cenere, occhi di fiera. Il cielo accoglierà il mio ultimo volo.

Darò fuoco a quei giardini, ogni radice sarà sabbia. Il vento non potrà contare i singoli granelli. Caleranno le tenebre, e il fuoco sarà nero. Sentirò la sabbia stridere tra le piume. Il cielo accoglierà il mio ultimo volo?

Ho paura della sabbia, e allora brucerò il deserto. Brucerò ogni prato, ogni fiore, ogni rosa, rossa... blu. E nel fumo dell'incendio, sentirò i miei petali bruciare. Con ali in fiamme e occhi ciechi, volerò in alto.

Il mare accoglierà il mio ultimo volo.