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ANNARITA POV'S

Il ragazzo, dopo avermi legato le mani dietro la schiena con delle corde, mi condusse in corridoio a me familiare, fermandosi davanti ad una porta. Dopo aver preso dalla tasca una chiave, aprì la porta facendomi entrare.
Mi ritrovo in una stanza avvolta nella penombra e anche questa sembra avere un aspetto familiare, come se ci fossi già entrata. Capii subito in che stanza mi trovassi quando vidi un' altro ragazzo, di circa venticinque anni, all' apparenza privo di sensi e legato ad una sedia con delle catene che io sapevo essere fatte con ferro demoniaco.
Ero nella stanza in cui avevano rinchiuso Magnus, dove io ero riuscita a vederlo l' ultima volta nel sogno, ed ora lui è qui davanti a me
<<Magnus!>> lo chiamo cercando di andargli vicino ma vengo bloccata dal ragazzo
<<Lasciami almeno andare a vedere come sta!>> gli urlo contro e lui mi lascia, permettendomi di avvicinarmi al mio padrino.
Quando gli fui vicina, riuscii a vedere le numerose ferite che ha sul volto e sulle braccia, il trucco sbavato e i capelli scompigliati e ormai privi del solito gel e dei soliti glitter. Sul volto ha un' espressione stanca e di malessere ed il solo vederlo così, senza il suo solito sorriso, fa subito montare in me una rabbia animalesca, tanto potente che sarei in grado anche di spaccare in due una montagna
<<Papi?>> lo chiamo lievemente, sperando che mi risponda
<<St...stellina? Sei tu?>> domanda lui aprendo leggermente gli occhi, mostrandomi i suoi stupendi occhi felini che fin da bambina mi avevano sempre incuriosito e che mi erano sempre piaciuti
<<Si papi. Sono io>> dico accennando un sorriso, con le lacrime che minacciano di uscire da un momento all' altro ma le ricaccio dentro perché non posso farmi vedere in lacrime
<<Che ci fai qui?>> mi domanda serio, cercando di alzarsi un po' ma le catene glielo impediscono, continuando a lacerargli la pelle e facendogli emettere un gemito di dolore
<<Non fare sforzi. Comunque sono venuta qui per portarti a casa>> gli rispondo abbassandomi sulle ginocchia, così che lui non debba sforzarsi ad alzare la testa per parlare con me
<<Non saresti dovuta venire qui. Loro vogliono te. Io servivo solo come esca>> dice con voce bassa, come se avesse gridato troppo e ora non avesse più fiato
<<Lo so, per questo sono qui. Non preoccuparti, tra poco tornerai a casa, da Max e Raf>>
<<Io non me ne andrò senza di te>>
<<Non ti devi preoccupare per me. Fra poco arriveranno Alec e Jace e insieme tornerete a casa>> continuo io guardandolo dritta negli occhi
<<Io non ti lascerò qui da sola. Qualsiasi cosa vorranno farti dovranno passare prima sul mio cadavere. Nessuno può pensare di fare del male a mia figlia e pensare di farla franca>> dice con determinazione e una lacrima solitaria sfugge al mio controllo, rigandomi la guancia, quando lui mi chiama figlia.
Sapevo di essere per lui come una figlia ma da qui al definirmi come sua figlia, come sangue del suo sangue, vuol dire che sarebbe capace di sacrificarsi per me.
Sentirglielo dire mi ha fatto sentire ancora più male perché so che, tra meno di qualche ora, di me non resterà altro che un corpo ormai privo di vita e che lui starà malissimo di nuovo per colpa mia
<<Papi, mi devi promettere una cosa>>
<<Dimmi>>
<<Devi promettermi che, qualsiasi cosa accada, farai di tutto per tornare sano e salvo a casa anche se questo dovesse voler dire lasciarmi qui. Me lo devi promettere>>
<<No, non posso. Come puoi anche solo chiedermi una cosa del genere? Come puoi pensare che io possa andarmene sapendoti qui da sola?>>
<<Ma tu hai una famiglia da cui tornare. Hai due figli che ne resterebbero distrutti se tu non dovessi esserci più. Io invece non ho nessuno che abbia veramente bisogno di me>>
<<Ma tu hai ancora tutta una vita davanti mentre io ho vissuto per quasi otto secoli. Inoltre ti sbagli perché ci sono delle persone che hanno bisogno di te: io, tuo padre, Rafael, Max, i tuoi amici>>
<<Si ma tu, mio padre, Raf, Max, Fred, Cassie e gli altri anche se non ci sarò più potranno comunque andare avanti senza di me. Max e Rafael non riuscirebbero a vivere senza di te e la stessa cosa anche Alec. La tua famiglia ha bisogno di te>>
<<Anche tu sei la mia famiglia. Sei la mia bambina, la mia piccola, dolce e inarrestabile shadowhunter e io farei di tutto per proteggerti. L' ho promesso a tuo padre ma soprattutto a tua nonna e non posso infrangere questa promessa e non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa>>
Sento qualcuno applaudire dietro di me quindi giro leggermente la testa e noto un' altra figura incappucciata, che avanza pian piano verso di me, battendo lentamente le mani, come a scandire i suoi passi
<<Che scena commovente!>> dice la figura e riconosco la voce, la stessa della signora nei miei sogni: Lilith
<<Lascialo andare. È me che vuoi>> le dico girandomi completamente verso di lei per fronteggiarla
<<Lo lascerò andare solo quando avrò perso ciò che mi serve>> dice lei continuando ad avvicinarsi
<<Cosa vuoi da me, Lilith?>> dico facendomi coraggio
<<Sei intelligente per essere una shadowhunter>> dice lei, alzando il cappuccio mostrando il suo volto.
Per essere un demone devo dire che è una bella donna: i capelli neri e lucenti che le ricadono dolcemente sulla schiena, quasi a confondersi con il lungo abito nero che indossa, che fa risaltare la sua pelle bianco cadavere.
L' unico particolare sono i suoi occhi, dove nelle cavità oculari, al posto degli occhi, ha dei serpenti neri.
<<Come hai fatto a capire la mia identità?>> mi domanda facendo segno al ragazzo di avvicinarsi
<<Non ci voleva un indovino per capirlo. Comunque devi ancora rispondere alla mia domanda>> continuo
<<Devi essere proprio stupida per rivolgerti così a me>> dice prima di mandare il ragazzo verso di me, il quale mi prende per il braccio e mi porta davanti a Lilith, facendomi cadere in ginocchio davanti a lei
<<Mi rivolgo come voglio davanti a un lurido demone come te>> dico con una spavalderia che non ho mai saputo di avere
<<Come osi rivolgerti a me in questo modo sciocca ragazzina?!>> mi dice rabbiosa e stava anche per colpirmi in faccia se il ragazzo non l' avesse fermata
<<Mia signora si ricordi il piano>> dice lui senza però toccarla
<<Hai ragione. Non devo permettere a questa ragazzina di distrarmi dal nostro obiettivo>> dice lei ritirando poi la mano
<<Allora questo piano lo posso sapere anche io o devo fare una domanda scritta?>> domando sarcastica e questo mi porta a pensare a Fred.
Dove l' avranno portato? Starà bene? Spero con tutto il mio cuore che stia bene che non l' abbiano ucciso. Non me lo perdonerei mai se gli fosse successo qualcosa.
Non può morire anche lui per me, non posso permetterlo. Lui deve vivere, deve finire gli studi, e poi costruire una famiglia sua. Deve portare avanti il suo sogno, il nostro sogno, essere felice per entrambi.
<<NON RIESCO NEMMENO AD IMMAGINARLA UNA VITA SENZA DI TE!!>>
<<sei il mio angelo guerriero>>
<<IO TI AMO>>
Le sue parole continuano a ripetersi nella mia mente, come un mantra, come ad imprimerle al suo interno.
Sentirgli dire quelle parole mi ha sorpresa perché non me le sarei mai aspettate. Per me lui è sempre stato un amico e non sarei mai riuscita a immaginarlo diversamente o almeno fino ad oggi.
Quelle parole ma soprattutto quel bacio sono riusciti a sconvolgere tutte le mie convinzioni e a mettere in discussione i miei sentimenti. Quando ho risposto al bacio ho sentito dei brividi corrermi lungo la schiena e una strana sensazione allo stomaco, per non parlare del mio cuore che sembrava volesse uscirsene dal petto talmente che batteva forte. Non so di preciso che sentimento sia ma di sicuro è qualcosa che non ho mai provato ma so per certo che è qualcosa di bello.
A risvegliarmi dai miei pensieri è il valletto del demone che si avvicina a me facendomi alzare per poi farmi cadere bruscamente su una sedia, lontana da Magnus, per poi legarmi ad essa
<<Dopo che i tuoi amici e quello stregone hanno ucciso mio figlio ero ancora troppo debole per poter tornare sulla Terra per avere la mia vendetta su di loro così decisi di aspettare. Un giorno fui evocata da questo coraggioso e fedele ragazzo>> disse indicando il ragazzo di fianco a me
<<E grazie a lui sono riuscita a riacquistare la mia forma umana ma ero comunque ancora debole per poter affrontare da sola gli Shadowhunters. Lui mi suggerì di aspettare nell' ombra e di far agire lui in mia vece così nessuno avrebbe sospettato un mio ritorno quando sarei tornata in forze. Io all' inizio ero restia ma mi convinse quando mi parlò di te>> disse guardandomi negli occhi
<<Shadowhunter, figlia di una dea e una strega>> continuo poi cominciando a girarmi intorno
<<Quale essere umano può essere più potente di te? Così ho fatto in modo da avere sia la mia vendetta sia averti qui>>
<<Così avete catturato Magnus per avermi solo per questo?>>
<<No ma per come il tuo potere può andare ad ampliare i miei poteri una volta che mi sarò ripresa>>
<<E come pensa di averlo questo potere? Uccidendomi?>>
<<No, non ti ucciderò. Senza il tuo potere non potrò riportare indietro mio figlio>>
<<E in che modo ha intenzione di riportarlo in vita?>>
<<Legandolo a te, ovviamente ma prima di legarti a mio figlio ti legherò a lui. Così deciderai di fare un passo falso potrò anche ucciderti e in quel caso il tuo potere passerebbe nelle mani di Jonathan>>
<<E come pensa di trattenermi se io mi rifiutassi?>>
<<Se ti dovessi rifiutare allora mi toccherà distruggere ciò a cui tieni>> disse guardando qualcuno oltre la mia spalla.
Mi voltai anche io e vidi Magnus e subito capii cosa intendeva
<<No! Non puoi ucciderlo! Hai detto che l' avresti lasciato andare>>
<<Ho detto che l' avrei lasciato solo quando mi sarei presa quello che mi serve. Quindi ti rifiuterai? Saresti così egoista da far morire il tuo adorato padrino?>> mi dice cercando di far leva sul mio altruismo e sul mio senso di protezione verso gli altri, riuscendoci veramente bene.
Non posso lasciare che Magnus muoia a causa mia, non dopo tutta la strada che ho fatto per venire a salvarlo
<<Farò tutto quello che vuoi>> le rispondo con voce arrendevole, obbligandomi a pensare di aver fatto la cosa giusta
<<No! Annarita, non farlo! Non pensare a me, io starò bene ma tu non ti devi arrendere al suo volere>> mi urla Magnus, quasi supplicandomi.
Giro leggermente la testa verso di lui, guardandolo negli occhi e leggendo tutta la sua determinazione ma anche la sua tristezza nell' arrendermi così facilmente
<<Ti prego non farlo!>> mi supplica lui e una lacrima solitaria mi riga nuovamente la guancia
<<Non posso, papi. Hanno più bisogno di te>> gli dico prima di girarmi di nuovo verso Lilith e un' altra lacrima scende lungo la mia guancia
<<Perfetto. Vai a preparare tutto e sbrigati>> dice Lilith al ragazzo, il quale subito corse ad eseguire gli ordini ricevuti.
Questi tornò pochi minuti dopo con un coltello fra le mani. Una volta di fronte a noi si alzò la manica destra della felpa che indossava e si ferì il braccio con il coltello, dalla cui ferita cominciarono ad uscire fiotti rossi di sangue. Lilith gli si avvicinò e, una volta preso il suo sangue dalla ferita, cominciò a disegnargli sulla spalla una runa che non avevo mai visto prima.
Dopo che il ragazzo ebbe pulito il coltello dal suo sangue, si avvicina a me e, dopo avermi legato il busto allo schienale della sedia, tagliò le corde che mi legavano le braccia e mi alzò la manica della felpa. Stava per tagliarmi con il coltello se non si fosse sentito un forte boato.
Mi girai con il volto rivolto verso la porta e un sorriso si stampò sul mio viso quando vidi Fred, Cassandra, Lucy, Alec e Jace entrare nella stanza.
Per fortuna stanno tutti bene
<<Scusate il ritardo ma siamo stati un po' impegnati in una festa con dei demoni molto simpatici>> disse Cassandra con sarcasmo
<<Mi avevi detto che erano solo tre oltre a lei. Perché invece io ne conto cinque?>>
<<Devo essermi sbagliato, scusatemi>> dice il ragazzo abbassando il capo
<<Inetto! Sei fortunato che io mi fossi già preparata ad un eventuale situazione. Tu continua con il rituale poi verrò io a disegnarle il marchio. È ora di mettere in atto la mia vendetta>> gli dice Lilith avvicinandosi ai miei amici
<<E così ci vediamo di nuovo, Jace Herondale>> gli dice prima di fermarsi nel centro della stanza
<<A me avrebbe fatto più piacere saperti ancora ad Edom>> dice Jace facendo per avvicinarsi a lei, venendo poi bloccato da Alec
<<Lascia andare Magnus ed Annarita. Siete due contro cinque, vi conviene arrendervi>> dice Alec con calma.
Sento Lilith ridere ma io mi rigiro, vedendo con la coda dell' occhio il suo aiutante avvicinarsi al mio braccio scoperto per completare il suo lavoro
<<Credete davvero che non abbia più nessun... Com' è che li chiamate voi? Ah demoni. Credete davvero che non ce ne sia più nessun altro qui? Poveri illusi>> dice lei e subito la stanza si riempie di demoni di ogni specie, di grandi e piccole dimensioni, attaccando subito i miei amici.
Vedendo quel caos cerco di liberarmi in ogni modo per andare a dare una mano
<<Sta' buona!>> mi dice il ragazzo cercando di tenermi ferma e appena mi fu abbastanza vicino gli tirai un calcio negli stinchi, facendolo cadere a terra per il dolore
<<Annie!>> mi chiama una voce che saprei riconoscere anche fra altre mille.
Mi volto e vedo Fred avvicinarsi a me, uccidendo i vari demoni che si trova davanti con la mia spada
<<Fred!>> grido facendogli intendere che l' aiutante di Lilith si sarebbe rialzato di lì a poco
<<Arrivo!>> mi dice per poi scatenare tutta la sua furia sui demoni.
In pochi secondi mi fu vicino e, dopo aver dato una bella botta in testa al valletto di Lilith, con Nuriel tagliò le corde che mi legavano alla sedia. Mi alzo di scatto e subito gli butto le braccia al collo, stringendolo a me il più possibile, per accertarmi che non fosse frutto della mia immaginazione
<<Sei vivo>> dico in un sussurro
<<Certo che lo sono Non potevo lasciarti da sola. Cosa faresti senza di me?>> mi dice con il suo tono altezzoso che ogni volta che lo usa mi fa venire voglia di picchiarlo che però in questo momento non mi dà fastidio. Forse per la paura di non sentire più la sua voce e di non rivederlo mai più ma in particolare di non rivedere più i suoi occhi
<<Non lo so né voglio saperlo>> gli dico per poi guardarlo negli occhi.
Azzurro contro marrone, mare contro terra, i nostri occhi si scrutano minuziosamente, come se fosse la prima volta che si vedono, quasi a mescolarsi in una danza fatta di sguardi e colori.
In quel momento torna a divampare la guerra civile al mio interno: il cuore che mi dice di baciarlo e di ammettere finalmente a me stessa che lo amo mentre la ragione mi dice di non farlo e di andare ad aiutare gli altri che ne hanno bisogno.
I nostri visi, intanto, cominciano ad avvicinarsi e sembra che il cuore stia vincendo fino a quando non mi torna in mente Magnus, ferito e probabilmente ancora legato con le catene di ferro demoniaco, e allora la ragione torna a prendere il comando
<<Come hai fatto a trovarla?>> gli domando allontanandomi leggermente da lui, sciogliendo il nostro abbraccio, e indicando la mia spada
<<Ce l' aveva Cassandra quando mi hanno trovato. È stata lei a darmela dicendomi di venirti a dare una mano>> mi dice, cercando di nascondere la delusione per quel bacio mancato, porgendomi Nuriel
<<Grazie ma ora devo liberare Magnus. Tu vai ad aiutare gli altri>> gli dico senza nemmeno aspettare una sua risposta, correndo da Magnus il più velocemente possibile, uccidendo ogni demone che tenta di ostacolarmi nella mia missione di salvataggio.
Quando gli sono quasi vicina vedo un' altra persona avvicinarsi a lui: Alec, il quale, con una sola frecce riesce ad abbattere un demone Oni che gli si era parato davanti per poi continuare ad avvicinarsi a Magnus
<<Magnus!>> gli sento dire quando sono poco distante da Magnus mentre combatto contro un demone Moloch. Quando poco dopo riesco a metterlo definitivamente KO, mi avvicino al mio padrino
<<Papi!>>
<<Stellina. Stai bene?>> mi domanda Magnus debolmente, ancora legato alla sedia
<<Si, sto bene. Aspetta che ora ti libero>> gli dico ma Alec mi ferma
<<Faccio io>> dice estraendo dal fodero una spada angelica, anzi la spada angelica, quella che Alec ha usato per liberare Magnus quasi dodici anni fa
<<Raphael>> disse in un sussurro e quando la lama divampò con un unico movimento del braccio spezzò le catene che intrappolavano lo stregone
<<Mi sembra di averla già vissuta questa scena>> dice Magnus ancora seduto prima che Alec gli salti letteralmente addosso, coinvolgendolo in un bacio lento ma pieno d' amore
<<Mi sei mancato tantissimo. Ho creduto di averti perso>> dice Alec a Magnus dopo essersi staccati dal bacio
<<Mi sei mancato anche tu, Alexander>> gli risponde Magnus, accarezzandogli dolcemente la guancia con il pollice
<<E non preoccuparti. Non vi liberete così facilmente di me>> continua poi guardando prima Alec e poi me, facendomi spuntare un piccolo sorriso
<<Siete così carini che mi dispiace dovervi interrompere ma credo che qui sia richiesto il nostro contributo>> dico loro indicando poi la battaglia che continua ad infuriare davanti a noi
<<Hai ragione. Prendi Magnus e i tuoi amici e uscite fuori da qui. Ai demoni ci pensiamo io e Jace>> mi dice Alec con fermezza
<<Io resto qui con voi. Non potete affrontare un così alto numero di demoni solo voi due e lo sai anche tu che sarebbe un suicidio farlo. Io non mi muov....>>
<<Attenta!!>> grida Alec
<<Confrigo>> sento dire da qualcuno dietro di me.
Mi giro e vedo un demone andare in pezzi e Fred con la sua bacchetta tra le mani
<<Grazie Fred!>> riesco a dirgli prima che ritorni a combattere all' interno di quel vortice di demoni che si era creato
<<Facciamo così: tu porti Magnus fuori di qui e lo conduci da Charis. Lo terrà lui al sicuro e così potrai tornare a darci una mano>>
<<Va bene>> dice aiutando Magnus ad alzarsi
<<Reggiti a me>> gli dice poi, mettendo il braccio dello stregone sulla sua spalla
<<Lo sai che lo faccio sempre, fiorellino>> gli dice Magnus con una flebile voce e subito dopo io mi butto nella folla di demoni.
Individuo subito Cassandra, leggermente in difficoltà perché circondata da demoni molto grandi e il coltello che ha tra le mani non è molto adatto, e subito corro verso di lei per darle una mano.
Mi butto subito su cane infernale che stava per attaccarla alle spalle
<<Nuriel>> dico in modo da far divampare la spada e per poi trafiggere il demone
<<Annie! Stai bene?>> mi chiede lei mettendosi poi in modo tale da poterci guardare le spalle a vicenda
<<Mai stata meglio>> dico colpendo un demone Shax che non so come è caduto giù dal tetto come fosse pioggia
<<Non è che centra qualcosa Fred?>> mi domanda e sono sicura che sul suo volto ci sia il suo solito sorrisetto malizioso.
Arrossisco subito ripensando a quello che stavo per fare pochi minuti prima e continuo a colpire i demoni che vengono verso di noi
<<Lo prenderò per un sì>> dice lei, ridendo leggermente, per poi mettersi al mio fianco, pugnalando un demone Ravener.
Io e Cassandra combattemmo fianco a fianco, uccidendo ogni demone che ci trovavamo davanti. Noto subito la sincronia nei nostri movimenti, come se riuscissimo a capire le intenzioni dell' altra senza nemmeno il bisogno di parlare.
Mentre io mi ero voltata un attimo di spalle per finire un demone che, dopo averlo colpito numerose volte, stava cercando di scappare, sento Cassandra gridare
<<Cassie! Che succede?>> le domando voltandomi di scatto per poi notare che in mano non aveva più il coltello ma una lunga lancia a doppia lama, una delle quali era conficcata nel ventre di un demone Iblis
<<Dove l'hai trovata quella?>> chiedo indicando la lancia
<<Il coltello. Non so come ma il coltello si è trasformato in questo quando ho provato a lanciarlo contro il demone. Ho urlato perché c' era mancato poco che l' altra lama mi colpisse>> mi spiega lei velocemente per poi conficcare l' altra lama della lancia nella testa di un altro demone
<<Riesci a maneggiarla?>> le domando mentre mi occupo di un demone Kuri, cercando di non urlare come un neonato per il fatto che sia un grosso ragno nero con le zanne al posto degli occhi.
Lei, quasi per rispondermi, salta sul demone e con un movimento di polso lo infilza come uno spiedino
<<Direi proprio di si>> dice atterrando nel posto dove prima c' era il demone.
In quell' istante sentii un urlo che avrei saputo riconoscere fra altri mille
<<Fred!>> grido e senza pensarci due volte corro nella direzione da cui proviene la voce.
Quando vedo Fred per terra, travolto da degli spasmi, mentre grida per poco non cado sulle ginocchia. Non sono riuscita a proteggerlo. Non sono riuscita a proteggere il mio padrino e ora non sono riuscita a proteggere nemmeno il mio migliore amico, la persona a cui tengo di più.
La persona che amo.
Alzo il viso e vedo Lilith che sta utilizzando qualche suo potere e al suo fianco c' è il ragazzo. Fred continua a gridare e contorcersi e io mi butto subito davanti a lui con il piatto della spada cerco di deviare i poteri di Lilith
<<Eccola qui la nostra fuggitiva>> dice Lilith fermandosi
<<Non mi avrai mai!>> le grido mettendomi in posizione difensiva
<<Allora come vuoi tu. Vai>> dice e il ragazzo estrae dal fodero una spada angelica, con la lama lunga credo quasi ottanta centimetri
<<Remiel>> dice il ragazzo facendo divampare la sua spada prima di attaccarmi.
Paro il suo colpo con il piatto della mia spada, facendo incrociare le nostre spade fino all' elsa.
I nostri visi sono a pochi centimetri di distanza e tutto quello che riesco a vedere del suo viso, ancora coperto dal cappuccio, sono i suoi occhi, neri come la pece che mi ricordano quelli di una mia vecchia conoscenza
<<Perché la stai aiutando? Tu sei uno shadowhunter dovresti proteggere il mondo dai demoni e non liberare la regina di Edom>> gli dico, cercando di distrarlo per capire il suo stile di combattimento, per poi staccarmi mettendomi sulla difensiva.
Lui non risponde e mi attacca al fianco sinistro, il mio fianco debole. Capisco subito le sue intenzioni e lo blocco con il piatto della mia spada
<<Perché non rispondi? Hai paura?>> gli dico con le spade incrociate all' altezza della sua gamba
<<Ho bisogno dell' esercito che lei può procurarmi. Ma prima vuole che le riporti in vita il figlio>> dice allontanandosi per poi menare un altro fendente sul mio braccio
<<Ma lo sa che non potrebbe riuscirci mai perché hanno bruciato il suo corpo?>> dico parando il suo fendente
<<COSA AVETE FATTO? COME AVETE OSATO?>> grida Lilith che osservava tutto impassibile fino a quel momento.
La sento avvicinarsi ma io non mi volto e continuo a difendermi dai fendenti del mio avversario. Con la coda dell' occhio la vedo fermarsi e alzare le mani nelle mia direzione
<<NO! CONFRIGO!!>> sento gridare da qualcuno.
Mi volto e vedo la figura di Lilith sparire in una grossa nuvola di fumo. Quando la nuvola si dirada vedo Fred in piedi che impugna la sua bacchetta
<<Fred! Vai ad aiutare gli altri>> gli dico parando il fendente del mio avversario giusto in tempo prima che andasse a segno
<<No, ti devo aiut...>>
<<NO! Questa è la mia battaglia e la devo affrontare da sola>> gli urlo cominciando ad attaccare il mio avversario, facendolo mettere sulla difensiva. Vedo Fred annuire per poi correre verso gli altri
<<Adesso a noi due>> dico al ragazzo per poi attaccarlo, menando un fendente diretto al braccio sinistro.
Lui si mette sulla difensiva, coprendo il braccio sinistro con la spada ma la mia era sola una finta, in modo tale che possa tenere scoperto il suo fianco debole, quello destro, e con la mia finta lo riesco a colpire, lasciandogli un lungo taglio ma poco profondo
<<Mi hai sottovalutata>> gli dico attaccando nuovamente ma lui riesce a pararlo, facendo nuovamente incrociare le nostre spade
<<Io dico che sei tu a sottovalutarmi>> dice lui, facendo forza sulla sua elsa per spostare entrambe le spade verso il basso per poi lasciarmi un taglio sulla gamba, mossa simile a quella che avevo usato io alla mia prima caccia alla bandiera su Marcus
<<Sei bravo e conosci alcune delle mie mosse. Chi sei tu?>> gli domando allontanandomi da lui, tornando sulla difensiva.
Lui non risponde né prova ad attaccarmi, restando fermo sul posto con la spada sguainata.
Rimaniamo in queste posizioni fino a quando non mi stanco e non lo attacco, menando un fendente dritto sulla sua spalla sinistra. Questo però riesce a pararlo con il piatto della spada ma riesco comunque a graffiarlo un po' sul braccio del medesimo lato con la punta della mia spada. Ci troviamo per l' ennesima volta con le lame della nostre spade incrociate e i nostri visi a pochi centimetri di distanza.
All' improvviso un urlo ruppe il silenzio che si era creato e io mi voltai di scatto per capire da dove provenisse. Il ragazzo approfittò di questa mia distrazione per allontanarmi da lui, facendo forza sulla sua spada
<<Ci rivedremo presto, piccola Aede>> dice lui prima di correre verso il fondo della stanza.
Lo seguo repentinamente ma arrivo troppo tardi e riesco solo a vederlo sparire dietro un portale che si richiude subito dopo il suo passaggio.
Come faceva quel ragazzo a conoscere il mio secondo nome? Non l' ho mai detto a nessuno perché per gli altri può sembrare un nome strano.
Sono solo tre le persone che lo conoscono: mio padre, Hayden e...
No. Non può essere lui. L' ho visto andare in battaglia e non vederlo più tornare però potrebbe... No, non è lui altrimenti l' avrei riconosciuto.
Sento di nuovo quell' urlo, che mi risveglia dai miei pensieri e torno indietro. Vedo Cassandra, Fred e Jace inginocchiati a terra attorno a qualcuno mentre Alec, all' in piedi vicino a loro, sorregge Magnus
<<Cassie!>> dico avvicinandomi a loro.
Una volta vicino a loro vedo Lucy, per terra agonizzante e con un lungo taglio sulla spalla
<<Cosa è successo?>> domando loro agitata
<<Non lo so. Fino a poco fa stava bene poi ha urlato e l' ho trovata così. Dimmi che puoi aiutarla?>> mi domanda Cassie preoccupata come non mai. Mi avvicino di più a lei per esaminare meglio la ferita
<<È stata colpita da un demone Ravener. Il segno delle loro zanne è inconfondibile>> dice Alec, ora di fianco a me, mentre continua a sorreggere Magnus
<<Il veleno di Ravener è pericolosissimo. Dobbiamo salvarla, non può morire>>
<<Il veleno è già all' interno del suo corpo. Mi dispiace Annie. Non c' è più niente da fare>>
<<No, no, no. C' è un' altra possibilità. Magnus, tu non puoi fare proprio niente?>> gli domando con la voce rotta e le lacrime che minacciano di uscire da un momento all' altro
<<In queste condizioni non sarei nemmeno in grado di rimarginare il taglio più insignificante. Mi dispiace stellina>> dice lui debolmente
<<Non doveva andare così>> dico in un sussurro rimettendomi di nuovo di fianco alla mia amica.
Sento qualcuno avvicinarsi a me e mettere un braccio attorno alla mia spalla, stringendomi a sé e quando sento il familiare odore di menta riconosco Fred
<<Lucy sapeva bene quello che sarebbe potuto succedere qui. Lo sapevamo tutti noi ma abbiamo deciso di seguirti lo stesso perché ti vogliamo bene. Non è colpa tua>> mi dice lui dolcemente
<<SI INCEVE! È COLPA MIA! NON AVREI DOVUTO PERMETTERVI DI SEGUIRMI! NON DOVEVA ANDARE COSÌ. NON DOVEVA MORIRE, NESSUNO SAREBBE DOVUTO MORIRE A CAUSA MIA, NON DI NUOVO!>> gli urlo, battendo il pugno contro il suo petto lasciandomi poi andare ad un pianto disperato. Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo mentre Fred cercava di calmarmi, accarezzandomi i capelli.
Improvvisamente mi venne in mente il modo in cui hanno ucciso Jonathan Morgenstern e subito mi alzo
<<Cassie dov' è il coltello?>> le domando velocemente
<<Eccolo>> dice lei porgendomelo. Lo prendo e sfilo velocemente dalla tasca il mio stilo, cominciando a disegnare la runa
<<Che cosa hai in mente?>> mi domanda Jace vedendo quello che avevo fatto
<<Adesso le infilo questo coltello nella ferita. Sopra ci ho disegnato la runa del fuoco celeste, il quale dovrebbe far svanire ogni traccia di veleno demoniaco nel suo sangue e così sarà salva>> gli rispondo ma venendo bloccata da lui
<<Sei impazzita? Non è una shadowhunter e rischieresti di farla morire comunque>>
<<Ma se esiste anche solo una possibilità che lei possa sopravvivere allora ci devo provare>> dico scostandomi da lui per poi infilare il coltello nella ferita.
Appena il coltello toccò la sua carne, Lucy cominciò a gridare di nuovo, sempre più forte fino a quando non si accasciò di nuovo a terra.
Subito estrassi il coltello e andai a controllarle il polso
<<È debole ma batte ancora. Presto dobbiamo portarla da Tessa. Lei potrà aiutare sia lei che Magnus>> dico alzandomi e restituendo il coltello a Cassandra
<<Allora non c' è tempo da perdere>> dice Jace prendendo Lucy in braccio <<Andiamo>> dico correndo fuori da quella stanza.
Corremmo lungo quel dedalo di corridoi per un tempo che a me era parso infinito ma finalmente riuscimmo ad uscire da quel maledetto castello
<<Da che parte dobbiamo andare?>> mi domanda Fred una volta essere rientrati all' interno della foresta.
Tesi le orecchie per captare anche il minimo rumore e quando sentii un leggero abbaiare provenire da est, subito corsi in quella direzione, seguita dal resto del gruppo.
Poco dopo ci ritrovammo tutti davanti all' enorme segugio infernale che tanto mi era mancato
<<Charis! Stai bene cucciolo?>> gli domando accarezzandogli una zampa e lui, come a rispondermi, mi lecca la faccia scodinzolando
<<Direi di sì. Charis credi di poterci trasportare tutti a Londra?>> e lui in risposta si mette seduto come ad invitarci a salire sulla sua schiena.
Una volta che tutti fummo saliti su di lui veniamo avvolti dal buio più totale per poi iniziare a girare come se fossimo all' interno di una centrifuga. Mi tengo salda al corpo del segugio, per paura di cadere nelle tenebre
<<Stai bene?>> mi domanda Fred dietro di me a chiudere la fila che avevamo creato sulla schiene di Charis
<<Potrebbe andare meglio>> gli dico guardandolo negli occhi per poi ritornare ad appoggiarmi al segugio.
Cerco di non chiudere gli occhi, riuscendo nel mio intento fino a quando le tenebre non cedettero il posto alle prime luci dell' alba: sono di nuovo a casa e se i miei calcoli non sono errati oggi dovrebbe anche essere il mio compleanno.
I miei occhi cominciano a farsi pesanti, come se non ce la facessero più a stare aperti, segno che Morfeo non vuole darmela vinta
<<Buon compleanno, amore mio>> sento dire da Fred dietro di me prima di cadere tra le braccia di Morfeo in un sonno profondo.

Spazio me
Salve a tutti. Manca solo un capitolo al termine di questa storia ma non preoccupatevi che ho delle sorprese per voi. Spero che vi stia piacendo e ci vediamo al prossimo capitolo

Wizards and Nephilim of Olympians 1 - My Life Is StrangeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora