7

117 10 0
                                    

CASSANDRA POV'S

Dopo averci assegnato delle stanze libere, Annarita va a parlare con Alec Lightwood, mentre noi decidiamo di andare a dare un occhiata in giro, anche se Annarita ci ha detto di rimanere in camera nostra fino al suo ritorno. Abbiamo visto come gli shadowhunters si allenano, siamo andati nella loro armeria e abbiamo visto tutte le armi che possono usare in battaglia, tutte fighissime. Poi siamo andati nel centro di controllo dove osservano tutta la città per controllarla in caso di attacchi di demoni o di effrazione da parte dei Nascosti. All' improvviso, mentre stavamo guardando gli allenamenti tra due shadowhunters, che potevano avere la nostra età o qualche anno in più, mi sento prendere per la collottola della camicia. Mi divincolo e mi libero. Sto già per attaccare, con la bacchetta pronta in mano, quando vedo una furiosa Annarita, che se avesse avuto dei fulmini al posto degli occhi ci avrebbe inceneriti a tutti e tre <<Vi avevo detto che dovevate stare in camera e aspettarmi lì>> dice a denti stretti per non urlare, con voce stizzata e arrabbiata. Poi sospira, calmandosi
<<Qui non è come ad Hogwarts. Le cose possono essere pericolose per voi>>
<<Solo perché non abbiamo sangue angelico nelle vene non significa che non sappiamo combattere. Abbiamo deciso noi di venire, sapendo cosa potevamo aspettarci>> dico con calma <<Andiamo in camera così vi spiego un po' come funziona la vita in Istituto>> e detto questo ci avviamo nelle nostre stanze.
La maggior parte degli shadowhunters che incontriamo per i corridoi, saluta Annarita chiamandola signorina Lightwood e ancora non capisco perché qui la chiamano così. Appena arriviamo in camera mi butto sul mio letto
<<Ti conoscono tutti qui eh?>> dice Lucy
<<Solo alcuni perché sono del mio Istituto altrimenti nessuno mi conoscerebbe, se non qualcuno>> <<Ma perché Tessa ti ha chiamato Annarita Lightwood-Bane? E perché hai detto che il tuo cognome è solo Lightwood anche se noi sappiamo che il tuo cognome è Goldstein?>> chiede Lucy.
Anch' io voglio capirlo perché dice di essere una persona se poi ne è un'altra
<<È complicato da spiegare>> dice lei <<Guarda che stai parlando con due Corvonero. Niente per noi è così complicato. Forse per Fred ma per noi no>> dico seria. Voglio andare a fondo di questa storia, mi dà fastidio non sapere le cose <<Heii, anch' io sono intelligente>> dice Fred, mettendo il broncio come fa ogni volta che lo offendono, facendoci ridere <<E va bene. Mi chiamano Lightwood perché il mio cognome è quello. La mia trisavola, la nonna di mia nonna, si chiamava Anna Lightwood, prima di decidere di diventare una normale mondana e cambiare il suo cognome in Light. Conobbe poi il mio trisavolo, si sposarono e poi nacque la mia bisnonna e poi mia nonna. La mia trisavola era rimasta in buoni rapporti con Magnus, amico di Will e Tessa, rispettivamente i suoi zii da parte di madre, oltre che dei suoi genitori, e lo stesso anche la mia bisnonna e mia nonna. Per questo mia nonna lo conosceva e per questo, prima di morire, consigliò a mio padre di trasferirsi da lui per tenermi al sicuro. Sapeva che avrebbe fatto tutto il possibile per me, per l' amicizia che lo legava a mia nonna e, soprattutto ora che viveva con Alec, anche lui un Lightwood, e, secondo Magnus, lei aveva sperato che io potessi essere allenata come shadowhunter, poiché mia nonna non lo è mai potuta diventare perché la mia bisnonna non voleva poiché, condizionata dal pensiero inculcatogli dalla mia antenata, pensava che gli shadowhunters fossero pericolosi. Per questo il mio cognome da shadowhunter è Lightwood. A volte mi chiamano Lightwood-Bane perché, secondo la Legge, essendo la figlioccia di Magnus io dovrei portare anche il suo cognome perché qui, quando fai da padrino a uno shadowhunter e perde i genitori, il padrino adotta il proprio figlioccio, che ne prende il cognome, e lo stesso capita anche se uno dei genitori dello shadowhunter aveva un parabatai. Mio padre, non essendo voluto diventare uno shadowhunter, per la Legge è come se fosse morto e quindi il mio cognome risulterebbe Lightwood-Bane. Ecco ora sapete tutto. Non ve lo avevo mai detto perché per me non cambia niente con quale cognome mi chiamano perché sono sempre io>> ci dice. Ora si spiega tutto. Anche se, conoscendo tutta la sua vita, mi aspettavo qualcosa di più strano <<E a noi va bene così. Anche se dovessi avere tremila cognomi, per noi resti sempre la nostra Annarita. La nostra dolce, sensibile, generosa, gentile, divertente, simpatica e un po' pazza Annarita>> <<Si Cassandra ha ragione, per noi resti sempre la stessa amica intelligentona e stupenda di sempre>> dice Fred subito dopo e Lucy annuisce alla sua affermazione <<Grazie ragazzi, vi voglio bene>> e subito ci abbracciò forte. Dopo un' altra ora passata a chiacchierare ognuno di noi tornò nella propria stanza per andare a dormire.

ANNARITA POV'S

Sono in una stanza buia, non riesco a vedere niente. Cerco la mia bacchetta in tasca ma non la trovo. Cerco allora lo stilo e, una volta trovato attivo la mia runa della vista. Vedo che mi trovo in un corridoio e lo percorsi fino ad arrivare davanti ad una porta. La apro ed entro in una stanza poco illuminata con una persona legata su una sedia con delle catene. Mi avvicino e vedo un ragazzo che poteva avere al massimo venticinque anni ma io lo riconobbi subito, nessuna persona normale avrebbe usato tutto quel gel, tutto quel trucco e tutti quei glitter: era Magnus. È legato alla sedia con delle catene, che capisco subito che sono fatte di ferro demoniaco, poiché lo stregone non riesce a liberarsi nemmeno con i suoi poteri. Corro verso di lui ma più mi avvicino più la distanza tra me e lui aumenta. Corro il più veloce possibile ma non riesco a raggiungerlo. Quando sembrava che mi stessi finalmente avvicinando, qualcuno, che non riesco a vedere poiché avvolto nell' ombra, lo colpisce al braccio con una lama angelica, facendolo sanguinare e urlare di dolore. Grido anch' io ma di rabbia e inizio a correre per cercare di arrivare da lui ma non ci riesco. Di nuovo quell' ombra colpisce Magnus e lui grida di nuovo per il dolore. Gli occhi mi si appannano a causa delle lacrime che iniziano a scendere sul mio viso poi Magnus e l'ombra scompaiono e vedo tutto nero.

Mi sveglio in preda al panico, con la fronte imperlata di sudore e le lacrime agli occhi. Era solo un sogno, ma io sono una semidea e quando faccio dei sogni non è mai una cosa positiva. Da bambina, quando dormivo da Magnus e facevo gli incubi svegliandomi urlando, lui correva da me e mi rassicurava. Decido di alzarmi e di andare a bere un bicchiere d'acqua. Vado in cucina e, dopo aver bevuto, stavo per tornare nella mia camera quando una persona mi chiama
<<Annarita Lightwood, soffri di insonnia o è la preoccupazione che ti tiene sveglia?" mi giro e vedo il fantasma di una ragazza, che poteva avere al massimo qualche anno più di me. Subito capisco chi è
<<Lei è Jessamine Lovelace, giusto? Il fantasma protettore dell' Istituto? Magnus mi ha detto che eravate la cognata di Tessa e che avete deciso di diventare un fantasma per proteggere l' Istituto. Lo avete anche protetto dagli ottenebrati di Jonathan Morgenstern>>
<<Quello che ti ha raccontato il tuo padrino è vero. Ero la moglie di Nate Gray, fratello di Tessa, e, a causa degli errori che ho commesso in passato, ho deciso di rimanere qui come fantasma per rimediare. Tu però ancora non hai risposto alla mia domanda>> dice con voce calma e gentile
<<Entrambe le cose. Ho fatto un sogno su Magnus e so che è in pericolo e devo fare di tutto per trovarlo>>
<<Sei sicura che quello che hai sognato fosse vero e che non fosse solo la tua preoccupazione a farti immaginare quello?>>
<<Io non faccio mai sogni normali. Ogni sogno che faccio ha sempre un significato o rappresenta qualcosa che accadrà e questo sogno significa che abbiamo poco tempo prima che uccidano Magnus>>
<<Se tu ne sei sicura non posso farti cambiare idea. Posso fare qualcosa per aiutarti?>>
<<Sa qualche luogo dove posso andare a cercare notizie su Magnus o sa dirmi chi poteva incontrare qui a Londra?>>
<<Io non so chi doveva incotrare né ho la minima idea di chi potesse essere però so i luoghi dove lui si recava spesso quando viveva qui. Da quanto so lui frequentava il Pandemonium club, di cui ora è il proprietario e lo ha spostato a New York, e all' epoca viveva con Camille Belcourt. Andava spesso anche da Ragnor Fell, l' allora Sommo Stregone di Londra, che aveva una casa nella campagna londinese>>
<<Come mai non avete dato tutte queste informazioni anche agli altri Shadowhunters che lo stanno cercando?>>
<<Forse alcuni di loro già lo sanno, la vita di Magnus non è mai stata un mistero, ma lo dico a te perchè ho la sensazione che debba essere tu a trovarlo>>
<<La ringrazio signora Gray>> <<Chiamami Jessie>>
Stavo per andarmene quando lei mi chiama nuovamente
<<Signorina Lightwood, sai se la famiglia Lovelace esiste ancora nei ranghi degli shadowhunters?>>
<<Si. Una decina di anni fa un mondano, Simon Lewis, è diventato un' Asceso e ha scelto il vostro cognome, poiché c'era un ragazzo, George Lovelace, suppongo un vostro discendente, che ha cercato di diventare un' Asceso ma non ci è riuscito e in suo onore ha scelto questo cognome. Ora è sposato con Isabelle Lightwood e hanno una bambina>>
<<Come si chiama la piccola?>> <<Jessamine Elaine Lovelace, detta Jessy>>
Il fantasma sorrise e mi sembrò che una lacrima le fosse scesa sulla sua guancia ma credo sia impossibile
<<Annarita>> mi dice con voce decisa <<So che riuscirai a ritrovare il tuo padrino, ne hai tutte le capacità>> <<Lo spero>> dico un po' insicura e poi me ne ritornai nella mia camera. Mi corico e subito cado in un sonno senza sogni.

Wizards and Nephilim of Olympians 1 - My Life Is StrangeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora