15- Morti

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<Ragazzi preparatevi!>
Disse Theo Galavan entrando in camera interrompendo il bacio.
<Oh perdonatemi ragazzi miei!>
Disse l'uomo con un ghigno sulla faccia. Io e Jerome balzammo per lo spavento.
<Vedo che andare molto d'accordo voi due
eh?>
Ci provocò vedendoci risistemare e vestiti, lo fissammo, lui fece arrivare dei camerieri che ci portarono i vestiti, uno di questi mi fece un occhiolino, io feci un finto sorriso non sapendo come reagire. Jerome si girò verso il malcapitato e gli andò in contro
<Dopo lo potrai uccidere, ora preparati>
Informò Galavan fermandolo. Jerome annuì irritato, il tipo scappò via a gambe levate.
<Lo spettacolo é fra due ore, lavatevi e fatevi super belli>
Finì per poi andare. Andai in bagno a preparare la vasca, così magari mi sarei fatta un bagno in santa pace.
<La vasca per tutti e due?>
Ironizzò Valeska, mi girai verso di lui con sguardo truce
<Scordatelo>
Finii dandogli una spinta giocosa. Poi uscii da bagno andando a prendere il vestito. Sentii uno SPLASH. Mi affacciai e il rosso era attorno la schiuma nella vasca
<ERA PER ME TONTO!>
gli informai scocciata.
<Mi lavi i capelli?>
Mi chiese il ragazzo con tono da bambino. Io scossi la testa. Mi piegai in ginocchi, presi una ditata di schiuma e gli ne misi un po' sulla punta del naso, lui mi baciò, strofinò il naso in modo che anche il mio potesse essere bagnato di schiuma.
<Alex io ti... I-insomma, n-non so d-dirlo>
Non sapevo come farglielo dire, ma forse avevo capito cosa mi  voleva dire. Mi morsi il labbro. Fece uscire dalla schiuma la mano destra, mi accarezzò la guancia e mi fece avvicinare al suo viso
<Non credo che tu tenga a me>
disse lui con voce spezzata, una lacrima gli rigò il volto, mi fissò con tutta l'attenzione, per la prima volta vidi Jerome serio. Mi levai il vestito e mi lanciai nella vasca, mi accoccolai sul suo petto.
<Non é vero, non pensarlo nemmeno, io ci tengo a te e lo dimostrerò ok?>
Lui mi strinse a se annuendo, mi iniziò a baciare la fronte dolcemente, si é vero mi ero innamorata di un matto senza materia grigia sana nel cervello e avrei dato oro, tutto quello che più mi era caro per stare con lui, non volevo che nessuno e nulla ci potesse separare, perché quella sensazione non la provavo da tempo per nessuno, si non metto in dubbio che avevo persone che mi volevano bene ma... Bruce aveva Selina, lo stesso per Selina e mio padre mi aveva abbandonato per Lee. Invece Jerome mi trattava come se fossi l'unica ragazza al mondo, la sensazione era stupenda. Presi la bottiglia di shampoo e glie ne misi un po' sui capelli ormai bagnati, iniziai a strofinare giocherellandoci un po' lui sorrise tutto il tempo, dopo questo, iniziai a lavarmi i capelli e quando finii, andai a asciugarmi
<Te li asciugo io i capelli!>
Si lamentò Jerome, si asciugò vestendosi. Io annuii. Gli diedi il phon, lui iniziò ad accarezzare i capelli facendoli districare, fece passare l'oggetto elettronico asciugandoli in fretta datosi che erano corti. Prese dei bicodini e me li avvolse tra i capelli. Quando finì mi prese il vestito nero. Lo presi e lo misi con rapidità.
<Splendida lo sai?>
Mi chiese il ragazzo. Io gli sorrisi. Andai a districarmi i capelli e quando finii mi accorsi che Jerome era mascherato.
<Se credi che ti bacio con quello scoiattolo sulla bocca allora scordatelo!>
Scherzai riferendomi alla finta barba, lui mi baciò lo stesso

Eravamo appena arrivati eravamo dietro alle quinte, Tabitha, la sorella di Galavan si occupava del vero mago.
<Sai fare magia?>
Chiesi al ragazzo. Lui fece uscire dalla manica una carta da Poker. Io sorrisi e la presi fra i denti per provocarlo. Perderlo mi avrebbe fatto soffrire e anche troppo. Con lui ero felice, lo ero davvero.
<Grazie per la sostituzione dell'ultimo momento>
Disse una donna anziana vicino a Jerome. Io ero irriconoscibile grazie alla mascherina che tenevo
<Come ha saputo...?>
<Sono Rodolfo, l'ho saputo perché sono un mago>
Successivamente se ne andò.
<SONO PRONTO!>
Affermò il ragazzo. Levò per un momento il cappello.
<DOVEVO SISTEMARTI I CAPELLI!>
cercai il gel, quando lo trovai gli sistemai i capelli arrotolandoli. Ora eravamo pronti.
<Senza indugi vi presento il grande Rodolfo>
Le luci erano puntate su di me, aprii una scatola a me vicina facendo vedere che nessuno c'era dentro. Quando la riaprii ecco Rodolfo che uscì fuori.
<Buona sera signori e signore-disse Jerome io lo affiancai- vi trovate al cospetto del grande Rodolfo!- ci inchinammo- strizzate l'occhiolino alla mia adorabile assistente!>
Mandai un bacio al pubblico mentre il rosso mi ammirava. Jerome fece uscire da un fazzoletto rosso una rosa che mi porse, mi morsi il labbro e la presi, poi fece uscire una colomba che volò via. Mi accorsi che le porte erano tutte chiuse pronte per il colpo
<Per il primo numero richiedo un volontario!>
Vediamo un po'
<Anatra, Anatra, Anatra, Oca>
Indicò Bruce che stava in un angolo della sala, corsi da lui porgendogli la mano, lui esitò poi venne. Jerome lo voleva far entrare in una di quelle scatole dove si taglia la gente, io lo fissai con sguardo di rimprovero. Lo siggillammo
<Questo affascinante uomo ha un nome?>
<Bruce!>
Rispose il mio amico.
<Bene Bruce non avere nessuna paura ci sono molti medici in sala!>
Tutti risero, io no. Staccammo le due pedane, poi le riattaccammo. Bruce scese dall'aggeggio
<Direi che Bruce é tagliato per lo spettacolo!>
Tutti risero, io lo riportai al proprio posto mandandogli un bacio, Lee che lo affiancava mi guardava stranita.
<Per il prossimo numero desirerei il vicesindaco>
L'uomo arrivò con un sorriso sulla faccia.
Mentre mi piagavo per far cadere il panno che copriva un tavolo mi cadde la maschera che ripresi subito, unite dire che Lee se ne accorse, io le feci un occhiolino e rimisi la copertura. Mi rialzai andando verso Jerome che prese un coltello.
<Per inteso, nessuno dei presenti uscirà vivo da qui>
tutti risero. In quel momento Jerome lanciò un coltello dritto nel petto dell'uomo che morì all'istante, ci furono molto spari. Jerome levò la barba, la maschera e il capello, io la maschera. Lui mi venne vicino stampandomi un bacio leggero mentre c'era caos da ogni parte. Jerome chiamò mio padre
<Scusa Jimbo sono soltanto io, il fidanzato di tua figlia, sei qui fuori non é vero? HAHAHA grande! Respira Jim non ho toccato Lee, Alex si invece, guarda da te siamo in diretta televisiva HAHAHA, vero? Parliamo di quello che voglio- mi mise un braccio attorno alle spalle- 47 milioni di dollari un elicottero un pony e la mano di tua figlia>
Io arrossii improvvisamente, lui mi sorrise poi bisbigliò
<Diamo spettacolo a papino ok?>
Mi prese per i fianchi iniziandomi a baciare. Iniziò a ridere al telefono poi attaccò e disse
<Credo sia andata bene!>
Nel mentre Barbara aveva appeso Lee ad una ruota
<Basta, prendi il tuo siparietto e sparisci>
Questo era Theo Galavan che prevalse come spesso succede.
<Non mi dire!>
<Sarà presunzione parlare ai cittadini di Gotham ma tu non sei che un piccolo depravato con un ridicolo bisogno di attenzioni>
Il ragazzo fece un inchino guardandomi
<Adesso basta per l'amor del cielo basta>
<VORREI TANTO SAPERE CHE CARTE HAI IN MANO SIGNOR, THEO GALAVAN, SE NON TI SIEDI SUBITO TI SPARO IN
FACCIA!>
<So che c'è ancora un briciolo di umanità in te, se vuoi degli ostaggi lascia la figlia adorabile di Gordon e prendi me ma lascia lei>
Barbara diede una mazzata in testa all'uomo che cadde per terra
<Non la lascio la pupa!>
Disse Jerome baciandomi. Barbara prese uno dal pubblico.
<Amore puoi cercare in quel cesto una pistola e una mela er favore?>
Io annuii prendendo in due oggetti. Lui mi sorrise e mi baciò
<Sei bellissima lo sai vero?>
Fece strofinare i nastri nasi, io scoppiai a ridere.
<La tua reputazione da criminale?>
Gli chiesi con un sorrisetto provocatorio.
Lui mi guardò, mi prese per le gambe facendomi sedere sul tavolo dei coltelli, mi prese i fianchi e mi baciò per l'ennesima volta
<Tu sei la MIA priorità>
Disse il ragazzo, Barbara fece una finta tosse per fermarci, io ritornai in piedi mentre Jerome si risistemò la giacca.
<Giochiamo!>
Barbare mise la mela al centro della testa del mal capitato, Jerome puntò la pistola, io mi misi a lato.
<Non Posso guardare! Qualcuno mi dica come finisce!>
Jerome mi coprì gli occhi con la mano libera, nessuno ride per la sua battuta, sparò e al posto di un colpo uscì dell'acqua.
<Dannazione! Girati!>
L'uomo si girò, Jerome sparò alla mela. Quando si accorse che nessuno applause si girò verso di facendo finta di piangere come un bimbo.
<Mammina gli spettatori non apprezzano ho bisogno di amore!>
Mi disse, venne da me e mi abbracciò poggiando la testa sul mio petto. Non avevo paura sinceramente, mi stavo divertendo.
<APPLAUDITE!>
minacciò rimettendosi composto, tutti lo fecero.
Mi sorrise abbracciandomi, mi sollevò da terra abbracciandomi felice, mi accorsi che Barbara stava facendo un discorsetto a Lee, la stava per ferire quando io urlai
<NO BARBARA!>
Mi scostai da Jerome e andai a fermare Barbara
<Non ancora>
Dissi con un falso sorriso. Non volevo che mio padre soffrisse ecco la verità.
<É arrivato il momento della prima vittima, persona molto amata, bambino ricco ma orfano! Il mio volontario preferito, dov'é?>
Mi girai verso Jerome irritata.
<Sono geloso, ora la pagherà!>
Disse irritato, io lo fissai spaventata, sta volta davvero.
<DOVE TI NASCONDI?! DOVE SEI BELLO?!>
<Uccidi il maggiordomo!>
Mi girai quasi piangendo verso Jerome
<Per favore Cucciolo non lo fare>
Lui sbuffò
<Prendete il maggiordomo>
Annunciò, io avvilita abbassai il capo, Jerome mi diede un piccolo bacio. Come per farsi perdonare. Io sbuffai preoccupata. In quel momento arrivò da dietro una delle tende Bruce che preoccupato corse verso di noi, non voleva che Alfred si facesse male. Jerome lo prese puntandogli un coltello al collo
<E mi raccomando, non puoi toccare Alex chiaro? Lei é mia>
Jerome mi fece un occhiolino.
<Controllate dietro il sipario se c'è qualcuno che vuole giocare>
Disse agli scagnozzi. Il quel momento sentii uno sparo, era mio padre, Jerome non lasciava Bruce
<BUTTA IL COLTELLO!>
Disse papà
<Ho detto basta?>
Io e Jerome ci girammo e Galvan, infilò un coltello dritto al lato della gola di Jerome, sentii il cuore distruggersi.
<JEROME!>
Urlai, lui si accasciò su di me, io lo feci stendere per terra
<n-no>
Disse Jerome, io lo baciai e un sorriso si inarcò sulle labbra del mio ragazzo.
<NOOOO>
urlai scoppiando a piangere distrutta, mi girai verso Galavan
<Se dici una sola parola ti distruggo>
Mi disse. Mi stesi accanto a Jerome e lo abbracciai baciandogli la guancia
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𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora