4-Criminale

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Fu un bacio semplice, le sue labbra erano morbide. Rimasi per un attimo in silenzio mentre continuava a piangere. Lo strinsi forte, lo potevo capire, mia madre anche era morta, anche se non l'avevo conosciuta.
<Ora ci divertiamo>
Lo sentii bisbigliare. Mi meravigliai.
"Non pensare male, Jerome é bravo"
supposi io in mente. In poco tutto il circo era nella caserma. Ognuno parlava con un poliziotto. Io e Jerome ci sedemmo alle sedie della scrivania di mio padre. Ci fu un silenzio quasi imbarazzante finché lui non osò
<É vero, mia madre se la faceva con tutti quelli che le parlavano guardavano, già>
Disse annuendo rassegnato, abbassò il capo vergognato. Io lo abbracciai.
<Scusami per prima>
Gli dissi riferendomi al bacio
<Non preoccuparti>
Disse facendo un piccolo ghigno. Indicò le proprie labbra con l'indice
<Sono moooolto triste>
Mi disse con una voce da bambino. Non capivo se fosse triste o felice per la morte della madre. Comunque lo accontentai e lo baciai.
<Jerome Valeska é il tuo turno per palare-mio padre mi guardò con sguardo omicida- devo parlare anche con te dopo>
Finì portandosi via Jerome. Aspettai per cinque minuti poi ritornò. Cercai di andare da lui ma mio padre intralciò il mio cammino
<Heyy!>
Dissi dissi facendo finta di nulla, poi corsi giù per le scale andando alla parte inferiore del commissariato. Nella strada incontrai Bullock, compagno di mio padre, che consideravo come uno zio super fico. Mi prese in braccio e mi mise sulle spalle
<No zio!>
Urlai dibattendomi, si ci tenevò così tanto che lo chiamavo zio. Mi riportò da mio padre. Si può dire che sono una vera atleta, di conseguenza scesi con classe.
Misi i piedi sulle spalle, mi feci equilibrio, Harvey rimase immobile, saltai giù. Mi ritrovai con le mani per terra e i piedi in aria. Poi mi risistemai con i piedi per terra. Mio padre scosse la testa, mio zio invece rideva meravigliato.
<Allora, COME TI SEI PERMESSA?!>
mi prese per il braccio e mi strinse. Io mi scostai
<Non sono più una bimba!>
Urlai schifata, mi girai e corsi via dalla struttura. Mentre camminavo verso casa mi sentii una mano sulla spalla, mi girai. Era il rosso
<Colpa mia?>
Chiese mortificato mordendosi il labbro.
Io scossi la testa.
<No, è mio padre il problema, vuoi venire a casa mia?>
Chiesi io vedendolo infreddolito, lui si strinse ancora di più tra le proprie braccia. Lo presi per il polso e lo trascinai fino al mio appartamento.
<Bella casa>
Disse il ragazzo rimanendo in piedi, io al contrario mi lanciai sul divano accendendo la Tv.
<Hey siediti>
Lo accolsi facendogli spazio. Il crollò nel sonno. Scrissi un biglietto a mio padre
"Se lo vedi dormiente sul divano é perché non sapeva dove andare e gli ho proposto di dormire da noi."
Poi mi lancia sul divano a mi misi a dormire assieme a Jerome.
La mattina dopo mio padre ci svegliò abbastanza irritato. Andammo alla stazione di polizia. Jerome venne chiamato in un ufficio. Io aspettai con Harvey Bullok. Quando finirono Jerome arrivò in manette.
<C-Che?>
Chiesi fissandolo. Mi rispose mio padre dicendomi che lui era l'assassino di sua madre. Mi si gelò il sangue. Ero stata tutta la notte con un pazzo maniaco a non sapevo che mi sarebbe successo...
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550 parole

𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora