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Eravamo a casa di una sconosciuta a, o almeno io non la conoscevo, ma Jerome forse si, fatto sta che le serviva per cercare una persona a me ancora sconosciuta. Si iniziarono a picchiare finché il mio povero Jerome non cadde per terra sfinito.
<Brutta figlia di...>
Ci iniziammo a picchiare finché non la stesi per terra
<SCUSAMI, È PER IL TUO BENE!>
mi disse prima di farmi svenire.
Mi svegliai in un posto a me sconosciuto. Pieno di carte blu dove c'erano progetti, sopratutto di labirinti. Vidi una figura a me ancora sconosciuta. Quando si girò vidi Jerome in abiti eleganti, non stravaganti come di solito, aveva i capelli ben sistemati e degli occhiali. Volevo tranquillizzarlo per quello che era successo prima. Camminai verso di lui provocante.
<Da mago Rodolfo a Mister so-tutto-io?>
Chiesi prima di baciarlo, lui ricambiò un po' perplesso. Poi mi guardai vedendo che non avevo il mio vestito, ma una maglia enorme, non era di Jerome, non era sua...
<Ho aspettato anni per vederti>
Iniziai a tremare capendo chi era.
<Jeremiah Valeska, il mostro che ha fatto soffrire il mio ragazzo>
Conclusi dandogli un ceffone, rimase il segno della mia mano.
<Non è vero!>
Si difese, iniziai a cercare una porta, ma non ne trovavo nessuna. Iniziai a dare pugni al muro.
<Scusa ma ti devo allontanare da lui>
Mi disse sospirando rassegnato. Io ringhiai dandogli pugni sul petto.
<RIDAMMELO>
Dissi continuando a picchiarlo, ma non gli faceva nulla.
<Non voglio che ti faccia male>
Implorò. Io scoppiai a piangere distrutta. Presi i progetti e le carte pronta per distruggerli, lui mi prese per i fianchi fermandomi.
<Calmati>
Forse non riuscivo ad accettare che vi fosse una copia di Jerome, solo mille volte più calma.
<Grazie per averci ricevuto signor Wilde>
Riconobbi la voce di mio padre.
<Aspettavo sua visite>
Disse Jeremiah, quando si girò mio padre ed Harvey puntarono le pistole contro il ragazzo.
<Papà!>
Dissi correndo la Lui che mi abbracciò. Non ci vedevamo da tempo immemore.
<Ce ne sono due!>
Borbottò Harvey. Io mio strinsi più forte a mio padre.
<Posso abbassare le mani per favore>
Implorò come un bimbo il ragazzo. Mio padre annuì.
<È comprensibile, potete chiamarmi Jeremiah, è il nome che mi diede mia madre, ha risolto l'omicidio capitano Gordon, sono in debito con lei e con la G.C.P.D, grazie per aver mandato Jerome ad Arkham dove deve stare>
Andai da lui sferrandogli un ceffone. Lui mi morse il labbro guardandomi mortificato.
<Stando alle lettere di mia madre lui non ha più parlato di me da quando sono andato via dal circo, mi nascosero da lui, vedete, io e Jerome siamo diversi, io ero portato per la matematica e il disegno Jerome per la mutilazione di gattini. A dieci anni mi puntò un coltello alla gola, dopo giorni mi incendiò il letto, mia madre sapeva che mi avrebbe ucciso quindi una notte, la salutai e me ne andai via>
Finì il racconto Jeremiah. Io abbassai il capo.
<È diventato così per colpa tua e di tua madre e il resto della vostra stupida famiglia!>
Accusai fissandolo negli occhi con modo truce.
<Per favore non mi odiare! Io voglio che tu stia bene>
Disse rannicchiandosi in una parte della parente affannando.
<Sei così bella e speciale>
Finì sospirando a fatica. Mio padre stava accendendo i monitor
<Per favore non toccare quello é un equipaggiamento molto sensibile!>
Disse il rosso. Mio padre accese le televisioni. In una della tante c'era Jerome che faceva yoga.
<Uh, glie l'ho insegnato io!>
Dissi vedendolo fare alcune mosse, che su di lui erano molto buffe.
<Veramente molto sensibile dire eh? Che fidanzato che tieni!>
Scherzò Harvey, io risi un po'.
La corrente mancò e ci toccò correre via. Incontrammo la ragazza bionda di prima che prese me e Jeremiah.
<Ecco! Fermati!>
Chiese l'occhialuto, io alzai gli occhi al cielo. Quando ci liberammo lui mi prese per mano portandomi verso l'uscita. Vidi FINALMENTE Jerome.
<Scimmietta!>
Mi disse il MIO rosso, quello giusto. Mi fiondai sulle sue labbra.
<Hai visto che bella ragazza mi sono
trovato?>
Chiese Jerome al fratello che lo guardava terrorizzato. Lui annuì
<Bellissima>
Disse Jeremiah, Jerome gli diede una ginocchiata sul cavallo dei pantaloni.
<Non dovevi mangiartela con gli occhi, non dovevi fare nulla>
Ringhiò Jerome, mio gli presi il viso per le guance.
<Calmati!>
Lui annuì respirando piano piano. Io gli sorrisi. Ci toccò scappare dopo una vivace discussione con il fratello.
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742 parole
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𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska
Fanfiction✧ . ! 𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ! . ✧ ogni tanto, si pensa a cosa succede nella vita. Si incontrano persone di cui ci si innamora. Si fanno avventure che ci insegnano che ne è valsa la pena infondo. Poi si arriva a punto in cui la cosa diventa...