Capitolo 3

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Il getto della doccia mi rilassa solo in parte. Non riesco ancora a credere ciò che sono in grado di fare. È questo che intendeva Liz Masen? Sono la bilancia tra gli umani e vampiri, io posso far tornare l'equilibrio. Ecco perché mi arrabbiavo con Jacob ogni volta che faceva a pezzi un vampiro, io avevo la soluzione e nemmeno lo sapevo. Potevo trasformarlo in umano, in modo che non potesse fare più del male.

«Renesmee, è pronta la cena?» mi avvisa Sue.

Indossata la mia tuta, scendo in cucina e mi blocco appena vedo Jacob che aspetta il suo piatto.

«Ciao Jacob, non hai una casa dove mangiare?»

«Che maniere sono queste, Renesmee!» dice mio nonno.

Osserva prima me e poi Jacob.

«Avete litigato?» sospira e si alza dalla sedia. «Sue, che dici se noi mangiamo sul divano, così i due piccioncini risolvono i loro problemi?»

Si dileguano all'istante lasciandoci soli.

«Jacob, è meglio se torni a casa.»

«No, sto bene qui. La cucina di Sue è ottima.»

«Quindi sei qui solo per mangiare?»

«No.»

«Cosa vuoi Jacob esattamente?»

Non risponde e infilza con la forchetta un pezzo di carne e lo mette in bocca. Mastica lentamente e chiude gli occhi.

«Mmh.» Se vuole giocare, giochiamo.

Abbasso la cerniera della felpa, facendo intravedere la scollatura. Mi lego i capelli in una coda alta e mi accarezzo il collo. Lui sgrana gli occhi e gli va un pezzetto di carne di traverso. Il tavolo vibra dalla forza dei suoi colpi di tosse e beve una bella sorsata di acqua, qualche goccia d'acqua gli cade sulla maglietta.

«Buonanotte Jacob.»

Sorprendo il nonno e Sue a origliare, ma non m' arrabbio. Gli sorrido e gli do' un bacio alla guancia augurandogli buonanotte. Mi chiudo a chiave in camera. Mi butto sul letto cercando di riposare un po', prima di raggiungere Nahuel. Un rumore fortissimo dal piano di sotto mi fa sobbalzare.

«Se volete mi posso mettere il distintivo!»

«Sta lontano da lei!» ringhia Jacob.

Scendo le scale con un balzo e vedo Nahuel e Jacob pronti a prendersi a pugni.

Charlie cerca di separarli, ma non ci riesce visto che loro sono più forti.

«Che succede?»

Tre paia di occhi mi osservano come se fossi un'estranea.

«Jacob, è meglio che torni a casa tua.»

«Nahuel, andiamo.» prendo la giaccia, mi infilo le scarpe e lo faccio salire in macchina.

«Nonno, torno presto.» lo guardo con un'espressione implorante, Sue lo raggiunge cingendogli le spalle.

«Questa scena l'ho già vissuta.» le dice sottovoce.

Jacob stringe i pugni uno contro l'altro e mi guarda socchiudendo gli occhi.

«Jacob torna a casa.»

Parto in quarta con l'auto e urlo a Nahuel: «Perché diamine sei venuto qui? Hai lasciato sola Alice?»

«Non è da sola.»

«Cosa?»

«C'è Carlisle con lei. Io sono venuto per avvertiti, ma il tuo cane da guardia si è mezzo in mezzo!»

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