The Full Moon

Capitolo 10

Pov Liz Masen

Per una figlia della luna, questo momento è il più difficile. L’attimo in cui il potere della luna esercita la sua capacità di trasformare il corpo e la mente. Le facoltà mentali sono quasi annullate e solo l’istinto ti domina. Essere un lupo non è male se non fai del male alle persone e a conservare una condotta impeccabile, ma ogni tanto l’impulso ti porta a comportarti in maniera sbagliata, come circa quarant’anni che dopo un plenilunio mi svegliai nel parco delle cascate del Niagara, avevo squarciato uno dei custodi, ricordo solo che il suo fischiettare m’innervosì e gli saltai addosso per farlo smettere. Fortunatamente non lo ferì in modo letale. Sono stati invani i tentativi di legarmi per impedirmi di scorazzare in giro, ma ogni volta le catene, anche le più resistenti, venivano lacerate. Sotto la forza del lupo sfondavo anche i bunker di cemento armato. Con i miei compagni avevamo anche pensato di riunirci in branco durante la notte di luna piena, ma è stato peggio, per aggiudicarsi il territorio o una preda si combatteva fino allo sfinimento, qualcuno ci ha anche rimesso la pelle. La nostra missione era compiuta e soddisfacente solo quando venivano uccisi i vampiri, come quando ho abbattuto un clan a Detroit che avevo torturato degli umani per giorni per il solo gusto di farlo. Dopo questo episodio gli altri del gruppo mi hanno affibbiato l’incarico di leader, ma è un ruolo che non mi piace e non voglio più. Questa notte potremo cambiare finalmente le nostre vite con le capacità di mia nipote. Sono stanca di scappare dai Volturi, vivere nell’ombra, e non voglio più vivere col terrore di cacciare o fare del male a mio figlio. E tutti i Cullen non si meritano questo. Il dono di Carlisle mi ha fatto cambiare l’opinione sui vampiri, non avevo mai incontrato un mostro che rinnega il suo essere, anzi lo sfrutta per il bene, è stato l’unico motivo per cui gli ho affidato Edward. Si è creato una bella famiglia e solo uno con il cuore di mio figlio sotto la guida del padre adottivo è riuscito ad amare e rispettare una giovane donna e dall’unione è nata la nostra salvezza. Colei che riuscirà a uccidere la nostra natura ignobile. Il mondo deve tornare come prima, senza vampiri, senza licantropi e senza figli della luna.

Sotto la luce fioca della luna piena mi dirigo verso la radura a passo felpato, i miei artigli premono nel terreno umido e un odore di vampiri mi fa arricciare il naso. Emetto un guaito che rimbomba nel bosco.

Il mio corpo inizia a fremere l’attacco, ma cerco di trattenermi, mio figlio è davanti me con gli occhi verdi sgranati dalla sorpresa e dalla paura. Sento il suo cuore battere velocemente e mi arriva il suo profumo tanto familiare che dopo nemmeno tutti questi decenni ho scordato. Cerco di avvicinarmi piano a lui, ma Renesmee si pianta davanti a lui. Io ringhio per risposta e gli altri vampiri m’accerchiano.

«Fermi!» dice mia nipote alzando la mano.

La ragazza vampiro più vicina a me mi guarda con gli occhi ambrati socchiusi come se dovesse fare da scudo. Il mio sguardo finisce sulla sua mano dove c’è l’anello di fidanzamento della mia famiglia. Mia nuora non c’è dubbio. Il luccichio dei diamanti colpisce la mia iride facendomi coprire con una zampa.

Renesmee s’ inginocchia davanti a me, e con la sua mano mi accarezza il muso. Mi regala dell’immagini di Edward da umano, mentre mangia, mentre dorme e mentre si abbracciano.

«Nessie, allontanati.» dice l’omaccione moro interrompendo il flusso di immagini.

L’ irritazione prende il sopravvento e mi lancio su di lui. Renesmee mi precede e lo morde. Punto a uno a uno anche gli altri, ma lei gli trasforma tutti, prima che io gli possa attaccare. L’odore di un mezzosangue mi sfiora il naso e Nahuel arriva nella radura e vedendo la scena davanti a lui si paralizza. Mia nipote cade a terra stremata, con gli occhi color cioccolato che si piantano nei miei, cerca di emettere un suono, ma non esce nulla dalla bocca. Mi avvicino a lei, il suo battito cardiaco è più lento, ma so che con il mio veleno può riprendersi.

Edward urla: «Non farlo!» 

Affondo le fauci nella sua pelle che lacera i vestiti, passo davanti ad Alice che mi guarda inorridita, è rimasta tutto il tempo impietrita con le mani sulla bocca, credo per soffocare le urla, vorrei dirle che ora è finita poi corro via veloce del vento verso ovest.