Capitolo 12

122 10 2
                                    

Usciamo da scuola e Seth ci mette al corrente di una terribile notizia. Billy ha avuto un infarto e la corsa in pronto soccorso non è stata sufficiente a salvargli la vita. Col cuore che rimbomba nel petto, mi metto alla guida della mia Volvo e sfreccio lungo la strada per arrivare prima possibile in ospedale.

Mi faccio largo tra la piccola folla che si è riunita nella sala d'attesa, tra il branco, gli anziani e la mia famiglia, e poi lo vedo, con le spalle abbassate e le mani che gli coprono il viso.

«Jacob, mi dispiace tanto.» cerco di toccargli il braccio ed è ancora più caldo del normale.

Mi stritola in un abbraccio e lo sento tremare.

«Tranquillo, non sei solo.» sussurro.

Rimaniamo così per un po' di tempo, finchè nonno Carlisle non ci interrompe: «Uno alla volta potete entrare e dagli ultimo saluto.» la voce è triste, come il suo sguardo.

Rachel è sorretta da Paul, non c'è la fa più a tenersi sulle gambe. Gli anziani sono stretti l'uno all'altro e il resto del branco è sconvolto.

Quando Jacob esce dalla stanza, non guarda nessuno e corre via.

«Lascialo andare, ha bisogno di stare da solo.» mormora mio padre.

Arriva anche nonno Charlie e Sue, lei abbraccia i suoi figli e nonno abbraccia Rachel, il suo pianto non si arresta.

Sento il mio petto vibrare dal pianto, e non mi sono accorta di avere gli occhi pieni di lacrime.

Piano piano ognuno lascia l'ospedale per tornare a casa a elaborare il lutto.

Esco dal bagno di casa Cullen e sento parlare nonno Carlisle con nonna Esme.

«Se fosse successo dieci giorni fa, l'avrei sicuramente salvato.»

«Non incolparti di qualcosa che non è dipeso da te. Forse non saresti arrivato in tempo comunque.»

«Non...»

«Ssh, sei un ottimo medico anche da umano. Ieri hai salvato la gamba a un motociclista!»

Sentire queste parole mi hanno provocato una fitta lacerante al petto. Se io non gli avessi trasformati, questo non sarebbe successo.

Le lacrime prendono di nuovo il sopravvento e rigano le guancie. Zia Rose mi vede e cerca di consolarmi.

«E' terribile quando qualcuno se ne va, ma dobbiamo guardare avanti. È il ciclo naturale della vita.» non mi sta confortando per niente.

Mi manca il respiro ed esco sul balcone a prendere aria. Mi appoggio alla ringhiera e vorrei che questo non fosse mai accaduto. Sono sempre io la causa di qualcosa: della morte di mia madre, anche se lei è viva è solo grazie a mio padre; la morte di Irina, lo scontro con i Volturi e ora la mia famiglia umana non ha più nessuna difesa. Noi potremmo diventare il pasto di qualunque vampiro, potremo morire anche noi con Billy di una qualunque malattia oppure un incidente. Non avevo pensato alle conseguenze delle mie azioni, pensavo solo a ciò che comportava essere un mostro.

«Renesmee che fai qui fuori, fa freddo!» zio Jasper si mette accanto a me, in realtà non mi ero accorta del vento pungente.

«Ti senti in colpa, vero?»

«Come fai a saperlo?»

«E' sempre stato facile leggere l' emozioni, anche se adesso è diverso. Guardami negli occhi.»

Punta i suoi occhi marroni nei miei e io scoppio a ridere per la faccia che fa.

«Zio, non funziona!»

«Invece sì. Ora ti senti meglio?»

«Ammetto che mi hai distratto per un secondo.»

«Torniamo dentro, dai.»

Provo a chiamare Jacob, ma il cellulare è staccato. Inizio a preoccuparmi sul serio per lui.

Una fitta pioggia annuncia un triste giorno. La scuola e tutte le attività commerciale rimarranno chiuse per permettere a tutti di partecipare. Il funerale sarà celebrato a Firth Beach dal vecchio Ateara. Appena arriviamo sulla spiaggia, trovo subito Jacob in prima fila con sua sorella Rachel, sotto allo stesso ombrello. Gli stringo la mano, rimane un momento a fissarmi negli occhi, e capisco che non ha dormito. Mi appoggio alla sua spalla e il calore della sua pelle che passa attraverso i vestiti mi riscalda.

Restiamo tutti in silenzio ad ascoltare le parole del vecchio Ateara, descrivendo Billy, un ottimo padre che ha cresciuto tre meravigliosi figli. Mi chiedo come mai Rebecca, l'altra sorella, che ho visto solo in fotografia, non sia venuta.

«Billy Black, era un pilastro fondamentale della nostra piccola tribù, sempre pronto ad ascoltare e indispensabile per trovare soluzioni e migliorare la nostra vita. Il suo spirito e i suoi insegnamenti vivranno in noi. Ora tocca a voi Jacob e Rachel portare alto il nome dei Black.» la cerimonia si conclude con queste parole pronunciate dal vecchio Call.

Ateara ci invita a lasciare in mare una corona di fiori in memoria di Billy.

Finita la cerimonia la folla si sparpaglia e Jacob dopo aver ricevuto le condoglianze da ogni persona si allontana da solo. Stavolta lo seguo.

«Jacob, aspetta!»

Quando lo raggiungo, la breve corsa mi ha fatto venire il fiatone, ma lui rimane di spalle impedendomi di vederlo.

«Ho bisogno di stare da solo.» riesco a malapena a sentirlo per il rumore della pioggia.

«Ti aspetterò.» dopo queste parole si trasforma in lupo e i miei occhi non lo vedono più.

Torno all'auto dei miei bagnata fradicia. Papà alza al massimo il riscaldamento e sfiora la mano di mamma, che starà gelando anche lei. I due rimangono a fissarsi negli occhi.

«Hai la mano fredda.» gli dice.

Lui non risponde, ma le regala un sorriso sghembo, dopodiché lasciamo la riserva.

The Full MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora