Capitolo 15

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Due anni dopo

Per gli abitanti di Forks sono Renesmee Carlie Black. Sposarmi dopo il diploma a diciott’anni è stata una decisione di vitale importanza. Ho capito cosa volevo dalla mia vita mortale, non potevo permettermi il lusso di sprecare un solo giorno per fare qualcosa che non mi appaghi. Jacob ed io stiamo lavorando a ristrutturare la casa della famiglia Black. Era diventata inagibile, il tetto era crollato, alcune pareti erano marce e il garage era collassato su se stesso. Nel frattempo siamo a casa Cullen, occupando lo studio di nonno Carlisle che gentilmente ci ha offerto, anche se dovremmo lasciarlo presto, visto che zia Rose partorirà fra tre mesi.

La mia famiglia è impegnata a organizzare gli impegni lavorativi della giornata: Nonno Carlisle è il nuovo primario del pronto soccorso dell’ospedale, nonna Esme, zia Alice e zia Rose hanno aperto un negozio di abbigliamento con capi di marca, l’unico a Forks, e sta avendo un discreto successo. Zio Emmet e zio Jasper sono entrati nella guardia forestale. Mamma e papà hanno preso in gestione il Lodge, dopo che i proprietari hanno deciso di andare in pensione. Hanno rimodernato il locale e il piatto forte è l’hamburger di legumi con una salsa della casa (ricetta segreta di nonna Liz) servita su un letto d’insalata mista. Perfino nonno Charlie ha apprezzato il nuovo menù vegetariano.

Io, fresca di diploma, sto pianificando il futuro. Vorrei regalare a Jacob un’officina e io potrei aiutarlo nella gestione, ma non so se a lui abbia altri progetti. 

«Renesmee, sbrigati!»

«Cosa?»

La mano di mia madre mi svolazza davanti agli occhi.

«Tesoro, va tutto bene?»

«Certo.» dico mentre finisco di preparare uno spuntino per Jacob.

«Che cosa stai escogitando?» chiede mio padre con il suo sguardo indagatore.

«Secondo voi, farebbe piacere a Jacob una modifica del progetto? Vorrei chiedere a Paul di convertire il garage in un’officina.»

«Credo che lo faresti felice!» risponde mia madre e mio padre acconsente.

«Ok, allora vado subito! Ci vediamo dopo!»

La strada bagnata fa scivolare la mia Volvo verso la riserva. Jacob si alza sempre presto per iniziare già alle prime luci dell’alba i lavori, non vede l’ora di riapprovarsi della sua casa. Rachel si è trasferita da Paul e sono felici insieme. Paul, da testa calda con il tempo è diventato più serio, anche se penso che sia stata Rachel a farlo camminare sulla retta via. Rebecca è rimasta alle Hawaii e non credo che tornerà mai.

«Ehi bellezza! Ti sei svegliata presto?» Jacob mi accoglie con uno dei suoi calorosi abbracci.

«Sei sporco di polvere!»

«Dai andiamo dentro, ti faccio vedere i progressi. Ho aggiunto due stanze, per quando nasceranno i nostri figli!»

«Aspetta, devo andare da Paul.»

Lui mette il broncio, quando fa così, con quel labbro che forma una smorfia, mi sciolgo.

«Torno subito.» gli sussurro all’orecchio e lo sento rabbrividire.

Spiego il mio progetto a Paul e subito si mette a fare uno schizzo; siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Mi fa l’occhiolino e prende i disegni al volo e si mette all’opera, mentre io distrarrò il mio maritino per il resto del giorno.

«Portami alla rimessa.» un sorriso languido gli compare sul viso, abbasso leggermente la cerniera della felpa. Mi mordo il labbro lasciandolo piano, lui assiste al mio spettacolo a bocca aperta.

Una volta soli nel nostro nido, lasciamo andare i nostri ormoni. Gli slaccio uno a uno i bottoni della camicia con gesti lenti, poi gli sfioro il petto facendolo gemere. La sua pelle calda riscalda l’ambiente, ma soprattutto riscalda me. Le nostre labbra si sfiorano e iniziano a unirsi in un ardente bacio, mordendomi il labbro. Jacob mi prende in braccio e mi adagia nel letto e lui, dopo avermi spogliato con gesti veloci, bacia ogni centimetro di pelle, facendomi venire i brividi. Nuda sotto i suoi occhi inarco la schiena eccitata. Ogni determinazione nervosa si accende al passaggio del suo tocco. I nostri respiri, i nostri gemiti e i ti amo sussurrati ci portano al culmine del piacere.

Continuiamo a occuparsi beati della nostra normale e perfetta vita.

Fine

Note dell’autrice

Mi sono posta due domande alla fine del quarto libro della saga. La prima: come mai Jacob ha avuto l’imprinting con una mezzosangue? Lo scopo della sua tribù non è proprio proteggere la vita umana? Perché innamorarsi proprio di lei? Poiché Renesmee ha preso i doni dei genitori ribaltandoli, perché non poteva prendere anche il potere del suo simile Nahuel e ribaltarlo? Nahuel aveva dichiarato che era in grado di trasformare un vampiro, ma non le sue sorelle.

La seconda domanda: come mai la mamma di Edward conosceva il segreto di Carlisle? In più abbiamo sentito parlare dei figli della luna, ma questa figura non è mai comparsa realmente nella saga.

Rispondendo a queste due domande è nata questa storia, scritta da una scommessa con un’amica.

Questa fanfiction non ha nessuna pretesa. Sono stata felice di aver trascorso ancora qualche momento nel mondo di Twilight.

Spero che sia stata per te una piacevole lettura.

 

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