clarke
"quante persone hai ucciso Clarke?"
Simon, la moglie di Russel, mi scrutava con disprezzo.
"o dovrei chiamarti Wanheda?"
il mio passato mi perseguitava, anche qui, un'altra volta.
"siamo qui per fare meglio, per non ripetere ciò che abbiamo dovuto fare per sopravvivere. le nostre azioni sono state tutte in nome della salvezza del nostro popolo, nessuno si pente di questo. speriamo solo di poter invece avere un occasione di vivere questa volta, senza lotte, senza sangue."
credevo davvero nelle mie parole, tanto che sembravano quasi un mantra che mi ripetevo per non scordarmi di "fare meglio".
"sai clarke, una volta avevo un cane, mio padre lo amava così tanto che persino quando un giorno mi morse decise di dargli un'altra occasione. passato un po' di tempo però questo cane addentò mia sorella alla gola, togliendole la vita. vedo la sincerità nei tuoi occhi e la sento nelle tue parole ma non posso mettere in pericolo il mio popolo, sulla mia pelle ho provato che ci sono cause perse per le quali non vale la pena arrischiarsi.
voi siete una di quelle."
rimasi a bocca aperta.
la morte che ci portavamo dietro ci aveva messo al muro ancora, forse non esisteva il perdono, almeno non per noi.guardavo i miei compagni di mille vite chiacchierare nella stanza dove li avevo lasciati prima.
sembravano aver quasi abbassato la guardia, quasi credevano che questa volta sarebbe stata quella buona, quasi immaginavano le loro vite qui.. quasi.
"non ho buone notizie."
avevo premuto il grilletto.
"questo posto non sarà la nostra nuova casa, sanno tutto di noi e non vogliono vederci ridurre anche questa città in macerie."
le loro espressioni mi facevano capire che forse un proiettile li avrebbe davvero feriti di meno.
"Jordan, credo che Delilah non si sia tenuta le storie del nostro passato per sé."
"Clarke, io non credevo che.."
"lo so, però ci sono cose che è meglio non raccontare."
"Jordan forse, per quanto ci volevano bene, Monty ed Harper ci hanno dipinto come eroi, ma non lo siamo, alcuni ancora meno di altri."
Le parole e lo sguardo che Raven mi aveva rivolto trasudavano un disprezzo mai visto prima.
"allora cosa facciamo?"
Echo mi guardava speranzosa.
"dobbiamo andare via."
"ma Clarke non sopravviveremo mai da soli qui, non sappiamo nulla."
"ce la caveremo Emori, come sempre, non possiamo fare altro."
alle mie parole Murphy ridacchia.
"sopravviveremo come gli scarafaggi."
sospira.
"tu lo sai fare bene."
Raven spintona Murphy.
"Clarke, posso parlarti un secondo?"
"certo."
guardavo Bellamy mentre mi scortava fuori dalla porta, sembrava tranquillo.
qualche anno fa avrebbe avuto una reazione ben differente, avrebbe lottato, in questi 7 anni aveva imparato ad usare soprattutto la testa ed a mettere da parte il cuore.
"quando dobbiamo andare?"
"domani, al battesimo di Delilah."
si mette le mani tra i capelli e sospira.
"a quanto pare la promessa di vivere in pace dovrà attendere ancora un po'."
gli sorrido leggermente e lui fa lo stesso.
"troveremo il modo di stare bene anche senza di loro."
mi poggia una mano sulla spalla ed io gliela accarezzo.
"anche senza di me."
sussurro
d'improvviso avevo trovato una soluzione.
<<porterò io il peso affinché non debbano loro.>>
questa frase tornava sempre purtroppo.
"Clarke senza di te non potremmo andare da nessuna parte, non sopravvivremmo mai.
per la maggior parte del tempo che ho vissuto sull'arka ho pensato che non ne valeva la pena."
"cosa non valeva la pena?"
"sopravvivere se non eri al mio fianco."
le lacrime mi inondavano gli occhi.
se avessi attuato il piano che avevo in mente avrei ferito Bellamy eppure non c'era altro modo.
"non posso perderti ancora Clarke, non posso."
le mie braccia lo stringevano come se non lo avessero fatto per troppo tempo, il mio cuore mi chiedeva di non lasciarlo ma la mia mente sapeva che era la cosa giusta da fare.
andare via, di nuovo, avrebbe frantumato la sua anima ma sapevo che almeno sarebbe rimasto vivo, che sarebbe sopravvissuto nonostante tutto come aveva fatto dopo MountWeather e Praimfaya.
più la stretta che esercitavo attorno al suo busto si faceva debole più sentivo una parte di me scomparire.
ora la vera domanda era, sarei riuscita io a sopravvivere senza di lui?hey get a look down here
👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻sorry, so che il capitolo è corto ma mi piaceva farlo finire così con questa domanda.
comunque questi due ancora credono di essere solo soulmates e nulla di più, ma tempo al tempo 'couse they have to pass through a lot of painful things before understand they love each other.
comunque i know che siete tutti confusi perché non avete capito un cazz dell'idea che è venuta a clarke (o forse sì) ma era esattamente quello volevo———-> un po' di suspence.
hope u'll enjoy :)
see u soon 🙏🏻🙏🏻
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Looking for home
Hayran Kurgula vita forse non è solo sopravvivenza, forse possiamo davvero trovare nell'amore la prossima riva. nota al fly: non uso le maiuscole perché per ragioni stilistiche le trovo noiose e antiestetiche. la storia è ambientata nella stagione 6 hope u'll...