Le bugie hanno le gambe corte (34)

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Pov's Àmbar

"Mi devi delle spiegazioni, non trovi?".
Rimango immobile, maledicendo silenziosamente la mia impudenza. Ma perché mi sono messa in questa situazione?
Mi giro lentamente e la vedo, proprio davanti a me, con le braccia incrociate, mentre mi fissa con cipiglio severo.
"Allora? Al Roller hai avvisato del cambiamento di squadra? Simòn lo sa?"- domande davanti al mio silenzio.

Per un secondo mi viene in mente la possibilità di fingere, potrei benissimo farle credere di essere stata chiamata anche io per... una prova speciale.
No, ho mentito troppo nei miei 20 anni di vita, è ora di vivere serena nella pura verità.
"Vieni...ti spiego tutto fuori di qui".

Mi segue senza battere ciglio fino al cortile. Prendo un secondo il cellulare per guardare l'ora, perfetto, se volevo fare un salto da Ana non mi rimane più il tempo.
"Àmbar guarda che non ho tutto il giorno"-mi richiama Luna. Rimetto velocemente il telefono in borsa senza bloccarlo e mi giro verso di lei.
" È per merito tuo se ho accettato di venire qui"- dico cercando di contenere la rabbia.

"Merito mio? E da quando le tue bravate sono per merito mio?".
"Ho ricevuto la proposta poche settimane dopo del tuo bacio con Simòn".
Luna sbianca e da furiosa, la sua espressione passa a sconvolta. Arretra come se la avessi spinta e si siede su una panchina vicino a noi.

"Volevo vendetta, non sarei stata capace di vedervi al Roller tutti i santi giorni... quella proposta è calzata a pennello in realtà".
"Ho esitato, cosa credi, pattinare in questa squadra è una enorme opportunità... la cosa peggiore è che stavo pensando proprio a voi...al Roller, la squadra che ci è sempre stata per me".
"Però alla fine hai accettato no?
Vuol dire che non eravamo così importanti, visto che non ci hai nemmeno avvisato"-sibila Luna alzandosi.

Rimango in silenzio spostando lo sguardo su la mia "nuova squadra" che esce da una porta poco lontano.
"Àmbar mi dispiace....davvero.... io e Simòn non dovevamo baciarci, lo so che ti abbiamo fatto soffrire...certo che anche tu non sei proprio la persona adatta a farmi la morale"-commenta aspra.

La guardo negli occhi e noto subito che sono lucidi.
"Che dici di ricominciare da capo? Adesso possiamo considerarci pari no?"-sorrido debolmente tendendole la mano.
Mi guarda con una espressione furbetta e si lancia su di me, abbracciandomi con forza.

Non posso fare a meno di scoppiare a ridere mentre restituisco l'abbraccio.
Mi sento leggera, stranamente allegra, come se mi fossi finalmente tolta un peso.

Pov's Nina

"Mamma! Devo andare all'università, hai visto il mio libro di Storia Greca?"-esclamo a voce alta camminando per la casa, mentre contemporaneamente riordino la borsa.
"Mamma....?"-chiedo di nuovo bussando alla porta della sua stanza. Visto che è socchiusa, provo a spingerla leggermente.
"Mamma....AHHH"-grido spaventata richiudendola di scatto.

Che immagine orribile... mamma e Gary abbracciati nel letto...no no non voglio ricordare quella visione terrificante.
Afferro la borsa e il cellulare, correndo velocemente verso la porta d'ingresso.
"Nina....."-sento che mi chiama mamma dalla camera.

"Sto andando a lezione, non aspettatemi per pranzo"-grido per farmi sentire, un secondo prima di chiudere la porta dietro di me.
Cammino velocemente fino al cancello, voglio abbandonare questa casa il più presto possibile.
"Ahh!"-urlo non appena un'ombra mi si proietta davanti.
"Tranquilla Nina sono io"-mi risponde un Gastòn confuso dal mio atteggiamento.

"Ma perché eri qua dietro, si può sapere!"-gemo portando una mano al petto.
"Ti stavo aspettando... ma che hai?"-mi domanda preoccupato, toccandomi la fronte. Faccio un passo indietro e inizio a camminare verso l'università.
"Niente niente, non ho dormito bene"-mento spudoratamente continuando a camminare, con Gastòn alle calcagna.

Soy Luna 4°stagioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora