Capitolo 22🌹

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-Filippo stavo pensando di fare un salto su a Milano,insomma io comprendo benissimo che tu non sei molto felice qui,senza nemmeno più Lorenzo, e poi la tua casa è lì, è giusto che tu vi ci faccia ritorno-
La rossa parlò impulsivamente durante il loro viaggio di ritorno a Firenze...
-E tu,tu che farai Rolex?-
-Io starò con Alice,non abbiamo mai avuto problemi a stare sole e poi ricomincerà anche il tour giusto?-
-Si,ormai mancano due settimane,e comunque hai ragione,tornare a casa mi farà bene,ma voglio che tu venga con me,starai da me un paio di giorni e poi te ne tornerai a Firenze-
La ragazza annuì.Era il meglio per entrambi,Rolex non poteva privarlo della sua felicità,era un pensiero tremendamente egoista.
Arrivarono in albergo e Filippo si stese immediatamente sul letto.
-Filippo...non abbiamo fatto nulla per due giorni...-
-Dai Rol,sono stanco...anzi vieni a farmi compagnia...-
-Si,si...ma tu hai un portatile qui per caso?-
-Si,è nella mia valigia,ma a che ti serve?-
-Prendo subito i biglietti per Milano...allora direi che prendiamo il treno...-
-Viaggiamo in prima classe eh Rol-
-Filo io posso permettermi il biglietto per la terza , massimo la seconda-
Rolex abbassò la testa imbarazzata,ma d'altronde era vero,lei poteva permettersi di viaggiare a poche spese e questo perché lavorava per pagare l'università e, alla fine,i suoi guadagni non venivano utilizzati solo per lei...
-Rolex non c'è nessun problema,viaggeremo in seconda classe-
-No Filippo,se tu sei abituato a viaggiare in prima, non ci sono problemi...io non posso permettermelo-
Filippo si mise seduto sul letto e la tranquillizzò...
-Rolex, non sono abituato a viaggiare comodo,i primi tempi non avevo nemmeno i soldi per un biglietto,stai tranquilla...la seconda classe non uccide nessuno in fondo...-
-Ok Filo,aspetta allora che chiamo Alice,mi dimentico sempre il numero della mia carta...aspettami qui-
La rossa si alzò prendendo il telefono e iniziò a comporre il numero della sua amica accarezzando i riccioli del bel cantante.
-Ei Ali...Rolex...si volevo chiederti di controllarmi il numero della carta-
-Si certo Rol,ma a che ti serve?-
-Devo prendere il biglietto del treno per Milano,sai riaccompagno Fil a casa...-
-Ah, si viaggia in prima classe con il cantante monzese eh...-
-No viaggiamo in seconda Ali...-
-E perché?-
Chiese stranita la mora...
-Lo sai il perché Alice...non posso più permettermelo...-
-Ancora per quella storia di tua madre e quell'altro stronzo-
La ragazza si allontanò bruscamente e Filippo,incuriosito,cercò di sentire il più possibile facendo lavorare più che mai il suo udito,ma quello che ascoltò gli fece arrivare la rabbia dove ,probabilmente ,non era mai arrivata.

-Rolex che cazzo significa,tu non sei costretta a mantenere un drogato pezzo di merda che che ha usato il tuo corpo per soddisfare ogni suo vizietto per 3 anni-
-Lo so Filippo,ma c'è anche di mezzo mia mamma-
I ragazzi erano fuori di sé.Rolex gridava con tutta la forza che aveva,ma non lo faceva perché voleva andare contro Filippo ma perchè si stava discutendo di una cosa su cui lei , non aveva mai potuto piangere,gridare,sfogarsi.

Filippo,invece, era sempre stato molto irascibile e anche lui non voleva urlare contro Rolex ma lo stava facendo contro l'uomo che l'aveva resa malinconica e spaventata da tutti,l'uomo che le aveva fatto del male,il male vero.

-Filippo Cristo,non posso lasciare che mia mamma venga picchiata da quel porco perchè non ha i soldi per comprarsi una dose e non posso lasciare che mi rifaccia del male o che mi ritocchi perchè non gli do i soldi...lo capisci?Ti prego Filippo almeno tu devi capirmi,altrimenti non lo farò nemmeno più io e per me sarà la fine,la fine vera,la fine di questa sofferenza che continua ad impadronirsi di me.Ti prego Filippo,per favore-
La ragazza aveva il volto distrutto dalle lacrime.Filippo era pietrificato e i suoi occhi non erano più limpidi ma con una leggera patina quando esclamò...
-Rolex lui non ti toccherà mai più ma ti capisco Rolex,io ci sono e ci sarò sempre.Ti capisco,hai capito,io ti capisco-
Rolex esausta si fiondò tra le braccia del giovane che si inginocchiò con lei tra le braccia.Filippo non aveva capito fino a quel momento, che lui per lei era davvero l'ultima speranza.

Come un Angelo senza le aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora