"𝚂𝚎 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚊𝚜𝚜𝚒 𝚊𝚍 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚊𝚙𝚎𝚛𝚝𝚒..."

Taci tutto al cielo...

Fin da bambini ci viene insegnato che "amare" è la cosa più facile nell'universo.

Senti quel grande desiderio d'esser utile a quella persona, di divenire la sua ancora, il suo punto fisso...

E Pouf.

Accade, così, solo perché l'hai ardentemente desiderato.

Da bambini è tutto così fottutamente semplice.

«Da grandi sarà ancora più semplice, un bicchiere d'acqua...» Scommetto che te l'hanno detto almeno una volta.

No, caro mio, ti hanno illuso.

Amare, eh!

Tu non sai neppure da dove si inizia;

Come si fa;

Che colore ha;

Che sapore ha;

Che sensazioni ti porta...

Smettila di fingere.

Non sai un cazzo.

Come non lo so io.

Come non lo sa il tuo migliore amico che sta con la stessa tipa da un tempo record.

Come non lo sa la tua migliore amica che parla d'amore sugli stati whatsapp.

Come non lo sanno i poeti che ne scrivono così vivamente e smaniosamente su Instagram.

Noi conosciamo un amore nascosto dietro ad uno schermo.

E lui ci osserva, come fossimo bestie dentro delle gabbie.

Come una tigre che sotto a un tendone attraversa ridicolmente con un balzo un cerchio per un brandello di carne.

E ride di noi, lui, e come dargli torto!

E che scemi, ad andare dietro a un criminale simile.

Le vedete le manette che vi lacerano i polsi, adesso?

Credo proprio di no...

E mi dispiace, davvero.

Perché "amare" dev'essere qualcosa da capogiro.

Come quando per la prima volta si vede la luna piena nel cielo;

L'immensità dell'oceano;

Un cucciolo qualunque;

Qualcuno uguale a noi, solo più piccolo...

Dovrebbe essere così, no?

Stordente, tale agli acidi...

Forse.

«Ma quindi si deve o non si deve amare?».

Chi son io per dirti cosa fare?

Sono solo un picchio che voleva bucare un tronco e soffocarlo d'idee.

Ora, mio albero, taci tutto al cielo...

Che ha orecchie e labbra,

Ma non cuore.