C'è questo odore spizicoso ogni volta che parla, quasi lo innestasse la sua voce.
O la sua presenza.
C'è odore di carta che brucia.
Un falò di libri, stelle ardenti e tizzoni.
Ricama una tela nell'aria e mi coinvolge nell'incendio, senza preavviso o richiesta.
Semplicemente, ci sto incastonata dentro, come fumo che si concede un bacio dal cielo.
E la realtà mi va stretta, specie perché non ha più senso.
È tutto un guazzabuglio di fatti, pensieri ed ossimori contorti.
Se c'è un dio che gioca a tormentarmi, non aspira abbastanza e si diverte con poco.
Ma lui ci trova gusto a farmi sentire una bambina.
E ride e mi provoca, sta tatuato sulle iridi il suo divertimento.
Forse è lui questo dio annoiato?
Forse, questo gioco non è solo una mia impressione...
[...]
Alle volte mi sembra di condividere due vite, di vederlo in un mondo di nubi.
Mi segue nei sogni e la mattina arranco a svegliarmi.
A palpebre chiuse le sue braccia mi stringo, le sue labbra mi sfiorano le sue parole scolpite sulla mia pelle.
A palpebre chiuse tutto è espresso, ed io bramo soffocare sotto le onde castane di quel mare segregato.
E lui non nega quei gesti che puzzano d'utopia morente. Vento di realtà.
C'è una musa che con le sue falene scivola nei sogni altrui.
Forse la conosce, forse gli ha rubato qualche insetto...
[...]
Mi pizzicano gli occhi.
Nessuno capisce che c'è qualcosa di strano?
È tutto così confuso.
Nei suoi occhi c'è scritto d'un intero paradiso.
E il mondo piange e duole.
Ma io ho l'egoismo sulle labbra.
E la mia routine è scandita dalla sua esistenza, dal suo volere.
Mi sento un giocattolo di raso e cotone.
C'è poco ossigeno in questa scatola di cartone, ma per il momento me lo farò bastare.
[...]
C'è una nuova di caffè nel cielo, ha detto.
Fragile che il solo guardare la scioglie.
Sta attaccata con le spille da balia.
E io non posso toccarla.
Lui se ne prende cura zitto, zitto.
Nessuno lo vede, nessuno lo capisce.
Ma io sorrido e sto a guardarlo.
L'espressione sul suo volto è il mio gioiello della corona.
Si, corona, come quella sulla sua nuca.
Non posso fare a meno di rendere tutto una fiaba.
Come lupo e coniglio nella foresta di Sakura e Yohiro.
Come Icaro che rapì il sole e non se ne pentì neppure da morto.
Questa è guerra, ma senza la morte.
Abbiamo sciolto il loro legame e riscriviamo noi le leggi.
[...]
Non andare a letto
Ho fatto una tazza di caffè per il tuo cuore.
L'ho fatta perché mi lasci senza parole.
Perché mi fai tornare bambina e mi fai sentire unica.
Perché mi piace guardarmi come tu vedi me.
Quindi, giochiamo finché le stelle stanno attaccate al soffitto.
Finché non saremo stanchi di guardarci e tacere.
[...]
Forse la sua è paura.
Paura di risentire freddo.
Paura di guardarsi le mani...
E non riconoscere i tagli.
Lascia che mi prenda cura di tutte quelle cicatrici.
Una ad una.
Mi sento fatta per viziarti.
[...]
E la nostra è una gabbia di carta e caffè.
Un filo rosso che stringe e reclama.
Una nuova routine che non può essere spezzata.
Giorno e notte.
Voglio solo svegliarmi...
E sentirti accanto.
[...]
Ridi.
Ridi più forte.
Che più scemi sembriamo, più il filo si annoda.
È tutta roba da poeti, ma semplifichiamo lo stesso.
Come quando giochiamo e perdi di proposito.
Come quando mi istighi a vincere e sei più contento di me.
[...]
Non ho sonno, ho solo bisogno di sapermi nei tuoi sogni.
Poi, la realtà sarà carta e caffè.
STAI LEGGENDO
"𝚂𝚎 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚊𝚜𝚜𝚒 𝚊𝚍 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚊𝚙𝚎𝚛𝚝𝚒..."
General FictionNon è una storia d'amore finché non sei tu a pensarla tale. Non è un sogno finché non ti svegli... Allora, cos'è? - - - - - - - - - - Questa è la storia di Achlys e di come due occhi le hanno stravolto la vita. Questi sono frammenti della sua esiste...