Mente confusa e distratta

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Sai la sensazione di avere mille parole sulle labbra?

Quando i pensieri vi cadono sopra e si ammassano e tu non sai a quale dare voce per primo?

Quando ti si aggroviglia la lingua ed è tutto diverso ed uguale al contempo?

È un casino dolce, come il miele nel latte e caffè. Che poi non ci sta, ma qualche volta è dovuto.

...ecco, mi sono bloccata di nuovo.

Questo è l'effetto che fai su di me, semplicemente essendo te: mi blocchi ed è tutto un mondo di luci e suoni.

Tutto cambia, muta. Si fa un giro dove non passano più piedi umani e tesse una nuova gradazione.

È tutta una scoperta, una ricerca.

Sono solo occhi e labbra e parole.
E da poco dita e gesti.

Lo senti anche tu, il calore sulla pelle?

Il tuo lo sento ancora sulla mia, anche se ci siamo sfiorati tramite i vestiti. Il cuore in gola e l'assoluto bisogno di restare immobili, come fosse un incanto prossimo alla rottura.

Mi piace questo gioco.

Mi piace quando fai lo scemo, il finto offeso. Quando ridi sotto i baffi e quando hai la paura di perdere stampata sugli occhi.

Mi piace quando hai lo sguardo confuso. Quando diventi un ossimoro pur di non guardarmi negli occhi, ma alla fine lo so che mi guardi.

Ed i tuoi sono dello stesso castano del mare, lo stesso castano del cielo.
Se mi guardando fremo.
Succede anche a te?

Mi piace quando mi assecondi, anche se so che lo fai a posta. Mi piace quando ti metti in mostra, quando sembra che lo fai solo per me. La dea Nike fatta statua esposta solo per le mie pupille.

Mi piace la tua voce, come si muovono le tue labbra quando pronunci. Sembri un compositore che soppesa ogni nota, anche se spesso molte sono esperimenti falliti.

Mi piace come suona il mio nome fra le tue labbra. Lo dici di rado, come fosse speciale. E quando accade sembra che sia stato inventato per esser detto da te, forse è proprio una tua folle invenzione.
Suona bene quasi quanto il tuo fra le mie di labbra.

E che siamo brani jazz di uno stampo differente. Siamo la stessa canzone con due arrangiamenti differenti.
Lo percepisci anche tu questo filo conduttore?
È dipendenza senza dichiarazioni.

Mi piace quando ti arrabbi. Anche se tendi di nasconderlo, lo vedo. Stai zitto e aspetti, quasi un demone venisse e te la scucisse di dosso. E poi menti, con gli occhi e la lingua. E faccio finta di crederti perché so che in fondo non ti credi neppure tu.

Due sguardi, mezza parola.

Mi piace quando mi batte il cuore, quando la paura supera la follia, quando azzardare sembra facile e veloce.
La tua mano tremava, la mia non sapeva come avvicinarsi...

Mi piace quando mi scompigli i capelli, perché lo fai in modo strano. Quasi non sapessi dove iniziano e terminano le tue dita.
Mi piace scompigliare i tuoi, perché sono morbidi e non tornano al loro posto.

Ecco, anche loro sono castani come il mare.

Tu sei mare.
Mare in una frase, su due labbra rosse e vive che ho già visto da qualche parte.
Mare in un pensiero che temporaleggia nel silenzio, gaiardo e furente.
Mare che va di ragione e un poco d'istinto.
Mare che di star calmo non ha voglia.
Siamo nel pieno della tempesta, ricordi?

Mi piace quando fai finta di non cercarmi.
Quando attendi che sia io a venire da te.
Mi piace cadere nella trappola e fingermi ferita, tu ridi e pianifichi che fare dopo.

Mi piace fare finta d'esser forte, perché in fondo sai che non lo sono.
Mi piace scoprirti come tu scopri me.
Ed il puzzle ha una cornice adesso, facciamo l'Interno?

Mi piace sognarti, anche se non accade spesso. Ma la realtà è troppo bella per scacciarla via.
Mi piace immaginare fatti assurdi e sapere che tu non rispetterai il piano.
Mi piace quando tenti di farmi indietreggiare davanti ai tuoi difetti e come io li veda pregi.

Mi piace che tu mi piaccia.
Perché mi scalda il cuore e mi fa sembrare bella come dovrei essere.
Mi fa sentire leggera e vera.
Come non stessi combattendo contro nulla.

Mi piace anche aspettarti, perché hai i tuoi tempi e li rispetto.
Ma nei nostri occhi leggo una sola frase.
E credo di saper cosa c'è scritto.

Quando potrò dirti mio?
Quando sarò tua?

Mi devi un film, un caffè e un soprannome che mi piaccia.

Mi devi tutti i baci che ho sognato di darti.

Mi devi un abbraccio che fa forse un po' male darmi.

Mi devi te stesso, come sei.

Perché sarò io a dirti scusa se malgrado tutto sarò l'unica ad amare.

Domani guardami come hai fatto oggi.

Fallo per latre 100 lune e non pentirtene.

Sono vera e sincera, non dimenticarlo.

Forse, in un pianeta lontano, c'è già inciso il nostro nome con le stelle...

"𝚂𝚎 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚊𝚜𝚜𝚒 𝚊𝚍 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚊𝚙𝚎𝚛𝚝𝚒..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora