CAPITOLO 6

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Zack cerca di tirarmi su ma vendendo che non riesco a stare in piedi da sola, mi mette un braccio intorno alla vita e mette il mio sulle sue spalle; poi si incammina verso casa sua.
«Sei sicuro che per i tuoi genitori non sia un problema che io venga a casa tua?» gli domando mentre stiamo camminando.
«Non ci sono. Sono fuori per lavoro» mi risponde secco e continua a camminare, cercando di non farmi cadere.
Perché fa tutto questo?
Perché so preoccupa per me a tal punto da difendermi durante un pestaggio?
Non so se esserne felice o sospettosa, così decido di rimanere in guardia.
Non mi fido ancora di lui.
Dopo circa un quarto d'ora arriviamo sotto casa sua, così prende le chiavi dalla tasca dei pantaloni e apre il portone.
Mentre stiamo entrando nell'ascensore sento cedermi le gambe e quasi cado a terra ma Zack prontamente mi tira a sé, facendomi arrossire leggermente.
Dopo essere entrati nell'ascensore, si chiudono le porte e vedo che ci dirigiamo verso il quarto piano.
Arrivati a destinazione usciamo dall'ascensore e Zack apre la porta di casa per poi entrare nel salotto
Senza dire una parola mi indica la porta della sua stanza e ci dirigiamo verso di essa.
Mi fa sedere sul suo letto e dopo avermi accarezzato la testa, lo vedo dirigersi verso quello che dovrebbe essere il bagno.
Appena uscito ne approfitto per osservare meglio la sua stanza.
I muri sono color grigio chiaro e appesi alle pareti, ci sono dei modellini di armi da fuoco e da taglio.
Sono talmente tanto dettagliati da sembrare veri.
I suoi genitori sarebbero degli irresponsabili se lo fossero.
Mentre mi guardo intorno con interesse, noto un foglio accartocciato sulla scrivania.
Mi alzo dal letto per vedere meglio, ma in quel momento ritorna Zack con in mano dell'acqua ossigenata e delle bende.
Mi mette le mani sulle spalle e mi fa risedere sul letto.
«Non ti sforzare troppo. Non vorrei che fossi costretta a rimanere qui» mi dice ridendo.
«Penso di poter riuscire a sopravvivere» gli rispondo con tono sarcastico.
Si siede dietro di me e inizia a tamponarmi la testa con l'acqua ossigenata, ignorando i miei rantoli di dolore e mi fascia la testa con le bende.
Dopo aver finito mi abbraccia da dietro e, anche se con controvoglia, lo lascio fare.
Restiamo in silenzio mentre lui mi accarezza i capelli, passando le dita tra le ciocche.
È molto rilassante.
Chiudo gli occhi e mi rilasso completamente.
Dopo un po' li riapro.
Mi accorgo di essermi addormentata per qualche minuto e di aver poggiato la testa su una delle sue gambe incrociate.
Mi rialzo e appoggio la testa alle mani, fissando un punto indistinto sulla parete.
«Tu hai un segreto, vero?» gli domando rompendo il silenzio.
«Di cosa stai parlando?» mi chiede mentre mi giro verso di lui, guardandolo in faccia.
Ha lo sguardo basso.
«Ogni cosa che Rocco ti chiede di fare qualcosa la fai e se trasgredisci i suoi ordini ti punisce mettendoti in ridicolo. È così da quando lo conosco. Non penso tu voglia essere il suo schiavetto ma sei costretto ad esserlo. Lo fai perché sà qualcosa di te che gli altri non sanno, giusto?».
Alza lo sguardo verso di me e mi sorride.
«Io non lo ascolto quasi mai, perché le cose che mi ha chiesto di fare ti avrebbero spinta ad odiarmi. Io non voglio che tu mi odi».
Mi viene quasi da ridere.
Alcune volte è proprio ingenuo.
Sembra così scostante e cattivo a volte ma in realtà, ha solo bisogno di qualcuno che lo capisca.
«E poi» aggiunge subito dopo «anche tu hai un segreto che lui conosce».
Spalanco gli occhi per la sorpresa.
Allora è stato lui a scrivere quella lettera.
È stato lui che ha fatto in modo che io mi mostrassi come ero.
Cerco di rimettermi in piedi ma scivolo giù dal letto e cado per terra.
«Ti senti bene?» mi chiede preoccupato mentre si affretta a scendere dal letto anche lui.
«Secondo te?» gli dico toccandomi la testa dolorante.
Mentre cerca di aiutarmi ad alzarmi, sentiamo suonare alla porta.
Mi alza di peso, facendomi sedere di nuovo sul letto e va ad aprire.
Sento varie voci che si avvicinano e le sento dirigersi verso la porta della stanza di Zack.
Mi avvicino alla porta ma mi accorgo che è chiusa a chiave.
Mi domando perché.
«Entro un attimo per togliere alcune cose. Ci vorrà solo un minuto. Intanto sedetevi sul divano» dice Zack agli ospiti.
«Chi sono?» gli domando appena chiude la porta dietro di sé.
Si appoggia alla porta e sospira.
«Mi sono dimenticato di dirti che oggi venivano Rocco, Ash e Mike» mi risponde mettendo la mano dietro la testa, imbarazzato.
Lo guardo confusa.
Come può aver invitato Mike a casa sua , dopo quello che mi ha fatto?!
Come può essere uno di quelli che mi mentono solo perché pensano di proteggermi?!
Perché vuole proteggermi?
«Non dire altro! Me ne vado» gli dico prendendo lo zaino che si trova accanto al letto e mi alzo barcollando.
«Non puoi uscire così. Sei ferita alla testa».
«E a te che importa?».
In quel momento sento dei passi e nella stanza entra Mike.
«Ehi amico sono finite le patat... Che ci fa lei qui?» chiede Mike a Zack.
Prima che lui gli possa rispondere, gli chiudo la porta in faccia, lasciandoli entrambi fuori dalla stanza e mi appoggio alla porta per ascoltarli.
«Potevi anche evitare di venire in camera mia, dopo quello che le hai fatto. Lo sapevi che era da me».
«L'accordo era questo. Se non lo rispetti sai cosa succede» gli risponde Mike con tono saccente.
«Eurus apri la porta!» dice poi, rivolgendosi a me.
Cerca di aprire la porta, così mi nascondo nell'armadio per non essere vista.
Riesce ad entrare nella stanza con Zack che lo segue e comincia a cercarmi.
«Dai Eurus non ti faccio niente, esci fuori» grida Mike mettendosi con la schiena contro l'armadio.
Cerco di respirare piano, tappandomi la bocca con la mano.
Sento ridere qualcuno e poco dopo vedo l'anta dell'armadio aprirsi con davanti Mike che mi guarda, ridendo.
«Ti ho trovata!» mi dice sorridendo.
Mi prende per un braccio, tirandomi fuori dall'armadio e facendomi cadere a terra.
Guardo Zack in faccia: è dietro Mike e mi guarda con indifferenza.
Indietreggio verso la porta mentre Mike cammina verso di me.
Mi guarda con gli occhi spalancati e continua a sorridere.
Riesco a prendere lo zaino ed esco velocemente dalla stanza, mentre sento Mike ridere alle mie spalle.
Arrivo in soggiorno e vedo Rocco e Ash seduti sul divano.
«Ti sei divertita?» mi urla dietro Rocco, sghignazzando.
Continuo a correre e apro la porta della casa.
Faccio le scale di corsa e mi precipito in strada.
Comincio a camminare velocemente per non destare sospetti e vedendo passare un autobus, lo prendo e scendo davanti casa mia.
Mi ha mentito!
Mi mentono tutti!
Sono tutti dei bugiardi!
Degli schifosi bugiardi!
Perché mi fa questo se dice di amarmi?!
Perché è così ipocrita?!
Entro in casa e butto lo zaino per terra.
Vado in bagno e comincio a strapparmi le bende che Zack mi aveva messo in testa.
La ferita ricomincia a sanguinare, facendo gocciare il sangue sul pavimento.
Comincio a piangere per il dolore, cercando di fermare il sangue che continua a uscire imperterrito.
Mi guardo allo specchio e noto solo ora i segni che mi ha lasciato Mike in faccia.
Sono così evidenti che decido di coprirli con il fondotinta di mia madre.
Che gli ho fatto per ridurmi così?
Dopo cinque minuti lascio perdere e mi metto a sedere alla mia scrivania.
Anche se la testa mi fa molto male e continua a sanguinare faccio i compiti per domani, aspettando che i miei genitori arrivino per curarmi la ferita.

Mia madre è tornata un'ora fa e mi ha portato al pronto soccorso, dove mi hanno medicato la ferita e ordinato di non andare a scuola per tre o quattro giorni.
Tornata a casa sono stata costretta a rimanere a letto e ci sono rimasta fino a giovedì.
Non ho voluto litigare con i miei genitori a riguardo, ma si stanno preoccupando sempre di più.
Almeno loro non mi mentono.
Sanno cosa ho passato e mi dicono quello che pensano in faccia, senza problemi.
E questo fa in modo che io mi fidi di loro.
Sono da poco uscita da casa per andare a scuola anche se mia madre non voleva che ci andassi e ha fatto di tutto per impedirmelo.
Ma non ci vado perché mi piace studiare o perché altrimenti salto giorni di scuola.
Voglio sapere che cosa è successo nei giorni scorsi e... voglio vedere Zack in faccia.
Voglio che capisca cosa mi sta facendo.
Mi sta facendo ricordare.
Ed io non voglio ricordare.
Arrivo sotto scuola con il cuore in gola per colpa della corsa e vedendo le mie amiche salire le scale, vado verso di loro.
«Ciao ragazze come state?» gli dico tra un respiro e l'altro.
«Non mi parlare» mi risponde Rachel con tono acido.
La guardo perplessa mentre saliamo le scale per entrare in classe.
Che cosa sarà successo?
Entriamo in classe e poggiamo gli zaini a terra, accanto ai nostri banchi.
Mi avvicino al banco di Rachel e mi paro di fronte a lei.
«Posso sapere che ti ho fatto?».
Non mi risponde ed incrocia le braccia, guardando da un'altra parte. Vedo Madison prendere il telefono dalla tasca e me lo passa indicandomi cosa guardare.
È una foto.
Rimango senza parole da ciò che vedo.

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