Stai bene?
Queste parole mi rimbombano nella testa.
Mi fanno questa domanda da tutta la vita e non sò mai la risposta.
Non so cosa significhi stare bene.
Non ho mai capito il significato di questa parola.
Questa domanda mi fa sentire così... sola. Dannatamente sola.
Continuo a piangere copiosamente con il viso tra le mani, mentre mi siedo per terra.
«Eurus...».
Zack si è chinato accanto a me e mi accarezza la testa.
«È la prima volta che ti vedo piangere. Perché? Perché piangi? ».
Alzo la testa e lo vedo sorridere.
È un sorriso cattivo.
Ha raggiunto il suo obiettivo: vedere la disperazione sul mio viso.
Vedere che non ce l'ha faccio più.
Ma in questo momento ho bisogno di qualcuno che mi capisca.
Nonostante io lo odi per tutto quello che mi ha fatto.
Nonostante lui mi abbia distrutta.
Io ho bisogno di lui.
Lo prendo per il collo della maglietta e lo avvicino al mio viso.
Mi cade addosso e gli metto l'altro braccio intorno alla schiena.
Lo lascio andare poco dopo, guardandolo negli occhi e lui abbassa i suoi, diventando rosso.
«Nonostante tu mi abbia già baciata, ogni volta che mi avvicino troppo a te ti imbarazzi. Sei proprio un idiota» gli dico lasciandogli la maglietta.
Lo vedo rialzarsi in piedi e prego che se ne vada.
Mi metto le mani sul viso cercando di asciugarmi le lacrime che continuano a scendermi dagli occhi, riabbassando il viso verso terra.
Sento Zack che mi mette un braccio intorno al collo e l'altro sotto le gambe, ritrovandomi in braccio a lui.
Si dirige verso la sua stanza con me in braccio e apre la porta con un calcio.
Entra dentro la stanza, poggiandomi sul suo letto e si siede per terra di fronte a me.
«Perché piangi Eurus?».
«Io non ce la faccio più! Mi trattate come se fossi spazzatura, mi umiliate, vi prendete gioco di me.
Per colpa vostra ho quasi perso le mie amiche. E...».
Abbasso lo sguardo cercando di non vedere Zack che mi sta osservando.
«E cosa? Che ti hanno fatto?» mi chiede preoccupato.
Non gli rispondo e continuo a tenere lo sguardo basso.
«Eurus... che ti hanno fatto?».
Alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi spalancati, fissarmi.
Si alza in piedi e si siede sul letto vicino a me.
«Lascia stare!» gli dico con noncuranza.
«Ti hanno fatto del male?».
«Non più di quanto me ne abbia fatto tu. Ho ancora i lividi che mi hai procurato addosso» gli dico guardandolo arrabbiata, nonostante delle lacrime mi stiano ancora solcando il viso.
Mi scruta il viso e si accorge dei segni che ho sul collo, appena visibili.
«Che cazzo ti hanno fatto? Chi ti ha fatto questi?» mi domanda irritato indicando il mio collo.
«Sai bene chi è stato, non fare il finto tonto!».
Le lacrime continuano a scendere e cadono sulla copertura del letto.
Improvvisamente fa qualcosa che non mi sarei mai aspettata: mi abbraccia.
Che sia... Dispiaciuto? Rattristato? Forse mi sta solo ingannando di nuovo. E io gli sto credendo.
Di nuovo.
«Mi dispiace».
Lo sposto da me e mi guarda negli occhi.
Mi avvicina il dito al viso e lo passa sotto il mio occhio destro, dove si porta via le lacrime rimaste. Fa lo stesso con l'occhio sinistro.
Mi si siede di fronte, accarezzandomi la guancia.
Sento un peso enorme sullo stomaco ma mi sento... felice. Stranamente felice.
Alzo lo sguardo verso di lui e aspetto che si sposti poi mi alzo e mi accingo ad andare via.
Lui rimane in piedi di fronte al letto, guardandomi con sguardo mesto.
Sbuffo per la sua stupidità e per il suo orgoglio e lo abbraccio a mia volta.
Sento che ne ha bisogno.
Io ne ho bisogno.
Ho bisogno di qualcuno che mi capisca.
Non mi importa se mi ingannerà di nuovo.
Non mi importa se me ne pentirò.
Ho bisogno di stare con lui.
Ho bisogno di vederlo, di abbracciarlo. Di stare con lui e basta.
Lo sto ancora abbracciando, quando lo sento cadere all'indietro sul letto e la sua testa va a poggiarsi sul cuscino.
Ora che cosa gli succede?!
Tolgo le braccia da sotto la sua schiena e appoggio le mani sul letto, sopra le sue spalle.
Il suo viso è spostato verso sinistra, cercando di non guardarmi mentre i capelli corvini gli coprono il viso, rosso di vergogna.
Sono poggiata sulle mani e abbasso la testa verso il suo petto.
Perché si comporta così con me? Perché si imbarazza così tanto quando sono vicino a lui?
Voglio sapere perché.
Voglio sapere che cosa prova, le sue emozioni, i suoi pensieri.
Ma voglio soprattutto sapere il perché di tutto questo. Di tutto questo dolore che mi stanno procurando.
Riappoggio la testa sul suo petto e sento il suo cuore andare a mille.
Lo riabbraccio e chiudo gli occhi.
«Perché lo fai?» mi domanda.
«Fare che?» gli dico sorridendo, alzandomi dal suo petto e appoggiando la testa alle mani.
«Comportarti come se io ti piacessi. Sarebbe stupido da parte tua amarmi, dopo che... beh lo sai».
«Mi stai dicendo che sono stupida?» gli rispondo con una sfrontatezza di cui mi pento subito.
Non sapendo cosa rispondermi chiude gli occhi.
Mi ritrovo con il viso a qualche centimetro dal suo.
Guardo il suo viso ancora leggermente rosso e il mio sguardo cade sulle sue labbra.
Chissà cosa ha provato quando mi ha baciata. Chissà cosa si prova a baciare qualcuno.
Mi sposto verso di lui e gli metto le mani sul viso, avvicinandomi al suo e poggio le mie labbra sulle sue.
Lo vedo spalancare gli occhi con sorpresa.
Mette la sua mano nei miei capelli, ricambiando il bacio e richiudendo gli occhi.
È un bacio semplice, ma che racchiude tutto il mio dolore, i miei sentimenti, tutto quello che provo.
In questo momento mi sento fuori dal mondo, provo emozioni che non ho mai provato prima e mi sento veramente felice.
Mi sposta la testa e mi fa stendere accanto a lui, abbracciandomi.
«Finalmente c'è l'hai fatta!» mi dice sorridendo, accarezzandomi la testa.
Sbuffo e rivolgo lo sguardo verso la parete, facendogli il dito medio.
Ride e mi riabbraccia.
Comincio a sentire le mie palpebre pesanti, la testa che mi scoppia dalle troppe emozioni, domande e pensieri.
Chiudo gli occhi solo per un secondo e quando li riapro mi ritrovo mano nella mano con Zack.
Anche lui si è addormentato.
Richiudo gli occhi e cado in un sonno profondo.
Improvvisamente sento sbattere la porta della stanza con molta violenza.
«Cosa le hai fatto, bastardo! Ti ammazzo!» sento gridare Rachel che è appena entrata, seguita da Maddy e Luce.
«Cosa?!» dice Zack sobbalzando per la sorpresa e si mette a sedere.
Mi stropiccio gli occhi sedendomi accanto a lui, non riuscendo a focalizzare chi ho davanti.
Rachel va verso Zack puntandogli un dito contro, mentre Luce mi prende per un braccio e mi trascina fuori dalla stanza.
Sento Rachel urlare ma non riesco a capire cosa sta dicendo.
Luce invece continua a trascinarmi.
Ci ritroviamo davanti alla nostra stanza ancora aperta ed entriamo, seguite da Madison.
Sono stanchissima e voglio solo dormire, ma credo che vogliano una spiegazione.
E io non so dargliela.
Mi siedo sul letto e in quel momento entra in camera Rachel, ancora arrabbiata.
Mi si abbassano le palpebre dalla stanchezza e crollo sul letto. Sento delle mani scuotermi e chiamare il mio nome ma non rispondo.
Voglio solo dormire un po'!
Sento dell'acqua fredda sul viso e subito mi alzo in piedi, sorpresa.
«Non ti puoi addormentare senza prima averci dato una spiegazione» mi dice Rachel che ha ancora il bicchiere, pieno fino a pochi secondi prima, in mano.
Mi passo una mano sulla fronte, come se mi sentissi di avere la febbre.
«Non so più tenere a freno i miei pensieri, le mie emozioni.
Ho perso il controllo. Mi ha fatto perdere il controllo.
E mi ha fatto uscire fuori di testa» dico velocemente con la voce impastata di sonno.
«Io non so più che dirti. Zack è un ragazzo molto strano. Sembra che provi qualcosa per te ma allo stesso tempo che ti odi. E tu non sei da meno» suggerisce Maddy.
«Non c'entra solo Zack. Comunque non ho voglia di parlarne ora. Sono stanca. Sono sempre stanca e voglio solo dormire. Per favore lasciatemi andare a dormire».
Annuiscono e mi lasciano da sola nella camera e si dirigono verso il bagno, dove le sento discutere animatamente.
Mi levo le scarpe ed il vestito mettendomi il mio cosiddetto pigiama.
Mi siedo sul letto e mi stendo.
Sto morendo di sonno.
E sto perdendo la mia lucidità mentale.
Come quella volta.
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Il Segreto del Vento dell'Est
Детектив / ТриллерEurus significa Vento dell'Est. E così come questo vento, lei porta dentro di sé nuvole e tempesta. Così quando il suo più grande nemico scopre il suo segreto, tutto ciò che ha sempre soffocato dentro di sé comincia ad uscire fuori. E nessuno ne esc...