Danny aveva avuto modo di passare tutta la mattinata, e metà del pomeriggio, fra le braccia di Dash a godersi le sue coccole, le sue parole dolci e rispondendo ad entrambe le cose.
Gli sembrava quasi che la sua vita fosse diventata perfetta.
La cosa lo rendeva certamente felice, ma lo portava a chiedersi dove stesse la fregatura, anche se era abbastanza sicuro di saperlo.
Danny Phantom. Era lui la sua fregatura, la sua condanna la sua vita a metà.
Se Dash avesse scoperto la verità si sarebbe certamente arrabbiato per tutte le bugie che gli aveva propinato, si sarebbe arrabbiato perché aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi nonostante tutto. E se l'avesse presa bene, avrebbe certamente amato Danny Phantom più di quanto avrebbe mai realmente potuto amare lui. Non sapeva davvero quale dei due scenari fosse più mostruoso se doveva realmente pensarci.
Tuttavia il giorno della verità era sempre più vicino, perché era stanco. Stanco di essere preso a calci in culo, stanco di doversi nascondere, di dover mentire.
Era stanco di quella sua maledetta vita a metà e, non appena Dan avrebbe aperto nuovamente gli occhi, Danny avrebbe semplicemente implorato i suoi genitori di rimuovere quella parte di troppo.
Non ne sarebbero stati certo troppo dispiaciuti, anzi.
Ormai era arrivato il momento di tornare dalla loro piccola fuga, ma questa volta, quando entrarono in macchina, l'atmosfera era tranquilla, rilassata e allegra.
Danny era perso nei suoi pensieri pessimisti come al solito, ma Jazz e Star stavano discutendo ancora di quel tipo nuovo, mentre Dash cantava e teneva il ritmo con le dita sul volante e Tucker e Sam battibbeccavano a proposito di un avatar di qualche videogioco che Danny non era molto sicuro di conoscere.
Quella situazione iniziava seriamente a piacergli. Adorava che i suoi migliori amici e sua sorella potessero andare d'accordo con il suo ragazzo e sua sorella. Adorava potersi sentire a casa, dopo anni in cui aveva sentito di non appartenere a nessun posto.
Dopo anni in cui, senza suo fratello, si era sentito vuoto.
Il viaggio, purtroppo per lui non era infinito, infatti dopo aver lasciato Sam e Tucker a casa, toccò anche a loro farvi ritorno. La buona notizia era che i genitori di Dash avevano deciso di tenere compagnia ai suoi, quindi sarebbero stati insieme ancora un po'.
I quattro ragazzi scesero dalla macchina ed entrarono velocemente in casa. <<Siamo tornati!>> urlò Jazz non appena mise piede in casa, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del fratello che decise di rimanere in silenzio e raggiungere i suoi genitori in cucina.
<<Ciao tesoro, vi siete divertiti?>> chiese Maddie andandogli incontro e lasciandogli un bacio sulla fronte. Danny si limitò ad annuire, salutando anche suo padre e i genitori di Dash.
Dopo poco venne raggiunto anche dagli altri e si sedettero tutti in cucina.
<<Penso che dovremmo fare queste cose più spesso.>> disse Dash non penandosi neanche a cercare una sedia, semplicemente di sedette dietro di Danny, che poggiò la testa contro il suo petto. <<Anche secondo me dovremmo farlo più spesso.>> disse Jazz andando a versarsi un bicchiere di succo di frutta. <<Non ci avete distrutto la casa, vero?>> chiese con tono pacato e malcelata preoccupazione Shann.
<<No, mamma. La casa è ancora in piedi.>> la rassicurò Star.
<<Allora qualche fine settimana potremmo andare tutti a fare una bella grigliata, cosa ne pensate?>> chiese Jamie. <<Non sarebbe una brutta idea, sapete?>> rispose Jack che intanto aveva preso a macchinare con il suo telefono.
<<Ora, però, dobbiamo proprio andare, ci vediamo domani.>> disse Jamie salutando tutti e uscendo di casa insieme alla sua famiglia.
Gli occhi di Maddie e Jack furono subito su Danny che abbassò lo sguardo confuso.
<<Quel taglio continua a sembrarmi troppo netto per essere una caduta da Skateboard.>> provò ad insistere Maddie, ma il ragazzo non aveva decisamente voglia di rispondere. <<Ne parleremo un'altra volta.>> disse salendo di sopra e barricandosi in camera sua. Sapeva che prima o poi se ne sarebbero accorti. Sapeva che il suo segreto era a rischio.
Afferrò la busta gialla da dentro al suo zaino e cominciò a leggere nuovamente le istruzioni, cercando di capirci qualcosa in tutti quei numeri, la sua priorità era svegliare Dan adesso, ma senza Jazz non sapeva davvero come poterlo fare.
Quasi come se si sentisse presa in causa, la ragazza dai capelli rossi fece il suo ingresso trionfale in camera sua e si sedette sul letto del fratello guardandolo confusa e sospettosa. <<Che cosa stai leggendo?>> chiese pacatamente. <<È un esperimento di mamma e papà. Le istruzioni sono chiare, ma non riesco a capire a che cosa servano tutti questi calcoli... >> disse continuando a seguire, assorto, una di quelle equazioni. <<E come mai tu staresti cercando di capire uno dei loro esperimenti?>> chiese Jazz ancora più confusa. <<È per svegliare Dan.>> disse. Un silenzio pesante s'impadroní della stanza, pesando sulle spalle dei due ragazzi che ora si guardavano con gli occhi lucidi. Jazz si asciugò una lacrima e prese i fogli dando una veloce lettura, quindi annuì. <<Qui ci penso io. Tu dovrai semplicemente tenerti pronto per quando servirà Danny Phantom.>> non appena ebbe il permesso di portare via i fogli, se ne andò e basta, lasciando Danny con il sorriso sulle labbra. Con Jazz, sarebbe stato un gioco da ragazzi svegliare Dan. Ne era sicuro al cento per cento.
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Mine ~ Danny Phantom
FanfictionPUÒ ESSERE LETTO COME UN LIBRO ORIGINALE, MA IN REALTÀ PARLA DI UN CARTOON FANTASTICO: DANNY PHANTOM! Danny è un ragazzo normale con un segreto anormale. Non gli piace la scuola, adora i videogame ed uscire con gli amici. Ama la sua famiglia, sopr...