Quel che vide Janson aveva dell'incredibile: quel ragazzino era riuscito a curare il conte col proprio sangue. Da quel giorno rimase al castello per investigare meglio su di lui, ma le sue uniche tracce erano le chiacchere che udiva tra i servitori. Thomas - così doveva chiamarsi - era l'ultimo arrivato e pareva si fosse fidanzato con il conte. Secondo molti era il primo ragazzo ad aver preso la peste ed esserne uscito indenne, ed era quello il dettaglio che tanto aveva sperato trovare. Thomas era la chiave per salvare la popolazione inglese dalla peste, ma non poteva agire liberamente là dentro, sopratutto con Sangster bloccato a letto e lui come l'unico intruso del castello. Aspettò ben tre giorni, quando finalmente il conte poté uscire dalla sua stanza completamente guarito. Chiese udienza in un pomeriggio piovoso. Quel giorno gli agricoltori non andarono nei campi, ma invece di star seduti con le mani in mano si preoccuparono di portarsi avanti con le manutenzioni ai vecchi attrezzi da lavoro e lavoretti secondari, in modo da non rimanere indietro con niente. Fu anche il giorno in cui tornò dal turno di Velocista Minho, così almeno Thomas sapeva con chi stare mentre Newt riceveva nella sala del trono Janson. D'altro canto, il medico era emozionato nell'essere ricevuto dal conte: gli avrebbe raccontato il suo progetto e sarebbero entrati in società.
"Perché mi volevi parlare?", attaccò Newt.
"Ho assistito alla vostra malattia, e sono rimasto sorpreso nel vedervi guarire".
"Spiegati meglio".
"Sappiamo entrambi che tutto questo è dovuto a Thomas. Il suo sangue può guarire dalla peste".
"Chissà. Magari è solo una soluzione temporanea e poi mi ammalerò di nuovo. Chi può dirlo".
"Forse sì forse no. Il fatto sta che voi siete guarito, e anche se si dovesse trattare di una cosa temporanea, è pur sempre una cura".
"Tutto questo discorso per dire cosa?".
"Col vostro permesso vorrei portare Thomas nella mia città natale, dove io e i miei colleghi potemmo-".
"Trasformarlo in una cavia? Non credo proprio. Thomas è un essere umano, non carne da macello".
"Gli faremo solo qualche esame, per capire che cos'ha dentro nel sangue che lo rende così unico".
"E poi? Una volta ottenuto quello che volete cosa gli farete? Lo ridurrete al silenzio con la morte? Lo terrete come vostra cavia per esperimenti orribili?".
"Lo riporteremo sano e salvo qui".
"Janson Burkley, tu eri il medico di mio padre, e non sembra che le tue promesse siano state mantenute".
"Quelli erano tempi diversi, e voi lo sapete. Vi prego, datemi una seconda possibilità. Non ve ne pentirete".
Newt si mise a riflettere guardandolo. Janson lo aveva conosciuto quando il padre si era ammalato di una sorte di morbo che gli stava divorando il corpo. Molti organi si stavano marcendo, e Burkley aveva promesso una cura che lo avrebbe aiutato. Ciò non accadde.
"No, Janson. Non mi piace rischiare. E poi quale sarebbe il mio guadagno? Ho così tanti soldi che li posso buttare via, una persona che amo con tutto me stesso e amici fidati".
"Ma sostenendo la mia causa poteste essere ancora più potente-".
"Non mi interessa. Mi basta quello che ho. Ora vattene".
"Ma-".
"Domani mattina non ti voglio vedere più ne castello. Sono stato chiaro?".
il dottore sospirò pesantemente e lo guardò con odio.
"State facendo un grosso errore".
E a gran passi uscì dal salone, sbattendo la porta con rabbia. Newt sospirò, ma non rimase solo tanto a lungo, dato che entrò dopo qualche minuto Thomas.
"Era un medico di tuo padre?", chiese.
"Sì. L'ultimo che lo visitò prima di morire".
"Credi veramente mi avrebbe trasformato in una cavia?".
"Non lo so per certo, ma perlomeno abbiamo evitato il pericolo".
Thomas annuì, guardando poi fuori da una vetrata. Anche se erano appena le otto, fuori c'era già notte fonda, la luna quasi piena e il cielo tempestato di stelle.
"Si è fatto tardi", disse Newt alzandosi dal trono.
"Se vuoi andare a dormire presto fai pure".
"Non vieni con me?".
"Ti raggiungo più tardi. Ho una festa là in dormitorio".
"Non fare tardi".
"Sì mamma".
Newt rise e se ne andò.Ti odio Minho..., pensò Thomas.
Per colpa sua si sentiva una botte. Lo aveva sfidato a fare una gara a chi mangiava di più e nonostante il Fagio avesse vinto, Minho gli aveva fatto ingurgitare una quantità spropositata di cibo. Andò in camera sua per prendersi il cambio quando percepì un violento colpo sul retro della nuca, perdendo i sensi all'istante. Janson fece cadere il bastone con cui lo aveva colpito ed iniziò a legarlo con delle corde, ma poi sentì un qualcosa di acuminato pugnalargli la coscia destra. Gridò di dolore e guardando in basso vide una bambina armata di un coltello da cucina.
"Brutta mocciosa".
Janson prese Lizzie per i capelli e la scaraventò con ferocia contro il muro. La bambina sentì la propria testa esplodere in in una morsa di dolore, il sangue rosso e viscoso che cominciava ad annebbiarle la vista. Incapace di fare qualsiasi azione, dovette vedere il suo fratellone venir legato come un salame per poi essere portato via come un sacco di patate. Ogni richiesta di aiuto le veniva fuori un sussurro, un movimento le costava fatica ed energie; allora chiuse gli occhi ed attese la fine imminente, eppure...Vi lascio col beneficio del dubbio
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Al tuo servizio ~Newtmas~
FanfictionLa storia non ha niente a che fare con l'opera originale, quindi potete leggerla senza aver letto/visto i libri/film. Inghilterra, 1250 È scoppiata una tremenda epidemia di peste che sta colpendo l'intera Europa, e a causa della morte del marito e d...