Epilogo

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Quello fu in Natale più bello di Thomas.
Tutti i Radurai fecero colazione assieme e Newt ordinò che nessuno lavorasse, fino all'epifania. Per il mattino vennero organizzati giochi e gare di mille tipi all'interno del castello, per poi concludersi all'ora di pranzo. Zuppa di pesce con pane appena sfornato, ossobuco con verdure lessate e una gigantesca torta con panna e fragole. Frypan e i suoi compagni cuochi vennero acclamati come i migliori chef dell'Inghilterra. Dopo pranzo tutti uscirono a giocare con la neve: chi faceva il pupazzo di neve, chi l'angelo o chi combatteva a suon di palline innevate. Anche Newt fu partecipe quel giorno: non era più il conte che comandava, ma un semplice ragazzo che si voleva divertire, e tutti lo trattavano come tale. Tutti quanti si divertirono, fino all'ora di cena: maccheroncini al formaggio fuso e cinghiale ripieno, accompagnato da verdure fritte e olive all'ascolana. Il dolce consisteva in una cheesecake con marmellata di more selvatiche. Ci fu anche lo scambio dei regali, ma gli unici che non si scambiarono doni furono Thomas e Newt. Loro due sapevano già cosa regalarsi. I festeggiamenti finirono a mezzanotte, ma per il conte e il suo ragazzo era solo l'inizio del divertimento. Andarono nella stanza del piacere e si buttarono sul letto, limonandosi con passione. Il biondino si staccò ed afferrò una lunga corda da sotto al letto, ma in quell'istante il moro gli fece mollare la presa e gli immobilizzò i polsi dietro la schiena.
"Ma cosa-".
"Shhh..." Thomas gli tappò la bocca con una mano, iniziando a parlare con tono provocante, posto proprio dietro di lui "non opporre resistenza. Lascia che mi prenda cura di te".
Newt mugolò qualcosa, costringendo il moro a scoprirgli la bocca.
"Non sei mai stato un dominatore", disse.
"Lo so, ma ho imparato molte tecniche nel mentre che lo eri tu. Ora, lasciati dominare".
Il conte era titubante. Thomas non era mai stato un dominatore e temeva che non sarebbe stato capace, abituato a fare il dominato. Ciò nonostante, annuì.
"Sono tuo. Fai di me ciò che vuoi".
Thomas sorrise malizioso. Lo spogliò con sensualità lasciandogli l'intimo e gli mise in bocca un grosso fazzoletto di tessuto, legandovi attorno un nastro lungo e largo. Newt lo lasciò fare mentre lo legava: prima le braccia, poi le legò alla schiena per immobilizzargli il busto, e per finire legò gli arti inferiori affinché le ginocchia fossero piegate, permettendo così di divaricare le gambe ma non correre o camminare. Thomas si fermò a guardare il suo operato ed abbassò il bavaglio di Newt, togliendogli il fazzoletto.
"Che dici?".
"Dico che sei un maestro del bondage".
Il moro rise.
"Sei stato padrone per troppo tempo Newt. Ora comando io".
"Certo. Mettimi quei bavaglio del caspio e dominami".
Thomas gli rimise in bocca il fazzoletto e sistemò il nastro, poi lo fece sedere in ginocchio. Mentre con una mano gli massaggiava il collo, lasciandoci succhiotti ben evidenti, l'altra la infilò nei boxer di Newt, iniziando a giocare con la punta del suo sesso. Il biondino gemeva dal piacere, inarcando la schiena, facendogli provocare l'erezione.
"Buon Natale Newt".
Il biondino sorrise. Thomas gli si mise davanti e sguainò un grosso coltello. Newt ebbe uno sguardo a dir poco preoccupato, ma solo poco dopo capì cosa voleva in realtà fare. Quest'ultimo infatti tagliò i boxer ai lati e quando mise giù l'arma glieli sfilò con lentezza, facendo in modo che il tessuto accarezzasse il sesso del conte. Newt gemette a quel tocco, così delicato e preciso. Thomas tirò fuori la lingua e ne leccò l'estremità; il conte gemette, e quando glielo leccò più lentamente lanciò un potente orgasmo soffocato, venendo subito. Dopo diverso tempo, quando credette di aver raggiunto il limite del piacere, Thomas glielo succhiò, ingerendo lo sperma.
"Mio Dio...", disse, il che però si trasformò in un mugolio.
Il moro continuò a succhiarglielo, muovendo la bocca in su e in giù assieme alla lingua. Era fantastico: Newt non avrebbe mai creduto che fosse così bravo.
In tutta la sua vita era stato il dominatore, e fare il dominato era un'esperienza nuova per lui, e molto piacevole. Si lasciò trasportare dal piacere, immobile di fronte al potere di Thomas. Questo gli divaricò le gambe snelle e proseguì col suo lavoro, rendendo l'erezione dura come il marmo, allungandola a dismisura.
"Tommy...", supplicò Newt, incomprensibile.
Thomas si staccò e con un dito percorse tutta la lunghezza dell'erezione, cominciando poi a segarlo.
"Oh...s-sì...", gemette il conte, inarcando la schiena.
Il dominatore glielo baciò e poco a poco iniziò a risalire il corpo, baciandolo fino a raggiungere il collo.
"Questo era il piatto principale. Ora c'è il secondo".
Si mise di nuovo dietro di lui e si tolse i boxer, facendogli sentire la propria erezione sul buco di Newt. Gli tolse il bavaglio.
"La senti Newt?".
"Oh sì" ansimò "infilamelo tutto ti prego. Senza pietà".
Thomas gli rimise il bavaglio e lo penetrò.
Newt lanciò un urlo così potente che quasi lo si sentì; percepiva il cazzo di Thomas pulsare dentro di sè, enorme e durissimo.
Il moro gli stuzzicò i capezzoli e mentre lo penetrava con spinte più veloci e forti gli riempiva il collo e le spalle di succhiotti e morsi. Il conte gemeva sempre più forte, ma l'orgasmo lo raggiunse quando Thomas si mise a massaggiargli le palle. Lo sperma rese fradice le dita del dominatore, ma a questo bastò leccarsele per poterle ripulire. Quando Newt iniziò ad ansimare, Thomas gli tolse il bavaglio e gli mise attorno al collo un collare con un lungo guinzaglio di stoffa rossa. Quello era stato un regalo di Minho per Thomas, usando come scusa di un possibile cane, ma era ovvio che quel collare doveva essere usato per motivi più... spinti.
"Piaciuto milord?", chiese il moro.
"L'ho amato...caspio non credevo fossi così bravo".
"Grazie".
"Ora che mi vuoi fare? Sono esausto".
"Ora capisci cosa provavo ogni notte".
"Sì cazzo. Sul serio che devo fare ora?".
"Niente di impegnativo".
Gli liberò le gambe e lo condusse verso il palo, legandolo attorno ad esso affinché desse le spalle a Thomas.
"Hai il culo più bello del mondo" commentò il moro "non ti dispiace se te lo palpeggio?".
"No ovviamente".
Prima però, il dominatore prese un nastro verde e bendò il prigioniero.
"Tommy!-".
Newt venne zittito dal bavaglio, facendo udire forti mugolii di disapprovazione.
"Tranquillo Newt. Ora che è Natale, voglio rendertelo il più bello della tua vita".
Il conte smise con i versi e si piegò leggermente, buttando all'indietro il culo. Thomas gli afferrò le natiche e gliele accarezzò, poi iniziò a palparle come fossero tette. Newt gemeva; ora era completamente sotto il potere di Thomas, incapace di urlare e scappare, o anche solo vedere cosa gli stava succedendo. Era stato padrone di tutto e tutti per tutta  la vita, ma era giunto il momento di fare il sottoposto, di lasciarsi andare nel fiume della passione. Il moro gli schiaffeggiò la chiappa destra, lasciandovi un evidente segno rosso.
"Scusami. Ti ho fatto male?".
Newt scosse la testa e si mise a strusciarsi sul palo, come per eccitare Thomas. Funzionò eccome. Questo riprese a schiaffeggiare il culo del dominato, facendolo gemere sempre di più. Andò avanti per ore, fino a staccarsi e togliergli il bavaglio e la benda, liberandolo dal palo ma non dalle corde.
"Sei il dio del sesso", ammise Newt.
"Ne dubitavi forse?".

Angolo Autore:

Buongiorno ragaa!!
Allora, inanzitutto vi ringrazio per aver apprezzato questa fanfiction, la prima erotica che faccio, ma...
HO BISOGNO DI AIUTO
Ho fatto due nuove copertine per questa storia, ma ho bisogno del vostro parere.
Preferite quella attuale:

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