Capitolo 5

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POV ROSALIND

"Rosalind!"
Sbatto le palpebre.
"Rosalind! Svegliati" mi sento scuotere, cosa è successo? quanto ho dormito?
Mi aspetto di aprire gli occhi e trovarmi nella radura, ma sono in una stanza d'Ospedale, la stessa nella quale ero con l'uomo ratto, e davanti a me ci sono gli occhi a mandorla di Minho.

"Minho?" domando perplessa.
"Dobbiamo andare, avanti, non abbiamo tempo." Il ragazzo mi prende per mano e mi aiuta a tirarmi giù dal letto.
Mi hanno iniettato qualcosa, i miei muscoli sono addormentati e il cervello fatica a seguire quello che succede.
Perché ci sono tutti i radurai in stanza?
"Cosa sta succedendo?" domando perplessa.
"Ce ne andiamo, è WICKED. Sono sempre loro.. Newt, aiutami." Mi dice.
Rumori di urla arrivano dalla porta bloccata da una sedia, mentre Minho e Newt stanno cercando di rompere il vetro vicino al mio letto.

Le urla continuano, e riesco a sentire frasi come: "L'hanno chiusa a chiave!" "Sfondatela"
Minho finalmente riesce a rompere il vetro, aiutandomi ancora a scavalcare.
Ci ritroviamo in un lungo corridoio illuminato da luci led bianche, corriamo fino a quando sentiamo delle voci dopo la svolta di un altro corridoio.
Indietreggiamo tutti, Minho è al mio fianco, fino a quando inizia a correre con una furia che non ho mai visto verso la fine del corridoio che poi svolta a sinistra.
"Minho cosa fai?!" urlo.
Il ragazzo non mi ascolta, continuando a correre e lanciando a terra la guardia.
"Bravo Minho!" urla Thomas.

Minho ci aspetta alla fine del corridoio con in mano un'arma spara-energia e noi non perdiamo tempo a raggiungerlo. Gli lancio uno sguardo di ammonimento e ammirazione mentre si mette al mio fianco.

Percorriamo diversi corridoi dell'edificio in cui ci hanno rinchiusi, sentendo gli scarponi delle scarpe dei soldati e le loro armi strane che sparano palle di energia.

Corro come se fossi nuovamente nel labirinto e stessi scappando dai dolenti, solo che qua è peggio dei dolenti, è WICKED, un gruppo di persone che ha chiuso i miei amici in un labirinto per anni.

Arriviamo improvvisamente a un vicolo cieco.
Caspio.
I soldati, con a capo l'uomo Ratto vestito in tutto punto, ci raggiungono lentamente, mentre Thomas cerca di sbloccare la porta metallica alle nostre spalle con la chiave presa non so dove.

"Caspio! Apriti!" Thomas urla rabbioso, prendendo a calci la porta che si ostina a non aprirsi.
Minho impugna il fucile, mettendosi avanti a tutti e spingendomi dietro di lui.
"Minho, non riuscirai mai a farli tutti fuori" gli sussurro all'orecchio guardando poco convinta la schiera di soldati, ma lui sembra non sentirmi, l'unica cosa che vedo è la sua faccia determinata e le sue braccia muscolose che si prolungano verso l'uomo Ratto con il fucile.
"Thomas, non puoi uscire. Accettatalo." commenta il topo.
Thomas non lo ascolta e continua a dare pugni e calci alla porta, che non sembra subire alcun tipo di danno.

É quindi questa la fine? abbiamo combattuto così tanto nel labirinto per la nostra salvezza e moriremo sotto dei ferri per chissà quale esperimento?

La porta meccanica fa un rumore di apertura, mi giro e vedo un ragazzo sconosciuto insieme a Winston, che sorridono felici con una carta metallica simile a quella di Thomas in mano.
"Ve l'avevo detto che era importante!" Commenta il ragazzo di cui non conosco l'identità: ha i capelli biondo cenere, gli occhi azzurri e le lentiggini sul naso. Lentiggini, Gally.

Il mio cervello già rallentato da chissà quale farmaco va in tilt per qualche secondo ripensando al ragazzo biondo della Radura, e quando mi riprendo sto correndo mano nella mano con Minho, che probabilmente ha sparato con la sua nuova arma dato la puzza di bruciato che si estende per tutto l'hangar.
I portoni dai quali siamo entrati solo qualche ora fa sono aperti -probabilmente è merito del ragazzo nuovo- e non perdiamo tempo per uscire da questo maledetto posto.

Le guardie ci stanno alle costole, ma riusciamo a nasconderci dietro a una duna di sabbia mentre gli uomini del topo ci cercano.
Teresa si alza di scatto, iniziando a camminare il più lontano possibile dalle squadre di ricerca con le torce e i quad. Senza fare troppe domande la seguiamo tutti, forse siamo troppo scossi da tutto quello che ci è successo.
La scoperta di una via di fuga, la morte degli amici, la scoperta di WICKED e del suo piano di ucciderci tutti e.. questo.
Quello che ci si presenta davanti è la cosa più strana che ricordo di aver mai visto:
in mezzo a tutta la sabbia, nel deserto, una costruzione parecchio antica, grossa e malridotta. Non c'è una porta per entrare, ma Teresa continua decisa verso delle finestre sporche da millenni probabilmente e la rompe con il coltello che ha negli stivali neri. Come caspio fa ad avere un coltello? ricordo perfettamente che ci hanno tolto le poche armi che avevamo quando siamo entrati.

"Teresa aspetta!" Thomas cerca di fermarla nel l'esatto momento in cui lei si butta all'interno dell'edificio.
Mossa stupida, chissà cosa può esserci lì dentro. Ma, visto che è l'unico riparo nei dintorni, fa freddo e abbiamo la WICKED alle calcagna, decido di non fare la schizzinosa, e la seguo, scivolando sulla discesa di sabbia.

Il grosso edificio sembra un centro commerciale, o meglio, quello che ne rimane: le scale mobili, qualche prodotto rivolto a terra e buio, tanto, buio. Continuo a osservarlo incerta mentre anche gli altri Radurai ci raggiungono, inconsapevolmente ci dividiamo, io Thomas e Minho siamo insieme, e ci dirigiamo verso la zona Ovest del posto.
Il mio presunto fratello trova una torcia in mezzo alle macerie, quindi riusciamo a vedere qualcosa. Minho si muove verso qualcosa, sembrano dei cavi, non me ne curo molto, sa quello che fa.

Io e Thomas invece andiamo verso quello che dalla luce della torcia pare essere un vetro.
Perché dovrebbe esserci un vetro? Lo tocco, sembra troppo spesso per essere vetro, ma potrebbe comunque essere rotto facilmente.
Cerco qualcosa che possa essere utile per fracassare questo vetro inutile, mentre Thomas fa luce più avanti.
Alzo lo sguardo. Mi rendo conto che, questo vetro non è così inutile e che non ho neanche la più minuscola voglia di romperlo questo vetro.

Infondo alla stanzino bianca circondata da vetro resistente, infatti, una donna dagli occhi cerchiati di sangue e con vestiti completamente sgualciti ci sta fissando, i suoi occhi non sembrano umani.

Minho, ignaro di tutto ciò, fa un verso di compiacimento, mentre attacca un cavo a un altro.

"Minho no!" urlo con tutto il fiato che ho in gola.

ANGOLO AUTRICE

Prego per questa bellissima chiusura di capitolo, lo so che mi amate come sempre.
Finalmente ho aggiornato, mi è mancato un po' scrivere questa storia, anche se siamo in un punto un po' noioso e faccio fatica ad avere voglia di scrivere, ma tranquilli che da qui in poi le cose si faranno molto interessanti, sopratutto per Rosalind.
Se volete lasciare qualche commento con il vostro parere sulla storia mi farebbe molto piacere!❤️

Che cosa avrà capito Rosalind? mi sa che lo sapete di già.
Come è andata la fine della scuola? Tutte promosse?

Alla prossima😘😘

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