Capitolo 18

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Non posso crederci. Siamo finalmente arrivati.
Dopo giorni di viaggio, fughe, morti, siamo arrivati al braccio destro. E non posso essere più felice di così.
Abbiamo camminato un tratto abbastanza lungo per arrivare fino a qui, ciò significa che il Braccio Destro non è troppo rilassato, e che si aspetta dei visitatori non graditi, se possiamo dirla così.

Finalmente arriviamo nel cuore dell'organizzazione che stiamo cercando ininterrottamente da settimane. Non esattamente ciò che mi aspettavo, ad essere sincera. Date le armi e il numero di persone (non eccessivo, ma abbastanza da formare un esercito di dimensioni ridotte) mi aspettavo... non so esattamente come mi aspettavo, ma di sicuro non lo immaginavo cosi, così piccolo. Forse hanno subito un attacco da WICKED in precedenza e il loro campo si è ridotto, ma non posso saperlo con certezza.

Aris sembra tranquilo, però. Non lo conosco bene, ma Thomas si fida di lui, e questo mi basta, per ora.

Il campo è poco lontano dal varco che abbiamo dovuto superare per entrare nel vivo del gruppo militare che da anni si scontra contro il nostro nemico principale, rubandogli i ragazzi, arruolandoli nelle loro file, se lo desiderano, e dargli un altra possibilità. Un altra possibilità, quella che Chuck non ha avuto, quella che Winston non ha avuto, Alby, e....
No.
Non ci penserò adesso, siamo in una situazione di stallo, dobbiamo vedere se in questo gruppo ci accetteranno, daremo una mano ovviamente, ma se c'è una cosa che ho imparato dal labirinto in o poi è che nessuno fa mai niente per niente. E sopratutto che bisogna aspettarsi tutto, da chiunque. Sempre.

Mi guardo intorno: schiere di ragazzi, uomini e donne ci guardano incuriositi, e un po' intimidatori, non li biasimo, devo avere la stessa espressione di incertezza e diffidenza stampata sul volto.
Siamo tutti provati dal viaggio, quasi che sembriamo un gruppo di spaccati -o come diavolo vengono chiamate quelle bestie che attaccano le persone, che hanno un cervello bruciato, completamente corroso da una malattia di cui tutti noi siamo colpevoli-
Forse é meglio che Chuck non ci sia più, che non abbia dovuto affrontare tutto questo, forse è meglio che lui non ci sia più, sarebbe morto lo stesso, qui in mezzo. O forse sarei morta io, fatto sta che saremmo comunque stati separati, per una motivazione o per l'altra, mi dico. Ma non ci credo neanche io.

Le persone si chiudono lentamente intorno a noi e non mi immagino quanto le nostre condizioni possano spaventarli
Newt zoppica, affaticato dalla camminata che abbiamo fatto, scalando la montagna sulla quale il braccio destro trova rifugio, Thomas ha una faccia tanto incredula quanto intimidatoria, Frypan è completamente sudato -dalla testa ai piedi-, Jorge ha le nocche tutte sbucciate -superstiti del pestaggio fatto a Marcus-, Minho mi sta addosso come una cozza, io, per mia fortuna, sono semplicemente stanca, e necessito una bella dormita. Di quelle come si dve, che non faccio da giorni ormai. Brenda... sembra più affaticata di quanto dovrebbe, ansima e suda anche più di Fry, ma mi convinco che sia semplicemente per la temperatura tipica dell'estate e della scalata appena compiuta.

Aris e la biondina parlano animatamente, mentre la ragazza con i rasta prende poche volte parte al discorso.
Numerose tende di svariate dimensioni ci circondano, e inizio a chiedermi cosa dobbiamo fare, ci sarà per forza un capo qui in mezzo, o sarà qualcosa di collettivo? Mi giro per domandarlo a Thomas, ma la biondina attira la mia attenzione con una frase: "Siete stati fortunati a trovarci. Ci muoviamo domani, qualcuno sa dove è Vince?" Domanda poi a un uomo che le passa a fianco.
"Chi è Vince?" Domanda Thomas
"Quello che decide se avete il permesso di restare" sorride la ragazza con i rasta divertite, Harmony o qualcosa del genere, non afferrato bene il suo nome durante la breve chiacchierata che ha fatto con Aris mentre venivamo qui.

"Sono io Vince" afferma una voce profonda dietro di me, che quasi mi fa sobbalzare dallo spavento.
Mi giro lentamente, davanti a me si trova un uomo ben piazzato, coperto interamente da un'uniforme militare, i capelli sono lunghi e sono raccolti dietro il collo il un piccolo codino, gli occhi sono severi e ci guardano con diffidenza. Gli piacciamo, insomma.
L'uomo passa velocemente lo sguardo su ognuno di noi, e anche a Minho intimidisce, lo capisco da come si irrigidisce accanto a me. Dopo averci scannerizzati, il suo sguardo severo si posa sulle ragazze che ci hanno portato qui.
"Siamo Immuni, vogliamo solo essere aiutati" Parla Thomas mettendo le mani davanti a sè, come per calmare la situazione che si è fatta quasi più calda del sole pomeridiano che mi batte sulle spalle. Sono stanca e accaldata, abbiamo camminato per un po per arrivare fino a qui, e vorrei solo buttarmi su un letto e non alzarmi più, ma gli uomini del Braccio Destro e il loro capo non sembrano della stessa idea.

Ci guardano tutti con indifferenza, e li capisco, ma sono talmente stanca.
Thomas e il signor-ti-guardo-male discutono per un po', fino a quando finalmente sembrano essere arrivati a un compromesso. Esulto nella mia testa, finalmente potrò riposarmi un attimo.
Siamo tutti conciati da fare schifo: Newt si tiene sulla gamba buona, mentre si tocca la caviglia ogni tanto, che deve fargli parecchio male dopo quanto abbiamo camminato. Frypan è completamente madido di sudore, e ha una faccia stufa di tutto. Thomas è forse l'unico che cerca di darsi un contegno e apparire decente allo sguardo attento del capo del Braccio Destro, ma anche lui è stanco, e in ansia, mi accorgo vedendo i muscoli contratti e lo sguardo incerto. Jorge sembra invece sul punto di scoppiare e Brenda... Beh, Brenda ansima profondamente un paio di volte prima di cadere a terra. Cosa?!

Ci catapultiamo tutti verso di lei, probabilmente è per l'eccessivo caldo a cui siamo sottoposti e allo stress, ma mi accorgo che non potrei essere più in torto di così, perché la ragazza ha un morso violaceo sull'altezza del polpaccio, e da lì si diramano vene che tendono dal nero al blu. È spaventoso.
Quando è stata morsa? Non ci permetteranno mai di stare qui...
Boccheggio, cercando di spiegare la situazione in qualche assurdo modo e cavarcela, ma Vince non sembra neanche vedere il mio tentativo, perché punta la pistola sulla testa di Brenda.
"Aspettate!" urla Thomas, adesso in pieno panico.
"Voi potete aiutarla! Le avevo promesso che l'avreste aiutata, voi saprete cosa fare! ci sarà pur qualcosa..."
"Si... posso aiutarla" Vince sembra rimprendersi dal suo momento omicida, diventando pensieroso.
Lo guardiamo tutti con aspettativa, ma quello che dice non è di nessun conforto a nessuno, anzi.
"Ponendo fine alle sue sofferenze" Riprende la mira, dritta sulla fronte di Brenda.
"No!" urliamo tutti, ma Jorge si sente anche di più in mezzo al coro di 'no'.
Prima che Minho possa afferrarmi sfreccio davanti alla ragazza, ponendomi tra la canna della pistola e lei.
Non sono amica di Brenda, non abbiamo legato tanto, ma non lascerò che muoia per una colpa che non ha, ci sarà qualcosa da fare...
Vince non sembra sbilanciarsi nel trovarsi davanti una ragazzina, probabilmente piena di lividi e dagli occhi spiritati davanti, e tiene salda la pistola tra le mani.
Forse andarsene pee salvare una vita non è così male, penso, notando le sue dita sempre più vicine al grilletto, troppo, vicine al grilletto.
E poi, mentre chiudo gli occhi e aspetto il suono che porrà termine alla mia vita, sento qualcos'altro.
Le urla di una donna.
"Aspettate!"

Angolo Autrice
Avevo già scritto questo capitolo 3 mesi fa ma wattpad ha deciso di cancellarmelo, quindi eccolo qui, anche se completamente diverso.
Nel prossimo capitolo ci sarà la così detta "calma prima della tempesta" quindi preparatevi psicologicamente.
Bacioni!❤️

Radioactive-The Scorch Trials Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora