Capitolo 32

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-Come è andata la giornata a scuola oggi?- Mia madre siede al mio fianco. I suoi occhi sono spenti per la stanchezza. Stanotte i miei genitori sono andati alla clinica in seguito ad una chiamata da parte di una signora che ha dovuto portare il suo cane d'urgenza per non so quale motivo ma ora sembra stia bene da come mi ha detto mia madre. -Sempre il solito.- Faccio spallucce ma dentro di me so che non è così. Da quando Daniel è entrato nella mia vita, vado molto volentieri a scuola e il mio umore è nettamente migliorato. -Mmm... Ok.- Non sembra molto convinta ma non voglio dare alcuna spiegazione. Non l'ho digerita neanche io questa situazione, non mi sembra ancora vero tutto questo, figuriamoci se riesco a raccontare il tutto!

Improvvisamente, il trillo del mio telefono mi riporta alla realtà. È un numero sconosciuto ma non è quello dell'Anonimo tanto temuto e lo si capisce dal contenuto del messaggio. -Ehi ciao Michelle! Volevo chiederti se vorresti venire con me a fare una passeggiata e passare un pomeriggio insieme. Ti  andrebbe?- E questa chi è ora? -Scusami, chi sei?- Seguono secondi di attesa in cui il mio cuore scalpita dall'impazienza. Poi sul display vedo il messaggio arrivato. -Posso chiamarti? Mi conosci stupida:)- Non aspetta neanche che io risponda che mi arriva la sua chiamata. -Michelle, ci sei?- Grazie alla sua voce tutto mi è chiaro. -Martina? Sei tu? Fammi indovinare, Daniel ti ha dato il mio numero, vero?- Alzo gli occhi al cielo, ironicamente. -Ammetto che potrei averlo costretto a darmelo ma per una buona causa... Allora, accetti la mia proposta?- Sono un po' titubante ma mi sono promessa che avrei provato a vivere e godere la mia vita d'ora in poi. -Certo. Quindi a che ora?-

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-Ehi ehi ehi! Cos'è quel sorrisetto sulle tue labbra? Cosa nascondi Michelle Martini? Sai che sono tutta orecchi!- L'energia e la positività della ragazza al mio lato rende allegra anche la sottoscritta. Un risolino esce dalla mia bocca. -Beh... sono felice di sapere che sono una buona compagnia per te.- La guardo in viso e noto un piccolo neo nella parte sopra il labbro superiore di Martina. Li ho sempre interpretati un simbolo di eleganza e compostezza, ma al tempo stesso di simpatia. -Anche se in parte è la verità, so che c'è un doppio fine e lo scoprirò cara amica mia, stanne certa!- Sorrido per il fatto che mi abbia reputato sua amica. Osservo il verde dell'erba nella piazza a un lato e la strada trafficata dalle automobili all'altro. Nonostante io abbia passato quasi diciotto anni in questa cittadina, ogni volta che la guardo è come riscoprirla e ammirare quanto sia fantastica con la sua bellezza. -Ehiii, ci sei, Michelle???- Le grida di Martina (oltre a farmi spaventare) attirano l'attenzione delle persone sedute nel parchetto nel piazzale. -Shhh, ma sei pazza?!?- La ammonisco. Poi, dopo brevi istanti di silenzio tra noi due, scoppiamo a ridere. -Vieni, andiamo in questo bar a prendere qualcosa!-

Questo bar lo conosco come le mie tasche. Quando ero giù di morale mio zio Tony mi portava qui e riusciva a strapparmi un sorriso con un gelato e i suoi modi simpatici di fare ma da quando è andato al nord per motivi di lavoro, mi ha lasciata senza nessuno con cui confidarmi e passare il tempo. L'ho sempre considerato l'amico che non ho mai avuto perché è di una vitalità unica ed è molto giovane. Quando mi ha lasciata, le prime settimane mi sentivo persa, poi mi sono abituata ma la nostalgia è sempre presente ed affiora ogni volta che ci ripenso. Ma ora, ritrovarmi in questo bar dopo almeno dodici anni mi strappa un sorriso perché so che il nostro legame è ancora forte e neanche la distanza può distruggerlo. Cerchiamo di sentirci via messaggi e videochiamate il più spesso possibile ma ovviamente non è la stessa cosa di averlo vicino a te.

-Cos'è quel sorrisetto, Michelle?- Martina mi si para davanti in tutta la sua bellezza facendomi sentire (come sempre) un mostro. -Oh niente, ero immersa nei ricordi. Dai, sediamoci a un tavolino.- Dietro il bancone c'è sempre la giovane ragazza di nome Federica vestita da cameriera. Lavora qui da soli due anni ma si è adattata presto all'ambiente, forse essendo a conoscenza che la sua bellezza attira più clienti. La signora De Angelis (la proprietaria del negozio, dopo la morte del marito) è sempre stata come una seconda mamma: è gentile, dolce e premurosa. Lo stesso non si può dire del figlio. Non l'ho mai sopportato. E' iscritto alla mia stessa scuola ed è popolare quasi quanto Daniel. Il problema è che Matteo ha un ego smisurato, è scorbutico e sbruffone. Cerca di far colpo su tutte le ragazze di scuole ma anche di questo bar, che poi è il suo. Quasi non mi accorgo di essermi seduta su uno sgabello del tavolino e che Martina mi osserva quasi come se fossi un esperimento scientifico. -Allora, mi sembra tu conosca questo bar... Come mai? C'entrava un ragazzo?- Nel momento in cui sto per risponderle, vengo bloccata da una voce molto familiare. -Oh sì, puoi contarci bellezza. Michelle era pazza di me e lo è tutt'ora! Non ho ragione piccola?- Non ci posso credere: parli del diavolo e spuntano le corna. Mi giro di scatto verso la voce e vedo che ha in mano un vassoio con due bicchieri di Coca Cola. Sbuffo sonoramente, già con le guance in fiamme. -Non hai per niente ragione e non chiamarmi più con quel soprannome!- Gli lancio un occhiataccia e poi rivolgo lo sguardo verso Martina, che sembra essere in un altro mondo, gli occhi brillanti puntati su Matteo. Oh no, non dirmi che ti piace! -Come ti chiami dolcezza?- Perfetto, è iniziata la missione "Corteggi Martina"... -Martina Rossi, piacere di conoscerti...- -Matteo De Angelis, piacere mio tesoro!-Il sorriso di Martina ora è arrivato alle stelle: qui si mette male! -Bene Matteo, direi che puoi tornare a lavorare siamo apposto qui.- E' vero, non lo nego il fatto che sia bello: due occhi di ghiaccio accentuati da capelli neri non si ignorano di certo ma anche il carattere è importante! I due continuano a lanciarsi frecciatine e sono sorpresa: Matteo non ha mai avuto lo sguardo fisso su una ragazza per più di due minuti e poi sono certa che anche la mia amica ha notato l'intensità nei suoi occhi quando si posano su di lei. Ho paura che possa affezionarsi a Matteo e poi soffrire quando la tradirà per un'altra ragazza com'è solito fare lui. Vabbè non mi resta che concentrarmi sulla mia bibita.

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Finalmente, mezz'ora dopo riusciamo ad uscire da quel maledetto bar e Martina è (se possibile) ancora più vivace e allegra del solito. -Oddio Michelle! Ma lo hai visto?!? Quel ragazzo è un figo assurdo! Quindi lo conosci? Mi devi raccontare tutto su di lui!- Ecco la parte che temevo di più: è innamorata cotta di Matteo... Non posso farla soffrire per uno stronzo senza cuore. -Martina ascoltami... So che sei rimasta ammaliata dalla sua bellezza ma ho paura che ti possa far soffrire e io non voglio, so come ci si sente e non augurerei a nessuno tanto dolore. Promettimi che starai attenta e sarai prudente. Sei l'unica persona che riesco a definire amica e non voglio che anche tu ti allontani da me.- Stiamo camminando verso il punto della città in cui c'è più movimento e folla, dove ci sono più negozi e palazzi. Al mio fianco c'è solo silenzio. Sospiro frustrata. -Ti dirò tutto ciò che vorrai su Matteo ma tu me lo devi promettere, Martina.- Si gira verso di me e mi prende a braccetto. -Te lo prometto ma ora...- Mi tira verso un negozio di abbigliamento. -Un po' di shopping!- -Odio fare shopping, mi sento a disagio. Non c'è niente che vada bene per il mio fisico.- Provo a ribattere ma ormai mi ha già catapultata dentro.

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Sono passati tre giorni da quando siamo andati in quel negozio a fare shopping e inutile dire che non ho trovato niente di adatto a me. Beh... ormai non mi fa nè caldo, nè freddo. Mi dà solamente fastidio che Martina abbia acquistato quasi tutto il negozio a partire da minigonne e shorts. E inutile dire che le stanno una favola... Siamo uscite tutti questi tre giorni e sento che finalmente ho trovato l'amica che tanto desideravo: ci sono voluti soltanto 17 anni (ironicamente)! Mi arriva un messaggio da Martina e uno da Daniel. Decido di leggere quello della mia amica in modo da lasciare quello del mio ragazzo (il mio ragazzo, da non credere!) per ultimo, per poterlo assaporare al meglio!

-Ehi cara, ho una sorpresa per te! Mi iscriverò alla scuola tua e di Daniel, contenta? Ci vediamo lì già stamattina! Ciaoooo- 

-Che bello! Sono felice, così potremo vederci ogni mattina! A dopo allora!-

Bene, ora a noi due Daniel!

-Un buongiorno speciale alla ragazza più bella di tutte!- Sul mio viso si fa strada un sorriso e il mio cuore ovviamente va a mille. -E un buongiorno speciale al ragazzo più stupido di tutti! Ci vediamo dopo.-

Quando sono pronta (maglia rossa, leggings neri, sneakers nere e una felpa nera sopra la maglia), mi dirigo verso la scuola, elettrizzata dal fatto che vedrò le due persone che mi stanno cambiando la vita. Arrivata lì, vado verso il mio armadietto e prendo i libri che mi serviranno per la prima ora. Mentre sono voltata verso l'anta dell'armadietto, mi sento afferrare dai fianchi da due mani che riconoscerei sempre. Mi giro e quando vedo la persona di cui sono innamorata persa, poggio le mani sul suo petto e gli lascio un bacio a stampo sulle labbra piene e rosee. Ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di domandarmi come faccia ad essere così bello. Daniel è ogni giorno più bello, oggi ancora più del solito: indossa una maglia bianca con scollo a V (che evidenzia i muscoli), un paio di jeans neri ad alta moda, un paio di sneakers nere e una felpa nera con il cappuccio. I capelli a spazzola e gli occhi verdi completano il tutto. Mi sto sciogliendo davanti a tanta bellezza e sento che sto per cadere quando mi rivolge un sorriso beffardo, consapevole dell'effetto che ha su di me. Ricambio il sorriso e gli prendo la mano, intrecciandola alla mia. -Ma guarda, la mia ragazza è diventata scorbutica da un giorno all'altro! E l'unica soluzione per addolcirla è rivolgerle il mio miglior sorriso!- Gli dò un colpetto sulla spalla, in modo scherzoso. -Ehi, io non sono scorbutica e il tuo sorriso non mi fa nessun effetto.- Mento inutilmente. -Oh beh, questo è da vedere. Lo so che effetto ti faccio piccola, non negarlo.- Mi fà un occhiolino e cerco con tutte le mie forze di resistere a non arrossire. Ovviamente è inutile: ho gli occhi a cuoricino. Dannazione! Solo adesso mi accorgo che ha ancora le mani appoggiate sui miei fianchi. Mi rivolge di nuovo il suo sorriso beffardo. Mi si avvicina e posa le sue labbra sulla mia fronte, dolcemente.

-Ehi ehi ehi, piccioncini! Scusate il disturbo ma sono una nuova studentessa in questa scuola!- Martina è comparsa al nostro lato correndo letteralmente e gridando. Mi catapulto su di lei coprendole la bocca per non attirare ancora più attenzione. Sento Daniel che ride dalla mia reazione. Quando mi giro per guardarlo, scoppio a ridere anche io seguita dalla sorella. La sua risata cristallina si blocca però quando i suoi occhi si posano su un ragazzo che la sta fissando e da come si guardano, si conoscono. Poi focalizzo per bene il ragazzo e vedo che è Matias. Anche Daniel ha seguito lo sguardo della sorella e dal modo in cui si irrigidisce, vedo che è nervoso e agitato. Matias si avvicina piano a noi mentre Martina cerca di scappare e di deviarlo. -Guai in vista vero?- Borbotto. Daniel annuisce, passando il braccio attorno alla mia vita. -Sì, guai in vista.-

E' dal dolore che si può ricominciare #Wattys2019 [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora