Non mi accorgo nemmeno della prof. che gira i tacchi e si allontana soddisfatta del suo lavoro portato a termine. Sono rimasta con un'espressione incredula sul viso ma a risvegliarmi da quello stato di trance è la voce bassa e roca di Daniel.
Cerco di nascondermi il più possibile dal suo sguardo penetrante, aggiustandomi il meglio possibile l'enorme felpa nera che mi ritrovo ancorata addosso come scudo. -Allora, andiamo?- La mia risposta coordinata ai miei passi incerti si fa a malapena sentire e dubito, anzi spero, non l'abbia sentita -Come se avessi altra scelta-
Inizio a camminare lentamente dietro di lui, con la sua schiena come visuale. Abbasso lo sguardo nel momento in cui il chiacchiericcio insistente degli studenti di tutta la scuola, si trasforma in un esagerato silenzio durante il quale (addirittura!) riesco a sentire il respiro del ragazzo al mio fianco.
Il mio respiro non lo sento, bloccato come un magone al centro del petto, quando sento bisbiglii al nostro lato, riguardanti me e il nuovo arrivato. -Perché stanno camminando insieme quei due?- -Cosa ci fa con Martini?- Questa è Stefania. -Non è possibile..!- Jennifer. -Potevo capire con un'altra ragazza, ma con la più sfigata di tutte no!- -Povero Daniel, sai che noia mortale a stare vicino a lei!- -Che poi perché?- Sorpasso Daniel, affretto il passo e nascondo il viso in procinto di far fuoriuscire le lacrime che...troppe volte sono stata incapace di trattenere; troppe volte mi sono lasciata andare ad un pianto liberatorio, confermando quello che le persone credono di sapere su di me: una ragazzina sfigata, sola e depressa con tanti problemi.
°°°°°
La campanella suona e per fortuna tutti ritornano nella propria classe. Sento il mio cuore battere all'impazzata, con una voracità in grado di divorarmi tutta. Poso una mano su di esso, come se volessi farlo calmare per impedirgli di uscire dalle costole. Un nodo alla gola mi costringe ad alzare gli occhi al cielo, come a pregare qualcuno di liberarmi da questa spiacevole sensazione che ormai mi rinchiude tra le tenebre. Ma la grazia non arriva. Al contrario!
Davanti a me, noto Daniel che mi fissa con espressione corrucciata, intenta a squadrarmi come se fossi un alieno atterrato adesso su questo mondo. E' appoggiato al muro, con le mani nelle tasche dei jeans neri che aderiscono in parte sì e in parte no alle sue gambe dai polpacci allenati. Poi, con uno slancio, si stacca dalla parete blu dinanzi a me e viene verso di me.
Subito mi volto verso la parete prima dietro la mia schiena. -Ehi..- La sua mano si poggia delicatamente sulla mia spalla e il mio cuore batte ancora più di prima: non credo di poter reggere altre emozioni per adesso. Con un po' di coraggio riesco a redarguirlo almeno un po'. -Vattene. Non ti avvicinare.- dico in un filo di voce strozzata dalle lacrime. Non voglio fargli notare la mia fragilità che incombe su di me in questo momento più del normale.
-Mi spieghi cosa ti prende? Come ti chiami innanzitutto?- Il suo tono è insistente e sento il suo respiro sui miei capelli, che danzano leggermente sotto di esso. Asciugo (con fare tremante)con la manica della felpa stritolata tra le dita della mia mano stretta a pugno, le lacrime che scorrono a fiotti sul mio viso straziato di dolore. -Michelle. Mi chiamo Michelle.- Traendo un respiro profondo, mi giro verso Daniel che mi sta fissando meravigliato. -Perché piangi? Per quello che ho sentito dire da quelle persone?- Lo guardo negli occhi e commetto un grave errore: vedo una luce diversa infondo ad essi, come se provasse pena per me. Io non voglio far provare pena a nessuno. Me la so cavare da sola. Annuisco piano e metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, muovendo un po' gli occhiali neri. Li aggiusto di fretta, provando disagio sotto il suo sguardo insistente in attesa di una risposta più completa da parte mia.
Non lo accontento e poso delicatamente una mano sul suo petto, cercando di scansarlo in modo da farmi passare. Il suo sguardo si posa proprio lì dove quel contatto mi provoca un incendio totale. Ma tutto mi aspettavo, tranne lo sguardo duro e la frase che mi rivolge ora: -Tu ora non te ne vai, fin quando non mi rispondi.- Abbasso lo sguardo. -Cosa te ne importa...- in un sussurro poco udibile. E i suoi denti, i suoi denti perfetti e bianchissimi, accompagnano la risata che si propaga fin dentro al mio cuore. Una risata bellissima accompagnata dall'andamento spontaneo all'indietro della sua testa. Una risata roca, misteriosa al contrario di come si presentava lui. Lui che era apparso agli occhi di tutti, (compresa me), un ragazzo impacciato, solare e con spirito d'avventura. Poi la sua risposta: -Di te? Niente. Non m'importa niente.-
Hey! Come vi sembra Daniel caratterialmente e fisicamente? Vi è piaciuto questo capitolo? Grazie per le letture, i voti e i commenti.. continuate a farlo! Vi voglio bene, ciao!❤
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E' dal dolore che si può ricominciare #Wattys2019 [Completa]
Romance[COMPLETA] Michelle è una bellissima ragazza con un'amorevole famiglia. E' studiosa, ama la musica e ama i libri d'amore che sono le uniche cose che la allontanano dalla dolorosa realtà. Michelle è timida e introversa e rimane isolata dalle persone...