Capitolo 20

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Sento una superficie morbida sotto i miei polpastrelli, non capisco dove mi trovo. Sono madida di sudore e mi dimeno nello spazio. Poi, apro gli occhi di scatto e mi alzo a sedere. Sono nel grande letto della camera di Daniel... che ci faccio qui? Ricordo che ieri sera, dopo aver giocato alla play con Daniel ero troppo stanca per tornare a casa. Così, dopo aver mandato un messaggio a mia madre dicendo che ero a casa di una mia amica (al quale lei ha risposto con: "E da quando hai un'amica? Non la conosci, stai attenta. Comunque sono felice per te. :)", mi sono addormentata sul divano perché il letto era comunque di Daniel e anche se lui mi ha chiesto di andare nel suo letto, non potevamo dormire insieme! Quindi ho preferito dormire sul divano in modo che lui stia nel suo letto senza che io dia ulteriore disturbo. Ma allora come faccio a trovarmi nel suo letto adesso? Decido di alzarmi e di andarmi a sciacquare almeno un po' in modo da eliminare il sudore che appiccica il tessuto del pigiama alla pelle. Odio questa sensazione e questo cattivo odore! Corro in bagno e apro la porta istintivamente. Trovo Daniel in bagno, nella doccia che, imperlata dal vapore nella stanza, copre la figura al di dietro. -Piccola, sei tu?- Sono impalata proprio sull'uscio della porta, impietrita e a fuoco, affascinata e stupita. Annuisco, pur sapendo che non può vedermi. Perché devo sempre fare figure?!? -Ehi...- Daniel fa capolino dalle ante della lussuosa doccia in vetro e fa grondare goccioline di acqua sul tappeto nero. Mi si mozza il respiro: quanto cavolo è bello?!? Le goccioline scendono a fiotti delineando i lineamenti marcati  al punto giusto del viso, i capelli sono schiacciati dal peso dell'acqua e sparati da tutte le parti. -Scusami, volevo rinfrescarmi un po'... Torno dopo.- Dico emettendo un flebile suono. Esco dalla stanza e mentre vado in cucina in cerca del mio telefono, mi rendo conto di sentirmi delusa del fatto che non abbia fatto resistenza, cercando di farmi rimanere in bagno con lui. Che si sia pentito di ieri?
Scuoto la testa. No, me lo ha promesso, non sarebbe cambiato. Ma, la parte ferita di me inizia a dubitare e una cicatrice in fondo al mio cuore si riapre appena. Le ferite le puoi lenire con tanto sforzo dopo molto tempo ma non spariscono, rimangono lì, cicatrizzate ma tu devi essere forte abbastanza da non farle riaprire. Devi contare solamente su te stessa.

Ma mi ha chiamata piccola e questo mi fa accendere una speranza.

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Daniel fa il suo ingresso in cucina con una tuta che gli sta davvero benissimo. Mi trova sul divano e mi guarda sorpreso. -Vuoi qualcosa da mangiare?- Arrossisco. Certo che a vedere di prima mattina un ragazzo del genere, nudo in una doccia..! Che mi prende?!? -Sí, grazie.- Prende un cornetto confezionato dal mobile al lato del frigo e mi prepara un cappuccino. -Perché mi trovavo nel tuo letto stamattina? Mi ero addormentata sul divano e ti ho detto che non volevo dormire in camera tua...- Fa un sorrisetto divertito. Aspetta... - Non è che hai dormito con me? Nello stesso letto?!?- L'idea mi piace, eccome! Ma non mi sembra corretto... -Tranquilla, non mi permetterei mai di dormire con te senza il tuo consenso. Però ammetto che ti ho guardata dormire.- Vado a fuoco, stavolta davvero. Sospiro e porto la mano alla fronte. Che vergogna!!! -Vado in bagno!- Noto la sua faccia un po' delusa. Corro catapultandomi in bagno. Mi lavo un po' e quando esco, tutta profumata, lo incontro davanti la porta. -Scusami, non ti volevo urtare. È che... non so che mi prende, non mi capisco. Quando sono con te perdo il controllo e non capisco cosa provo davvero!- Mi avvicino a lui. -Credimi Daniel, neanche io so cosa mi prende quando sono con te.-

E' dal dolore che si può ricominciare #Wattys2019 [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora