Capitolo 31

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Che bello fare la doccia appena sveglia! Mi dà un senso di felicità ed energia e non so se è davvero per la doccia o (probabilmente) per il fatto che fra mezz'ora vedrò Daniel a scuola. Credo più la seconda opzione; decisamente. Quando esco dalla doccia tutta profumata e avvolta in un asciugamano, sento il suono della notifica del mio telefono. Il mio cuore inizia a battere  velocemente con la speranza che sia lui. Ma quando leggo "Anonimo", proprio quell'anonimo, le mie gambe cedono e mi ritrovo con la pelle nuda contro il pavimento gelido del bagno. Non è possibile, proprio ora che iniziavo a sorridere e ad accantonare i problemi, ecco che si ripresenta quello che mi rende più ansiosa di tutti gli altri. Con il respiro mozzato, la fronte madida di sudore al di sopra delle goccioline d'acqua e le mani tremanti, mi faccio coraggio e leggo il messaggio.

Ma che carini che siete! Ora che le cose vanno così bene, ci siamo noi che roviniamo tutto, giusto? Ma è così che deve essere, lui è mio e giuro che se non ti allontani il più presto possibile da lui, te la vedrai con noi. Spero farai come ti abbiamo detto altrimenti... aspettati di tutto cara Michelle!

Con gli occhi sgranati dalla paura, mi vesto e quando sono pronta, esco di casa e mi dirigo a scuola. Solo quando vedo la facciata dell'istituto davanti a me, mi accorgo che mi sono estraniata dal mondo e sono volata nel mio. Osservo cosa ho indossato: maglia aderente rossa e jeans neri. Un bell'outfit e se non fosse per il fatto che sono sconvolta per il messaggio, mi farei i complimenti per il cambio di look. Ma non è questo il momento.

Vedo Daniel parlare con un gruppo di amici (tra cui anche ragazze, cosa che mi innervosisce non poco). Nonostante tutto, mi sento imbarazzata da ciò che è successo ieri sera ma devo parlargli. So che il messaggio si rivolgeva a lui, devo stare lontana da lui ma se gli farebbero del male? Non me lo sarei mai perdonato. Mi avvicino al gruppo e arrivata lì scorgo Stefania e Jennifer in mezzo ai ragazzi. Brividi percorrono il mio corpo quando mi guardano con irritazione e nervosismo come se dovessi cogliere qualcosa di evidente. Decido di ignorarle. Poso la mano sulla spalla di Daniel che si gira confuso. Quando vede che sono io mi sorride. -Ciao.- Mi saluta felice ed è come se i miei problemi sono come svaniti nel nulla per una frazione di secondo. Quando il sorriso gli muore sulle labbra notando la mia freddezza e distanza, il mio cuore si congela. E' come se l'unico spiraglio di luce che mi ha colpito e mi ha dato speranza, ora si sia riparato dietro un albero che gli ostacola di raggiungermi nuovamente. -Ciao, puoi venire con me? Devo parlarti. E' importante.- Annuisce, poi rivolto alle persone del gruppo dice: -Scusatemi ragazzi, devo andare.- 

Quando mi prende la mano, una miriade di farfalle si manifestano nel mio stomaco e le mie guance (come sempre) si colorano di rosso. Mi porta dietro la scuola, nel luogo più appartato del cortile e mi spinge al muro. Poggia le mani al muro, al lato della mia testa in modo da non farmi scappare. -D-Daniel io...- Poso la mano sul suo petto cercando di fermarlo un attimo. -No, piccola. Prima di tutto voglio salutarti. Quella maglia e i jeans mi fanno impazzire.- Mi scappa un sorrisetto. -Ma mi hai già salutata!- Mi prende il viso tra le mani e mi guarda sornione. -Intendo un saluto più bello.- Alzo gli occhi al cielo, divertita. Quando sento le sue labbra morbide sulle mie, sussulto per la sorpresa. Ok, non sono per niente esperta in queste cose. Ricambio al bacio e quando Daniel sorride, sul mio viso si stiracchia anche un sorriso felice. Vorrei essere così a mio agio e serena per sempre ma purtroppo non è possibile, evidentemente.

Quando ci stacchiamo, siamo senza fiato e nei suoi occhi vedo una luce di sollievo e felicità. -Ho sempre sperato succedesse tutto questo.- Aggrotto le sopracciglia, guardando il suo viso perfetto come tutto il resto. -Cosa?- -Tu con me, io con te. I tuoi occhi, le tue labbra e la tua bellezza a fare da sfondo alle sensazioni che mi fai provare.- La mia vista diventa offuscata e solo quando Daniel mi abbraccia, mi rendo conto di stare tremando. -Ho paura.- Sussurro a singhiozzi sul suo petto. -Piccola, di qualsiasi cosa tu voglia parlarmi io sono qui.  Fidati di me.- Camminiamo per un po' e, trovati dei gradini in pietra sotto una porta di vetro che porta in un corridoio mai visto della scuola, ci sediamo lì. Lo guardo negli occhi e vado dritta al punto. -Mi è arrivato un nuovo messaggio di Anonimo.- Accigliato, mi guarda. -Credevo avesse smesso!- Ricomincio a singhiozzare e solo la sua mano stretta alla mia, mi fa calmare lo stretto indispensabile a farmi continuare. Gli sorrido riconoscente per quello che sta facendo per me. -C'era scritto che... vabbè ti conviene leggere.- Sorride in modo forzato mentre io prendo il telefono dalla tasca del giubbotto. Mentre legge, osservo il suo cambio di espressione in volto. Dapprima curioso e titubante, poi confuso, poi innervosito. Quando alza lo sguardo dal display e guarda verso la strada, sento un vuoto dentro me. -S-Sta parlando di me, vero?- Lo pensa anche lui. -Spero di no, ma è l'unica soluzione che mi viene in mente. Comunque sono più di uno, ha scritto noi...- Lo guardo in attesa della sua opinione. -Andrà tutto bene, credimi. Non ti succederà niente. Mi prenderò io cura di te. Siamo solo io e te; io ho te, tu hai me, ok?- Annuisco e sento nuovamente le lacrime scendere rigando il mio viso. Daniel mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla, mentre con il braccio circonda la mia vita. Nonostante tutto, un sorriso spunta leggero sul mio viso. Ora io ho lui e lui ha me. Sarà il mio mantra d'ora in poi. 





E' dal dolore che si può ricominciare #Wattys2019 [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora