Capitolo 5 - Il piano

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- E se davvero avessi ucciso il mio migliore amico?

Il mondo di lei sembrava essersi fermato. Era come se il tempo si fosse bloccato e in quel momento sentì l'aria abbandonarle i polmoni. Emise un sospiro mentre cercava di elaborare le parole. Chan si alzò con un'espressione soddisfatta sul viso prima di fare due passi indietro per ammirare la sua espressione scioccata. Amava sapere che le sue parole avevano avuto effetto su qualcuno, era passato un po' di tempo da quando qualcuno ascoltava attentamente ciò che aveva da dire.

Alzò gli occhi al cielo per un momento prima di lanciare le braccia su entrambi i lati del suo corpo. - Che pazzia, vero? - Gridò alle nuvole, facendola tornare alla realtà. Lo guardò mentre emetteva una piccola risata, poi si lasciò cadere sul pavimento e si sedette a gambe incrociate di fronte a lei. Non poté fare a meno di notare quanto fosse attraente quando rideva. Era uno spettacolo molto più piacevole del suo solito cipiglio.

- Normalmente, questo è un suggerimento che dovrebbe farti capire che non sono una persona con cui passare il tempo. - Dichiarò Chan come dato di fatto, come se fosse ovvio da sempre.
- Allora immagino di essere pessima a cogliere suggerimenti. - Rispose lei con nonchalance. Chan cercò di mantenere una faccia impassibile, ma il suo commento lo sorprese. Pensò che lo avrebbe trattato allo stesso modo, esattamente come facevano tutti gli altri. La sua risposta gli rese difficile trattenere un sorriso e lo odiava.
Era passato così tanto tempo da quando qualcuno della sua età aveva avuto una conversazione con lui e tanto meno lo faceva sorridere. Sospirò mentre guardava le sue mani appoggiate sul grembo.
- Hai mai desiderato di svanire e basta? - Chiese tranquillamente attirando l'attenzione di Chan. La guardò mentre faceva oscillare i suoi piedi avanti e indietro, facendola sembrare giovane e innocente.
- Cosa te lo fa pensare? - Riflettè. Lei scrollò le spalle con un piccolo sorriso prima di rispondere.
- Non vuoi rispondere?

- A volte. - Rispose Chan, i suoi occhi incontrarono quelli di lei. Nessuno dei due parlò per un po', trovando il silenzio confortante. Furono interrotti dal suono della campanella, che segnalava l'inizio delle lezioni. Chan gemette prima di alzarsi da terra e andarsene senza dire un'altra parola. Osservò la sua figura scomparire mentre la porta si chiudeva dietro di lui, bloccando la visione del ragazzo biondo.
- Ciao. - Sussurrò.

Fece un respiro profondo, preparandosi mentalmente per il resto della giornata scolastica. Lasciò il tetto e si fece strada attraverso i corridoi affollati. Tenne la testa bassa provando a fare del suo meglio per evitare di attirare attenzioni indesiderate. Sapeva di essere fissata semplicemente per essere la "ragazza nuova", che era prevedibile, ma stava iniziando a diventare fastidioso.

- Hey! [T/N]! - Urlò una voce maschile sovrastando quelle degli studenti chiacchieroni.
Si guardò intorno prima di vedere Jungsoo correre da lei dall'altra parte del grande corridoio. Notò il suo gruppo di amici osservarla attentamente dai loro armadietti, facendola sentire nervosa. Non le piaceva l'attenzione, specialmente da parte di un gruppo di adolescenti famosi.

- Ciao. - Salutò il ragazzo dai capelli flosci che sorrise.
- Mi stavo chiedendo se avessi bisogno di un tutor di matematica, visto che gli esami sono a pochi mesi di distanza e ti ho sentito dire che non la capisci molto, ed io sono bravo in matematica. - Si offrì Jungsoo mentre si grattava goffamente la nuca.
- Oh. - Cominciò, non sapendo esattamente cosa dire. La verità era che si sentiva davvero indifesa in classe durante matematica, ma non voleva passare il tempo da sola con Jungsoo. Sembrava carino ma non si fidava di lui e le facce compiaciute dei suoi amici non stavano di certo aiutando.

- Non devi rispondere subito, prenditi il ​​tuo tempo per pensarci, hai comunque il mio numero se hai bisogno di me. - Aggiunse Jungsoo.
- Devo andare prima che faccia ritardo. - Affermò, sentendosi improvvisamente disperata volendo scappare dagli sguardi costanti dei suoi amici. Si allontanò, senza nemmeno dare al ragazzo confuso la possibilità di rispondere.

Entrò nella classe d'inglese sentendosi in ansia di rivedere Chan per poi ritrovarsi di fronte alla sua sedia vuota. Rimase totalmente sconcertata riguardo a dove si trovasse. Forse non lo conosceva bene, ma sapeva per certo che era sempre il primo ad entrare. Doveva essere rimasta goffamente in piedi sulla soglia per una quantità allarmante di tempo dato che ricevette sguardi strani da parte di molte persone le quali erano già sedute.

- Se pensi di esserti persa, non lo sei. - Disse una ragazza con gli occhiali dal fondo della classe, strappandola dai suoi pensieri interiori.
- Hai inglese in questa classe ora. - La ragazza ridacchiò mentre continuava a vedere la sua spressione perplessa.

- Grazie. - Rispose nonostante la ragazza abbia frainteso la situazione. Si diresse verso il suo solito posto di fronte a quello di Chan, ma la sua assenza fu tutto ciò a cui riusciva a pensare per l'ora successiva.

- Non dovresti essere a scuola adesso? - Interrogò Sungjin mentre Chan si avvicinava al gruppo.
- Woah... chi ti ha fatto incazzare? - Disse Kang Dae tra le risate alla vista della faccia insanguinata di Chan. Roteò gli occhi, non sentendosi in vena di spiegare gli ultimi quindici minuti del suo giorno di scuola. Il resto del gruppo fissò la faccia insanguinata di Chan e i pugni pieni di tagli.
- Spero che quel qualcuno sia più fottuto di te! - Osservò Minjae mentre fece un cenno verso il viso di Chan.

Chan fece scivolare le spalle al muro del minimarket e si sedette sul terreno freddo con la testa tra le mani. Odiava che nel momento del bisogno correva da quei ragazzi ma in quel momento sapeva che essere da solo con i suoi pensieri era una cattiva idea e non poteva andare a casa o tornare a scuola considerando lo stato della sua faccia.

I cinque ragazzi guardarono Chan, non sicuro se avrebbero dovuto comportarsi come se non ci fosse oppure cercare di capire cosa fosse successo. A dire la verità, a quei ragazzi importava di lui, lo vedevano come un fratellino e avrebbero fatto qualsiasi cosa per lui... tranne un membro.

I pensieri correvano nella mente di Chan a un milione di miglia all'ora. - Perché lo scopro solo adesso? - Sussurrò. La sconvolgente verità del suo passato stava iniziando a rivelarglisi nuovamente ed era molto peggio di quanto avesse mai immaginato. Come avrebbe dovuto vivere con se stesso ora che non era più nell'oscurità.
- Channie? Stai piangendo? - Jaeyoung si accovacciò accanto a Chan. I ragazzi non avevano mai visto Chan piangere prima, nemmeno quando si chinò sul cadavere del suo migliore amico. Si asciugò immediatamente le lacrime calde che gli gocciolavano sulle guance sanguinanti.

- Oh Dio, stai piangendo sul serio! - Jaeyoung non riuscì a nascondere la preoccupazione nella sua voce.
Gli piaceva molto stuzzicare il minore, ma ora che sembrava così vulnerabile Jaeyoung non era sicuro di come reagire. Chan si asciugò le lacrime restanti usando la maglietta della scuola, prima di alzarsi in piedi con fare coraggioso.
- Andiamo fuori stasera! Voglio scatenarmi per un po'. - Propose Chan provocando sgomento ai cinque ragazzi. Non avrebbe potuto essere più lontano dalla verità, ma Chan aveva un motivo alternativo.
- Vuoi uscire... con noi? - Kangdae sollevò un sopracciglio per l'insolita richiesta del minore mentre gli altri si scambiarono l'un l'altro sguardi sorpresi.

- Certo, perché no! - Chan scrollò le spalle e forzò un sorriso.

- Va bene allora, conosco un posto dove andare. - Annunciò Kangdae al gruppo. Chan si sentì contento di se stesso. Il suo piano aveva funzionato ed ora era un passo più vicino a scoprire tutta la verità che circondava la morte del suo migliore amico.

Faded // Bang Chan (ITA) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora