- Che ne dici di raccontargli del 14 Ottobre?
Le parole di Chan mandarono un'espressione di orrore sul volto di Bora mentre le folle intorno a loro aumentavano di dimensioni, gli studenti si affrettavano a vedere di cosa si trattasse.
Guardò tra la coppia, avvertendo la tensione dell'edificio nel corridoio. Non aveva mai visto Bora sembrare così vulnerabile prima, ma lo sguardo supplichevole nei suoi occhi quasi la faceva sentire male per la ragazza, ma non abbastanza per fermare Chan. Era giunto il momento che la ragazza pagasse il prezzo per le sue azioni e dallo sguardo subdolo negli occhi di Chan, capì che non poteva fermarlo.
- Per favore, non farlo. - Gli sussurrò Bora, provocando una leggera esitazione quando il suo cuore cominciò a battere, ma diminuì rapidamente. Non era sicuro se fosse il momento giusto per una rivelazione agli studenti che erano rimasti in piedi accanto al loro presidente di classe per così tanto tempo, ma una volta che sentì stringere la presa di lei sulla sua mano, sorrise alla ragazza spaventata, riacquistando la fiducia in lui stesso.
Chan infilò la mano libera nella tasca del suo blazer dell'uniforme per rivelare un pezzo di carta spiegazzata. La realizzazione la colpì mentre capì esattamente cosa stava per fare Chan. Sfilò la mano dalla piccola di lei e tenne il foglio davanti a sé prima di schiarirsi la gola e recitare la prima frase scritta nella calligrafia ordinata di Inho.
- 14 Ottobre 2015.
Alzò lo sguardo su quello incantato Bora, con gli occhi spalancati per l'incredulità sapendo che il suo mondo stava per crollare. Sapeva che Chan aveva letto la lettera a lei destinata, ma non aveva mai saputo come sarebbe finita a casa di Dongwoo e sicuramente non si aspettava che Chan fosse la persona che la usasse contro di lei. Aveva sempre saputo che Chan provava qualcosa per lei e non lo aveva mai visto come una minaccia fino a quando non entrò nella sua vita.
Gli occhi di Chan scrutarono la lettera mentre cercava informazioni pertinenti da trasmettere agli studenti curiosi. Combatté indietro le lacrime mentre il nodo alla gola cresceva, minacciando di soffocarlo. Odiava pensare al suo migliore amico nel dolore e dopo aver letto la lettera indirizzata a sè stesso la sera prima, si sentiva ancora più in colpa per tutti i suoi errori nei confronti di Inho.
- La mia ragazza, ti amo con tutto quello che ho e, tuttavia, ti odio più di chiunque abbia mai incontrato. - Chan diede alla silenziosa [T/N] un rapido sorriso nel tentativo di distrarsi dal rimpiangere la sua azione. Lei annuì incoraggiante, riempiendolo del coraggio che stava cercando.
- Sei stata l'inizio della mia spirale discendente. Perché non ero abbastanza per te? Perché hai imbrogliato e mentito? Hai idea di come mi sentissi ogni giorno fingendo di non sapere che eri incinta del figlio di qualcun altro?
Sussulti multipli echeggiarono intorno al corridoio mentre la verità iniziava a svelarsi. Bora guardò freneticamente in ogni direzione, osservando le reazioni dei suoi coetanei alle parole di Inho. Alcuni studenti sussurravano in piccoli gruppi mentre altri mandavano sguardi scioccati e di disgusto nella sua direzione.
- N-non c'è nessuna prova che dimostra sia reale! - Balbettò Bora mentre si girava verso la folla, sperando che si schierasse con lei, ma dai numerosi sguardi cattivi che stava ricevendo, poteva dire che il supporto era l'ultima cosa che avrebbe ottenuto.
Chan sollevò la lettera in alto e la girò verso la folla. - Sapevo che lo avresti detto! - Lui sorrise, sentendosi grato che tutto sarebbe andato secondo i piani. - È la calligrafia di Inho! - Proclamò mentre la sua mano libera si allungava nella tasca per recuperare un biglietto d'auguri indirizzato a lui. Tenne le sue prove di fianco mentre la folla faceva passi avanti per esaminarle, annuendo e girandosi l'uno verso l'altro con un'espressione di stupore.
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Faded // Bang Chan (ITA) ✓
FanfictionLei era la nuova studentessa. Lui era una persona solitaria. Lei piaceva molto. Lui veniva frainteso. Lei lo trovò interessante. Lui non voleva averne niente a che fare. - Le persone sono come le medicine. Le usiamo per curare noi stessi per sentirc...