- Sai, questa è la tua seconda volta nella mia camera ed non ho mai visto nemmeno casa tua. - Fece notare Chan da dove si era sdraiato sul letto, si sdraiò accanto a lui mentre entrambi guardavano il soffitto.
- Il punto sarebbe? - Ridacchiò alla sua osservazione come mezzo per distrarsi dalla vera ragione per cui quella era la loro realtà. Suo padre non sarebbe mai stato d'accordo sul fatto che Chan fosse in sua presenza, ma non per via della loro casa, c'era qualcosa che non voleva che Chan sapesse. Aveva abbastanza negatività nella sua vita e lei sapeva che dirglielo avrebbe solo reso le cose imbarazzanti tra loro.
- Nessuno, immagino. Lo stavo solo sottolineando. Sento che c'è così tanto di te che io non so. - Si alzò a sedere e si voltò a guardarla, un'azione che lei copiò. I due si guardarono l'un l'altro per un momento prima di girare il suo corpo per affrontarla, appoggiandosi sulle sue ginocchia mentre si avvicinava a lei e le baciava la punta del naso. Il suo cuore svolazzò al piccolo gesto, ma le sue parole successive mandarono ansia attraverso il suo corpo.
- Dobbiamo parlare.
Si allontanò ma le prese entrambe le mani, annodandole insieme mentre si sedeva a gambe incrociate davanti a lei. Deglutì il duro nodo che si era formato in gola, minacciando di soffocarla con le sue stesse parole. Era nervosa ma sapeva esattamente cosa voleva dire, era solo questione di tempo prima che si aspettasse che lei si aprisse con lui.
Poteva avvertire il suo disagio e offrì un sorriso confortante mentre lei cercava il coraggio.
- Cosa vuoi sapere? - Gli chiese mentre iniziava a giocare con le dita.
- Tutto, ma in primo luogo, perché non mi hai detto che anche Jungsoo aveva una lettera? Sembra che tu l'abbia nascosta di proposito. - La guardò, osservandola mentre interrompeva il loro contatto visivo per guardare fuori dalla finestra della sua camera sulla strada sottostante.- Non è che la nascondessi, non è mai uscito l'argomento tra di noi. - Rispose lei, non osando ancora incontrare i suoi occhi. Sinceramente aveva paura che fosse deluso da lei o, peggio ancora, ferito. Chan era l'unica persona che lei aveva visto ferire più volte, ma non aveva mai mancato di avere un impatto negativo sui suoi sentimenti, come se fossero in qualche modo collegati ai suoi. La sua felicità era la sua, la sua tristezza le procurava dolore, le sue lacrime cadevano con la stessa velocità con cui il suo cuore le cadeva allo stomaco alla vista di loro.
- Era la risposta che speravi? - Si concentrò sulle sue dita che s'intrecciavano con le sue. Chan fece una pausa, le sue dita si congelarono e tutta la sua mente si afflosciò. Voleva saperne di più, come sapeva altro e quanto fosse davvero vicina a Jungsoo, ma Chan non voleva metterla a disagio né voleva rischiare la possibilità che diventasse geloso, quindi scelse di non farlo, sorridendo e annuendo invece.
La stanza divenne silenziosa, nessuno emetteva una parola ma invece si godevano semplicemente della presenza reciproca. Chan ascoltò attentamente il ritmo calmo ma costante del suo respiro, trovando il suono un po' confortante. - Ehi, guardami. - Disse così piano che sembrò quasi un sussurro. Alzò gli occhi per incontrare il suo sguardo, un piccolo sorriso che si formava su entrambi i loro volti alla vista l'uno dell'altro. - Voglio che tu sappia che qualunque cosa accada, mi avrai sempre. Non svanirò mai o scomparirò. Sarò sempre qui, accanto a te. - Lasciò la presa sulle sue mani e invece le posò su una delle sue guance prima di piegarsi e di posarle un rapido bacio sulle labbra.
Una piccola parte di lei voleva piangere dalla felicità per le sue parole, ma una parte più grande di lei nutriva paura, come se in qualsiasi momento scomparisse dalla sua stretta. Era come se sapesse che stava per succedere qualcosa di brutto, che avrebbe cambiato le loro vite per sempre in un istante, ma non sapeva cosa. Il fastidioso sentimento non se ne sarebbe mai andato, nemmeno mentre si sedeva di fronte al ragazzo sorridente che in quel momento sembrava così pieno di vita.
STAI LEGGENDO
Faded // Bang Chan (ITA) ✓
Fiksi PenggemarLei era la nuova studentessa. Lui era una persona solitaria. Lei piaceva molto. Lui veniva frainteso. Lei lo trovò interessante. Lui non voleva averne niente a che fare. - Le persone sono come le medicine. Le usiamo per curare noi stessi per sentirc...