Capitolo 19 - La [T/N] del passato

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- Come diamine conosci Inho? - Chiese Jungsoo. Gli occhi di Jiyeon si spalancarono per un secondo alla menzione del suo nome prima che lei guardasse la tomba dietro di lei, un piccolo sospiro lasciò le sue labbra. Tornò a concentrarsi su Jungsoo, che aveva gli occhi fissi sulla lapide dietro la ragazza bionda.

- Eravamo amici, immagino. - Rispose lei tristemente, con la testa rivolta verso il basso come se si vergognasse.
- Immagini? - Replicò, trovando la sua risposta leggermente offensiva. La sua testa si alzò per il tono aspro e la sua pelle pallida bruciò fino a diventare rossa.
- Non intendevo in quel modo, lo giuro! L'ho incontrato solo una volta, ma ha significato molto per me. - Si corresse Jiyeon. [T/N] guardò tra la coppia cercando di decodificare le loro espressioni facciali. Jungsoo sembrava profondamente pensieroso, uno strano contrasto con il suo solito sorriso viscido. Non era abituata a vedere questo lato di Jungsoo e sinceramente non le piaceva molto. La sua faccia travagliata le causava disagio, come se stesse per succedere qualcosa di brutto.

- Spiegati! - Chiese Jungsoo, sorprendendo entrambe le ragazze per il suo tono. Non aveva mai visto Jungsoo così intenso. Aveva le mani tremanti lungo i fianchi, le unghie che gli affondavano nei palmi. Voleva allungare la mano e aprirgli le mani appallottolate in pugni, ma scelse di non farlo.

Jiyeon combattè internamente contro i suoi pensieri nel fuggire e nascondersi da quella situazione, ma era stanca di tenere nascosto ciò che sapeva. Voleva che tutto finisse. Tutti i segreti, tutto, li voleva esternare e quello era il momento.

- 14 Ottobre. - Disse Jiyeon così piano che a malapena sembrava un sussurro. [T/N] e Jungsoo si girarono a guardarsi confusi, senza sentire ciò che disse. Jiyeon lo notò e tossì prima di chiudere gli occhi e ripetere. - Ho incontrato Inho il 14 Ottobre al ponte Mapo.

[T/N] e Jungsoo si scambiarono sguardi preoccupati, sapendo esattamente cosa intendesse con quella frase.
- P-perché eri lì? - Si pentì delle parole quando le lasciarono la bocca ma non poté fare a meno di trovarsi in cerca di chiarimenti.
- Tu! - Le sbottò Jiyeon per rappresaglia. - Ci siamo trasferiti a Seoul poco dopo che te ne sei andata. Che scelta avevo davvero? Eri andata via, ma io rimasi bloccata in quella vita passata.

Poco dopo rimase scioccata mentre Jungsoo fissava la tomba.
- Quindi, per rispondere a ciò che stavi chiedendo indirettamente, sì, ero lì per saltare giù, e anche lui. - Finì con disinvoltura, come se l'argomento non significasse nulla per lei. Jiyeon era determinata a sembrare forte, non era quella solita ragazza che stava sul bordo del ponte due anni prima. Ora tutto ciò che contava per lei era mostrale che era cresciuta come persona e non era più una credulona come una volta.

- È-è saltato giù? - Balbettò Jungsoo, i suoi occhi si chiusero e il labbro tremò.
- Nessuno dei due lo ha fatto. Ci siamo semplicemente seduti e abbiamo parlato per tutta la notte. - La voce di Jiyeon iniziò a spezzarsi verso la fine della frase e si maledisse mentalmente per quello. Jiyeon non era mai stata in grado di scuotere l'immagine del ragazzo dai capelli castani seduto sulla sporgenza del ponte, macchie di lacrime le scendevano sulle guance ma un sorriso triste si diffuse sul suo viso mentre si aggrappava saldamente a un pezzo di carta. Era sempre stata così grata che si fossero incontrati nel momento del bisogno e, tuttavia, sembrava ingiusto che solo lei fosse lì adesso.

Rimase in silenzio mentre cercava di comprendere gli eventi che li avevano preceduti incontrandosi sul ponte. Una piccola parte di lei era felice che Inho fosse stato lì per fermare Jiyeon. Aveva saputo che stava attraversando un periodo difficile a causa del bullismo, ma non aveva mai considerato il fatto che le sue azioni facessero sentire qualcuno così perso ed indifeso.
- Sono così fottutamente dispiaciuta. - Lasciò che le lacrime si riversassero liberamente. Meritava di essere lei quella che saltava giù da un ponte, non Jiyeon.

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