Capitolo 32 - Dubbi e date

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Bora osservò Chan mentre trascinava [T/N] nella direzione opposta lungo il corridoio, lontano dalla folla. Un'ondata di sollievo di breve durata la investì prima che volgesse lo sguardo su Jungsoo che la stava già guardando, uno sguardo freddo nei suoi occhi.

- Non posso dire che non ti meritavi quello schiaffo. - Commentò mentre gli studenti che si erano radunati annuivano in accordo.
- Perché lo fai? Non ti ho mai fatto niente! - Alzò la voce verso di lui, non provando altro che rabbia in quel momento. Jungsoo sorrise ma non era un sorriso sincero, era il tipo di sorriso che ti faceva venire i brividi sulla schiena, come se dietro di esso ci fosse qualcosa di sinistro, un piano oscuro o un'intenzione crudele che poteva distruggere una persona in un solo secondo.

- Hai ragione. Non mi hai fatto niente, ma vuoi sapere una cosa, Bora? - Jungsoo fece un passo più vicino alla ragazza, chinandosi per allineare il suo viso con quello di lei. Bora sentì il cuore battere forte nel petto, la sua rabbia svanire solo per tornare alla paura. C'erano così tante cose che non voleva che gli altri sapessero. Non l'avrebbero mai più guardata allo stesso modo. Tutta la sua reputazione si basava sul fatto che la verità non sarebbe mai stata svelata, eppure sembrava che il suo lungo regno come rispettato presidente di classe stesse per arrestarsi bruscamente.

- Nessuno ti ha mai fatto niente, specialmente Inho. Hai mai pensato a lui o a come si sentiva? Ti sei mai nemmeno fermata una volta a pensare che forse, solo forse, non stava bene? - Le sparò Jungsoo, pieno di quelle emozioni che aveva così disperatamente cercato di nascondere. Non passò un giorno in cui Jungsoo non sentiva la mancanza di Inho, dalle cose semplici come la sua risata contagiosa e il suo sorriso smagliante al suo lato premuroso, il quale avrebbe sempre perdonato gli altri e dato la priorità ai loro problemi. Forse era per quello che era diventato il più infelice. Dare via tutta la propria felicità per il bene degli altri e non ricevere niente in cambio, era destinato a lasciare nient'altro che un buco vuoto dove una volta era un'anima felice.

- Non sono stata io a spingere Inho! Chan ha fatto tutto da solo. Non puoi biasimarmi seriamente per la sua morte quando Chan è quello che lo ha spinto oltre la ringhiera del balcone! - Bora alzò la voce ma Jungsoo era riuscito a piantare un seme di dubbio nella sua mente. Conosceva i fatti, sapeva che Chan era la ragione per cui Inho non era vivo, sapeva che Inho era morto al tocco di Chan, lo vide con i suoi occhi e tuttavia le parole di Jungsoo le avevano lasciato interrogarsi. Forse avrebbe potuto essere prevenuto tutto. Forse se avesse fermato Inho nel bere, non avrebbe mai perso la pazienza con lei quella notte. Forse se gli avesse detto la dolorosa verità quando poteva non sarebbero mai stati su quel balcone in primo luogo. Forse se solo l'avesse calmato invece di urlargli non avrebbe mai alzato la mano come se avesse intenzione di colpirla, forse allora Chan non avrebbe mai reagito.

- Stai solo evitando totalmente quello che ti ho chiesto, quindi credo che dovrò fare la parte del cattivo e ricordarti quello che hai fatto. - L'angolo delle sue labbra si sollevò in modo arrogante, sentendosi più che pronto a farle tornare in mente le sue azioni terribili. Bora si bloccò, i suoi piedi incollati al pavimento mentre tutti gli occhi si posavano su di lei. Voleva urlare, gridare e persino piangere, ma il suo corpo tremante non avrebbe ascoltato i segnali del suo cervello. In quel momento si sentì impotente e debole. Per la prima volta nella sua vita non aveva più avuto il sopravvento sulla situazione. Non riusciva a controllare le sue azioni o i suoi sentimenti e tanto meno quelli di chiunque altro e la terrorizzava.

Jungsoo si girò verso una parte della folla prima di puntare il dito su Bora, tutti gli studenti gli davano ogni grammo della loro attenzione. - Bora non è chi ci ha portato a pensare di essere. - Cominciò, sparandole un sorrisetto prima di affrontare un'altra parte della folla. - Bora ha portato Inho a pensare che il suicidio fosse la sua unica opzione per le sue costanti menzogne e tradimenti! - Annunciò agli studenti. Un coro di sussulti seguì presto la sua affermazione, spingendolo a continuare, ma esitò.

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