Number 7

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Aveva detto "a domani" ma io dovevo lavorare, rubare chiedeva concentrazione e non potevo pensare a lui in quel momento.
Quando finii raccolsi il numero desiderato di portafogli mi avviai verso il suo hotel.
Non sapevo quanto sarebbe restato lì a Napoli ne quando sarebbe tornato a casa, preferivo non pensarci.
La mia sporca figura si rifletteva nei finestrini delle macchine parcheggiate lungo il marciapiede, "Presentarsi così lo farà restare a bocca aperta", contai i soldi che avevo appena guadagnato.
-Uh una carta di credito-
"Nah meglio non esagerare.." dissi pagando solo un jeans e una maglia a maniche corte bianca come le scarpe sportive.
Le indossai subito.
-Meglio di niente-
Buttai i vecchi vestiti nel primo cassonetto disponibile e continuai il mio cammino.
Arrivo alle scalette e mi siedo dove lui si era fermato ieri per sussurrarmi all'orecchio.
-E adesso aspettiamo...-
Neanche il tempo di dirlo che sentii dei passi arrivare velocemente alle mie spalle.
-E lei la signorina Dolores?-
-Si, immagino di si- dissi voltandomi verso uno dei facchini dell'albergo.
-Il signorino Aidan mi ha chiesto di accompagnarla-
Iniziai a seguirlo.
-Sa i suoi genitori sono ripartiti stamattina quindi ha lasciato detto a noi di aspettarla all'entrata-
-Capisco-
Arrivammo alla stanza numero 330 del terzo piano.
-Ecco è la sua, buona permanenza-
Si girò e andò via, restai due minuti lì davanti a pensare.
Mi feci rossa all'idea dei suoi occhi verdi così intensi poi pensai a cosa dire una volta aperta la porta.

*parlano in inglese*


Bussai e lui aprì la porta come se fosse stato lì ad aspettare quel suono.
-Era ora, è quasi mezzogiorno-
-Già sai com'è, mi secca passare del tempo con quelli come te-
-Uh e allora perché sei qui?- disse incrociando le braccia.
-Approfitto della tua ricchezza- sorrisi beffardamente.
-Tu menti-
-Te l'ho già detto, io non mento mai Aidan-
Alzò un sopracciglio e mosse leggermente la maschella.
-Nah, piuttosto quei vestiti?-
-Deducilo da solo, staremo sull'uscio della porta per il resto delle nostre vite?-
-Sarebbe romantico-
Sorrise sfidandomi, guardandoci negli occhi come la sera prima.
-Andiamo Dolores, che ne dici di pranzare?-
-Posso solo immaginare cosa intenda tu, vegano che non sei altro, per pranzare-
Gli feci il verso aspettando che lui chiudesse la porta tra una risata soffocata e l'altra.

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