Number 11

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Non lo vidi per 2 giorni, avevo da fare: ogni tanto facevo ritratti ai Boss della camorra in modo da ricevere protezione. Pensavo ad Aidan ad ogni pennellata, così intensamente che mi ritrovai a rifare il bozzetto più volte.
Quando finalmente fui libera andai all'hotel. Era mattina presto, avevo paura che Aidan fosse partito così entrai e mi recai alla reception.
-Aidan Gallagher è ancora qui?-
-Ehm... si-
Mi precipitai per le scale senza neanche ringraziare, ero sicura che si fosse dimenticato di me o peggio, avesse iniziato ad odiarmi.
Arrivai alla porta ma non bussai, erano solo le 6.00 di mattina, fortunatamente il ragazzo che mi aveva accompagnato 2 giorni prima.
-Hey non è che potresti aprirmi la porta, sai sto bussando da un pò, forse dorme- feci la faccia più innocente che avevo in repertorio e sbattei velocemente le palpebre.
-Eh ma certo...- disse imbarazzato.

Tempo due secondi ed ero dentro, chiusi la porta lentamente per non farla sbattere. Il ragazzo che aveva rubato il mio cuore era steso sul letto con la faccia immersa nel cuscino dell'enorme letto matrimoniale. Mi avvicinai, indossava una maglia nera a maniche corte ed un pantaloncino, sul comodino c'era il suo cellulare. Lo presi, provai la password che conoscevo: nulla, aveva seguito il mio consiglio, né provai altre due ma niente poi mi balenò in mente un idea.
"Isabella... cazzo ha funzionato" non ne ero particolarmente sorpresa, in cuor mio desideravo che avesse usato il mio  nome come password. Controllai che dormisse ancora per poi sbirciare di nuovo: non trovai nulla di particolarmente interessante, non si accennava di me da nessuna parte. Aprii la fotocamera e mi feci qualche selfie stupido. Poi chiusi tutto, mi stesi accanto a lui di spalle.

Quando mi svegliai erano più o meno le 10 e mezza, la prima cosa che feci fu mettere a fuoco la stanza in cerca di Aidan che nel mentre si era svegliato. -Si può sapere cosa cazzo fai?! Non ti fai viva per 2 giorni e poi ti presenti qui?-
Me lo ritrovai davanti piegato verso di me, i suo volto era furioso ma i suoi occhi verdi mostravano la gioia di vedermi. Mi stropicciai i miei di occhi e sbadigliando lo risposi:
-Avevo da fare. Ti sono mancata?-
Sbuffò per poi allontanarsi.
-Come sei entrata?-
-Sbattendo le palpebre-
Si irrigidì come se il suo cervello dovesse processare quell'informazione, poi si sciolse.
-Ti odio ma non posso odiarti sul serio-
-Tranquillo faccio questo effetto, mi odio anch'io-
Dissi alzandomi e superandolo.
-Aidan-
Lui mi guardò senza fiatare penetrandomi l'anima.
-Ho fame!-

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