"Sei sicura di non volere un passaggio con la macchina? Dai, dista poco il palazzetto" Ripete di nuovo Anna vicino a me che mi sono appena seduta sul motorino indossando il casco.
"Anna davvero, non voglio che stacchi dal lavoro, tanto ho il mezzo per arrivare lì in pochissimo tempo, non voglio che salti gli appuntamenti di lavoro per colpa mia" sbuffo prendendole la mano per avvicinarla più a me.
"Colpa tua un corno, lo sai che più tempo sto con te, meglio è" Ridacchia alla rima appena fatta e incrocia le nostre dita
"E sai benissimo che vale lo stesso per me, ma il dovere ci chiama!" rispondo utilizzando per la seconda parte della frase un tono vocale molto simile a qualche film visto in passato.
"Allora stasera che fai?" Chiede lei sorridendo a labbra socchiuse.
"Devo finire di studiare dei paragrafi, domani ho compito in classe di Storia dell'Arte, nella speranza di uscire viva dall'allenamento"
Faccio un piccolo sorriso alla fine di questa frase.
"Quindi non ci vediamo?" Domanda Anna con un tono triste.
Io sospiro e gratto la nuca per pensare a cosa fare.
"Beh se vuoi, ceni con me a casa mia, anche se c'è mia nonna".
Alzo le spalle e lei ridacchia annuendo
"Solo se non porto disturbo, se no, ci vediamo domani" mormora vicino alle mie labbra e mi lascia un lungo e delicatissimo bacio, facendomi quasi rabbrividire.
"Perché mi tenti in tutti modi possibili e immaginabili?" mormoro anch'io lasciandole un pizzicotto senza farle male per malizia.
"Lo sai che con te non posso trattenermi" Risponde Anna ridacchiando e mi lascia un ultimo bacio sulle labbra.
"Appena finisco, ti mando un messaggio, ti passo a prendere a casa, va bene?" Sorrido e le nostre mani si staccano pur non volendo.
"Va bene, a dopo e stai attenta con tu sai chi" Diventa seria improvvisamente Anna, ma so a cosa si riferisce, quindi, metto in moto e faccio un ultimo cenno a lei che mi guarda andare via davanti al suo studio.Alicia nella mia vita, in particolar modo in questo periodo, non ci voleva proprio.
Questo è quando si dice mai una gioia.
Ma ripensandoci Anna è ancora qui con me, e questa cosa mi fa emozionare dalla felicità."È ritornata, e sai che devi lavorarci tu con lei, il mister non fa distinzioni, quindi cerca di concentrarti solo sul lavoro per passare in Nazionale, intese? Io sono qui e ti appoggio in tutto e per tutto, ma ti prego Marghe, non fare cazzate e non giocarti quest'opportunità"
Sussurra Ludovica al mio orecchio, abbracciandomi, prima di dividerci come sempre.
Io annuisco e in fin dei conti non ha torto, io devo solo concentrarmi nel gioco e non farmi influenzare dal passato.
Ringrazio Ludovica e Alicia mi aspetta con la tabella, mi passa una palla indicandomi tutto il percorso da fare, senza proferire parola su altri tipi di argomenti.
La ringrazio mentalmente, anche se non si merita niente ora come ora e inizia così il mio allenamento, con la sorpresa di alcuni uomini in uniforme negli spalti che segnano varie cose con una penna su altre tabelle e sussurrano fra di loro continuando a lanciare occhiate su ognuno di noi giocatrici.
La curiosità mi divora ma Alicia mi passa a un certo punto la bottiglietta dell'acqua e lì decide di aprire bocca.
"C'è il 98% di possibilità che tu venga presa in Nazionale e questa decisione sarà presa oggi" esprime con pacatezza lei mentre io quasi mi affogo con l'acqua della bottiglietta
"Cosa? Seriamente?! E quando volevi dirmi questa cosa?" Corrugo io la fronte abbassando la bottiglietta
"Ora, per non farti distrarre durante l'allenamento, continua con le altre per finire tutto, non ho più nient'altro da dire, buona continuazione" sbotta lei e credo di non averla mai sentita parlare in questo modo.
"Alicia?" Mormoro io appena fa per andarsene verso lo spogliatoio.
"Che cosa c'è? Ti ho già detto tutto, il resto lo scoprirai appena finisci questo dannato allenamento!" Ora fa la parte dell'incazzata e io resto sempre di più sconvolta dal suo atteggiamento.
"Cosa ti è successo?" Domando senza peli sulla lingua e lei si blocca senza proferire parola
"Beh? Qualcuno ti ha mangiato la lingua? Credi che sono scema? Parla!" Dico affiancandomi a lei avendo ancora dei minuti di libertà prima di unirmi alle altre
"Basta Margherita, sono stanca, hai raggiungo in pieno il tuo obbiettivo, se non i tuoi obbiettivi se devo far riferimento anche alla tua vita scolastica e sentimentale, perché devi importunarmi se vivi in una vita fottutamente perfetta?" Noto che sta iniziando ad incazzarsi da come stringe la tovaglietta in cotone e faccio un passo indietro deglutendo
"Se tu non avessi fatto cazzate tanto tempo fa, magari sarebbe stato lo stesso anche per te, non credi?" Sussurro a denti stretti cercando di farmi sentire solo da lei
"Beh si, tanto tempo fa, ora vai via se no faccio un casino e la Nazionale non la vedi neanche tra 20 anni, intese?" Punta gli occhi quasi infuocati dritti verso i miei pieni di paura e preoccupazione
Non riferisco più alcuna parola e mi allontano verso le altre ragazze ancora scioccata da questa conversazione
"Sei pallida, vuoi dell'acqua?" Mi raggiunge Ludovica correndo e prendendomi il viso tra le mani per controllare le mie condizioni, ma sono solo ancora sotto shock.
Io faccio segno di 'No' con la testa e ci uniamo per un po' di stretching finale mentre cerco di pensare ad altro puntando gli occhi su quelle persone vestite in uniforme sopra gli spalti."Ragazze dai, venite qua" ci richiama il mister una volta uscite tutte sistemate dagli spogliatoi e inizio quasi a tremare senza senso
"Campionessa, non è da te questo, lo sai che c'è l'hai quasi fatta, ora testa in su e butta giù tutte le preoccupazioni perché ti meriti quel posto, e lo sai meglio di qualsiasi altra persona!"
Ludovica mi affianca sorridendo e mi prende per la mano facendomi tranquillizzare e io la stringo a mia volta ringraziandola. Se non ci fosse lei, ora come ora, non saprei ne come ne cosa fare.
"Zitta peste, sarai con me anche in Nazionale, intese? Non ti mollo più" ridacchio piano e lei mi sorride sussurrando un "si spera"."Voglio ringraziare i qui presenti signor Ticchi e signor Ricchini per essere venuti, come ben sapete sono grandi ex allenatori della Nazionale Italiana Femminile di pallacanestro e sono venuti oggi per vedervi e studiarvi.
Alcune di voi oggi avranno raggiunto l'obbiettivo principale di questo grande percorso ma io sono fiero di ognuna di voi. Tra le vittorie, sconfitte, lacrime, sudore e risate mi avete reso sempre orgoglioso di questa squadra unita, tutto questo, solo grazie a voi! Ora lascio la parola ai qui presenti e in bocca a lupo a chi verrà preso!"
Esprime il mister con gli occhi pieni di lacrime e tutte noi restiamo a bocca aperta dal discorso appena fatto.
"Facciamo i complimenti perché non abbiamo mai incontrato una squadra così unita, ben formata e così ben seguita. Oltre a fare a voi i complimenti, li facciamo anche al vostro mister perché è anche grazie a lui se tutto questo continua con grande passione! Ora passiamo all'appello delle sei ragazze che nei prossimi mesi entreranno nella Nazionale. Ragazze, cambierà tutto da ora in poi, sarà una nuova vita, e per chi non sarà preso non sarà una sconfitta perché ci saranno sempre le possibilità, l'importante è non demordere mai! Ecco a voi l'elenco."Il mio respiro viene mozzato all'improvviso in preda all'ansia e sento il mio corpo staccato completamente dalla mia testa, Ludovica è ancora qua accanto a me che mi stringe forte la mano e mi guarda con la coda dell'occhio deglutendo lentamente.
Posso toccare con le dita la tensione presente in questo palazzetto e siamo quasi tutte in preda ad un attacco di panico.
Chiudo gli occhi prendendo un bel respiro e il signor Ticchi parla
"Bene, vi abbiamo studiato a lungo, non è stato per nulla al mondo facile ma i nomi scelti sono stati Jessicca Primolo, Angela Soffio, Naomi Reddi, Sara Picchi, Ludovica Campomastro e Margherita Rossi, complimenti ragazze, vi lasceremo questi foglietti da compilare con tutte le informazioni da consegnare proprio qua, ci presenteremo nuovamente tra una settimana, vi preghiamo di essere puntuali! A tutte voi ragazze in bocca a lupo e viva sempre la pallacanestro! Arrivederci!"Parte un applauso indescrivibile da parte di tutte le ragazze felici per tutte noi.
Sento quasi la necessità di sedermi dalla testa che gira e le vertigini che sento di avere.
Il mister abbraccia tutte le ragazze dell'appello, me compresa, lasciandomi una pacca sulle spalle di incoraggiamento e sussurrando "Non ne avevo dubbi Rossi" per poi sorridere subito dopo.
Sbatto gli occhi più volte mentre Ludovica mi passa nuovamente l'acqua
"Vuoi andare di là?" Mi chiede mentre le altre continuano a festeggiare, a cantare canzoni e motti della squadra.
Io sorrido verso lei e la stringo forte a me trattenendo le lacrime di gioie e lei senza farselo ripetere stringe ancor più forte di me.
"Ce l'abbiamo fatta Ludo" dico con la voce tremante e lei annuisce ridacchiando con gli occhi pieni di lacrime
"Proprio così, c'è l'abbiamo fatta!" Urla quasi e ci dirigiamo verso le altre che ci abbracciano complimentandosi con noi.
Ma una cosa attira la mia attenzione.
Alicia esce dagli spogliatoi con una faccia ancora più seria, qualcuno la richiama ma non si gira.
Anzi, cammina a passo felpato e in meno di pochi secondi esce dal palazzetto lasciando dentro di me un peso dentro lo stomaco che su contorce su se stesso.
"Ludovica sto arrivando, continuate qua anche senza di me" commento avvicinandomi a lei che annuisce con la fronte corrugata e io corro verso l'uscita cercando di raggiungere Alicia.