Tre mesi. Tre lunghissimi mesi.
Forse i giorni più pesanti e assillanti che io abbia mai vissuto.
L'inverno gelido e strano di Roma rispecchiava in pieno il mio umore 24/7h.
E la scuola, le lezioni, i corsi pomeridiani, gli allenamenti e lo sforzo sovrumano non mi hanno mai aiutata se non a staccare un minimo i pensieri, i ricordi.
E il dolore che ti divora dentro, che ti mangia lo stomaco, ti abbatte, ti fa tremare dalla rabbia, dalla paura, ti fa piangere.
E devi combattere con tutta te stessa, devi iniziare a lasciare tutto alle spalle.
Facile a dirlo, molti diranno, ma difficile a farlo.
E non posso che non esserne d'accordo.
Ma se c'è una minima cosa che ho imparato con il passare degli anni è di non mollare mai.
Perché se per mezzo secondo tu pensi il contrario di tutto questo vuol dire che hai già perso.
E su questo devo ringraziare, prima di tutto, i miei genitori, che nonostante la separazione hanno sempre saputo comportarsi da Vere Persone.
E ovviamente Anna.
I suoi occhi mi seguono ovunque e le sue mani non mi lasciano mai da sola.
Così come ringrazio le compagne di squadra, le mie amiche e la comitiva che non si è mai persa d'animo.Passa il tempo.
Passano i mesi, le settimane, le giornate, le ore, i minuti.
Passa anche la vita.
Ma dalla mia testa non passerà mai quello che ho passato ultimamente, né tanto meno dimenticherò tutto questo.
Non mancheranno le notti insonni, gli incubi e le ansie.
Mancherai tu, dalla mattina alla sera, dall'inverno all'estate.
Ma non ti ho perdonata, non ti perdono e non ti perdonerò.
Ne ora, ne mai.
Per questo mi dispiace, ma è sempre stato tutto voluto da te.
Ci rincontreremo? Forse in un'altra vita.
Addio Alicia.