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"Mi aspettavo un finale diverso devo dire, mi ha lasciato una strana sensazione insoddisfatta" esclama Anna appena usciamo dalla sala 5 del cinema
"Ho letto il libro e a confronto non so quale mi abbia delusa di più, ti capisco" arriccio il naso buttando la scatola di cartone dei pop corn che abbiamo diviso durante la proiezione.
"I Pop corn sono stati la parte più emozionante" ride di gusto mentre ci avviamo all'uscita
"Dai non è vero, la parte dove si dichiarano amore mi ha fatto un po' commuovere" sorrido ripensando a quella scena
"Perché? Ti sei immedesimata per caso?" Sorride anche lei guardandomi
"Forse si o forse no, chi lo sa?" Alzo le spalle prima di spingere la porta di ferro
Un freddo agghiacciante colpisce i nostri volti e quasi facciamo marcia indietro per ritornare al tepore della sala del cinema
"Oh mamma, come mai questo gelo a Roma?" Trema quasi la voce di Anna e mi fa tenerezza
"Perché sei arrivata tu dal Nord" ridacchio dandole una lieve gomitata
"Ah-ah-ah, non sei divertente affatto!" Esclama lei prendendo
"Però siamo fortunate, qua vicino c'è il locale che ho scelto e prenotato" sorride lei
"E quando hai prenotato scusa?" Corrugo la fronte
"Secondo te perché prima che iniziasse il film sono andata nei bagni?" Alza un sopracciglio guardandomi
"Oh wow, tu si che sei furba allora!" ridacchio e stringo le mani dentro le tasche della giacca per riscaldarle leggermente
"Basta che giriamo l'angolo e siamo arrivate dai" mi porge una mano alzando leggermente gli angoli della bocca

Osservo leggermente indecisa la sua mano ma senza pensarci più di tanto la unisco con la mia destra
Lei non perde tempo e intreccia le nostre dita e subito percepisco il cambio di temperatura
Abbasso lo sguardo per non fare vedere il mio viso arrossato e iniziamo a camminare insieme
La sua presa è salda e ben decisa, quasi come se non volesse per niente lasciare la mia mano

"Ho scaricato tutte le foto del tuo shooting, sono davvero belle" esclama lei di punto in bianco
"Uhm, nei sei proprio sicura? Non è che hai utilizzato di nascosto Photoshop?" Dico seria puntando lo sguardo sulla strada
"No, sono davvero belle perché tu lo sei" risponde subito dopo la mia domanda
Alzo gli occhi al cielo non volendo rispondere e sento un piccolo sospiro uscire dal suo naso
"Siamo arrivate, è questo qui con le luci rosse" mi spiega rallentando il passo
Alzo lo sguardo e noto la scritta in neon rosso "Dreamscape", la porta è in nero laccata e devo dire che la strada è piena di macchine parcheggiate, ma nessun anima viva in giro.

"Sembra la scena di un film horror" ridacchio seguendo lei che entra nel locale
"Dai, fidati di me per una volta" sale le poche scale senza lasciarmi la mano e subito dopo entriamo in una sala enorme, poco affollata
Un grosso bancone alla nostra destra con dietro 2 barman eleganti che preparano diversi cocktail, numerose bottiglie di famose marche posizionate ordinatamente vengono illuminate dai diversi neon
I vari tavoli sono disposti davanti al bancone, alcuni sono occupati altri invece no
Le pareti sono di un beige rilassante agli occhi mentre i mobili si alternano con i colori marrone e bianco laccato, molto alternativi come gusti.
Infondo alla sala c'è un piccolo palco con sopra una band composta da 4 persone e da quel che capisco suonano musica jazz.
Non sono un amante di questo genere ma rende l'atmosfera di questo locale molto carina.

"Ti sei incantata?" Ridacchia Anna accanto a me
"Si, mi piace molto questo locale, come lo hai scoperto?" Chiedo rivolgendo lo sguardo verso di lei
"Giorgio ovviamente" mi fa l'occhiolino e io ridacchio scuotendo la testa
"Buonasera ragazze, avete prenotato un tavolo per caso?" Un ragazzo vestito elegante come i barman si avvicina a noi
"Si, ho prenotato un tavolo per due a nome <Bonvicini>, grazie" Risponde subito Anna al ragazzo
Lui annuisce controllando una piccola cartella e ci fa accomodare in un tavolo per due vicino alla parete, poco distanti dal palco in modo tale che il tono delle nostre voci non deve sovrapporsi
Lo ringraziamo entrambe e ci sediamo dopo aver posato le giacche sulle spalliere delle sedie
"Devo dire che mio cugino ha ottimi gusti" sorride Anna mentre da una veloce occhiata al menù.
"Beh neanche tu s'è per questo" sorrido anch'io nascondendo un po' l'imbarazzo di quella sera
"Faccio del mio meglio per far stare bene" spiega mentre allunga nuovamente la sua mano verso la mia prendendola
"Devo ringraziarti perché mi metti sempre a mio agio" sorrido distrattamente notando le nostre mani
Insomma, fino a due ore fa volevamo scannarci e ora invece ci teniamo per mano in un locale scelto da lei per questo appuntamento deciso in pochi minuti

Dopo aver ordinato qualcosa di semplice con dei cocktail di accompagnamento riprendiamo a parlare di tutto, prende anche il suo telefono mostrandomi le diverse foto scattate in Villa Borghese e devo dire che non sono niente male
"Non importa essere felici o tristi in una foto, l'importante è riuscire a scattare la foto e far trasmettere lo stesso umore. Non è scritto da nessuna parte che bisogna sorridere e basta, bisogna solo esprimere se stessi, per questo mi piace la fotografia, io colgo l'attimo così com'è" gesticola leggermente Anna con una mano mentre nell'altra regge un Cosmopolitan che sorseggia di tanto in tanto
"Beh non la penso molto come te, insomma io mi occupo di paesaggi non di persone, è tutta un'altra cosa, una persona può mascherare la sua felicità, come capisci se quella persona è triste o meno?" Domando sorseggiando il mio Americano
"So cosa intendi e non è facile intuirlo, ma le persone hanno qualcosa in più che rendono la foto vera, ad esempio la mia preferita è quella all'ingresso del parco, poco prima di scattare è passata una coppia di fidanzati, il tuo occhio è caduto sulle loro mani intrecciate e il tuo viso si è rilassato, eri quasi nel tuo mondo felice, infatti sorridevi, ma non un sorriso esagerato, un sorriso vero e innamorato" 
"Dai non imbarazzarmi, ti prego" arrossisco di botto e mi nascondo il viso dietro le mani ridacchiando
"Sto solo dicendo la verità" ride anche lei e si alza dopo aver finito di mangiare
Effettivamente siamo sedute da due ore e abbiamo già finito di mangiare da un bel pezzo.
L'orologio punta le 22:17, mi alzo subito dopo lei indossando la giacca e la allaccio per bene immaginando il gelo di fuori
"La cena è offerta da me e non se ne parla" sorride Anna che lascia diverse banconote all'interno del taccuino del conto
"Arriverà anche il mio turno per pagare e grazie davvero, era tutto ottimo" ricambio il sorriso e mi porge nuovamente la mano.
Questa volta la stringo senza neanche pensarci e dopo aver salutato il ragazzo che ci ha seguiti per la serata ci dirigiamo verso la macchina
"Santa macchina con il riscaldamento, menomale che esisti!" esclama Anna dopo essere entrata tremando
"Si prospetta un bell'inverno, speriamo nevichi! Non vedo la neve da un bel po' " il mio tono sembra quasi sognante
"Dai ora si va a casa mia, è un problema per te?" Domanda mettendo in moto per uscire dal parcheggio
"Beh in realtà non vorrei disturbare, Giorgio è da Lorenzo?" Azzardo a chiedere
"Ah allora ne avete parlato, in ogni caso sì, è da lui, per questo andiamo a casa, così siamo sole e al calduccio" sorride Anna prendendo la strada del ritorno e non posso fare a meno di aspettare questo momento.

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