"Vai via di già ?" Domanda Anna subito dopo che mi alzo dal letto sul quale ero seduta con lei accanto
Annuisco in silenzio e compongo lentamente una coda un po' disordinata ai capelli
"Margherita va tutto bene?" Stenta a chiedere
Si alza anche lei e mi raggiunge da dietro ma io resto in silenzio continuando a sistemare i capelli
"Mar ascolta, io-"
La sua voce viene interrotta da un'altra e quasi sobbalziamo dallo spavento sia io che lei e ci giriamo verso la porta spalancata
"Oh, Mar che sorpresa, sotto avevo visto il tuo motorino ma non ero sicuro fosse il tuo, che ci fai qua?" Chiede Giorgio con i capelli leggermente spettinati e un casco in mano, segno che anche lui è appena arrivato con il suo scooter.
"Niente Giorgio, stavo proprio andando, ci vediamo domani a scuola" rispondo fredda e sento quasi bruciare gli occhi di Anna su di me mentre Giorgio alza le spalle facendomi spazio per passare dalla porta della camera
"Va bene, stai attenta per strada" mi accompagna alla porta senza di Lei."Non è che ho interrotto qualcosa fra voi due?" Ridacchia Giorgio appena aperta la porta di ingresso
"No tranquillo, stavamo parlando di cose a caso" sospiro io mentendo e metto il casco in testa
"Come dici tu, in ogni caso devo parlarti di varie cose, ma non ora" mi spiega lui appoggiato allo stipite della porta mentre monto sul motorino
"Avevo intuito qualcosa, quando te la senti sai che ci sono, ora vado che nonna mi aspetta" faccio un piccolo sorriso e metto in moto scappando letteralmente da quella casa.È come se ancora sentissi il suo corpo su di me.
Il modo il cui ha ricambiato il bacio quasi mi ha spiazzata.
Come se lo volesse da anni, più di me.
La cosa più straziante sono state le 2 ore di silenzio totale.
O perlomeno, io sono stata in silenzio per mettere in chiaro le idee.
Una cosa è sicura, il bacio è stato voluto da entrambe anche perché ho iniziato io.
Ma perché riesco a complessarmi sempre?
Insomma non è la prima volta che capita una cosa del genere con una ragazza, ma con Anna ecco, è stato diverso.
Quasi famelico.
Ho sentito l'eccitazione crescere in lei ma è riuscita a gestire il tutto con passione e delicatezza soprattutto.
Sento ancora il mio cervello in tilt, fortunatamente riesco a prestare attenzione per strada senza prendere nessuno davanti.
Quando prendo la chiave per aprire il portone di casa noto la mia mano tremare
"Oh al diamine!" Sbotto da un momento all'altro appoggiandomi al muro cementato
Tolgo il casco e massaggio le tempie
Non riesco a credere che un semplice bacio mi abbia ridotta così, non dopo tutte le relazioni avute.
È meglio dormirci su e non pensarci più di tanto.Il freddo stamattina si fa sentire più di ieri mentre aspetto Giorgio all'entrata di scuola.
Il cielo grigio sembra pronunciare un bel temporale ma una cosa positiva balena nel mio cervelletto.
Oggi è martedì e quindi tre ore abbondanti di allenamento per non pensare proprio a niente.
Inutile dirlo, stanotte sono riuscita a smontare il letto poiché sapevo solo a fare a destra e a sinistra da sdraiata senza chiudere occhio.
"Che brutta cera, ma che hai combinato stanotte?" Domanda Giorgio spuntando dietro la mie spalle
E con mia sorpresa Anna è con lui.
Faccio un leggero cenno per salutare entrambi
Anna mi fissa,vedo il suo volto incupirsi e i suoi occhi tramutarsi in un verde scurissimo.
"Beh non sei neanche oggi in vena di discutere, fra cinque minuti suona la campana, buon lavoro Anna" parla Giorgio posto tra noi due, ma ne io ne lei osiamo muoverci
"Margherita?" Mi sprona Giorgio da una spalla e mi scuso lanciando un'ultima occhiata ad Anna che riprende a camminare verso la strada opposta.
Aveva detto che il suo ufficio si trovava qua nelle vicinanze, ci mancava solo questo!
"Ascolta, Anna mi ha parlato e smettila di fare così,nessuno delle due ha sbagliato!"
Quasi mi si mozza il fiato e mi fermo di botto in corridoio.
"Cos'ha fatto Anna?" Assottiglio gli occhi e massaggio nuovamente le tempie iniziando ad innervosirmi
"No, non dire niente, è una cosa fra me e lei. Ho sbagliato io, rimedierò perché nessuno deve stare male, adesso basta. Abbiamo lezione e non voglio distrarmi, a pausa pranzo mi racconti quello che sta succedendo a te, intesi?" Rispondo io determinata stringendo i pugni dentro le tasche della giacca di pelle.
"E no cara mia, parlerò di me. Ma io da migliore amico ho l'obbligo di sostenerti in tutto!"
Annuisco senza far caso ed entro nella classe di Matematica salutando alcuni volti familiari ma scelgo un posto lontano dalla cattedra e anche lontano da Giorgio.